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 2023  dicembre 28 Giovedì calendario

Showmen & agenti

Il divorzio tra Amadeus e Lucio Presta a poco più di un mese dall’inizio del Festival di Sanremo rischia di provocare un cataclisma nel dorato mondo degli agenti delle star televisive. Con l’apertura di competizioni e giochi sotterranei come nella fortunata serie tv Call my agent dove, nell’affascinante atmosfera parigina, vengono raccontati i retroscena della guerra tra i manager, ma pure le bizze e le fragilità di attori e star del cinema e della tv. Sì, perché il manager, per artisti e attori, è tutto: amico, confidente, fratello e pure psicologo. Ci deve essere sempre, in qualsiasi giorno dell’anno, per ogni emergenza. Chiama il mio agente!
Intanto trapela qualche particolare in più sul divorzio tra i due. Qualcuno sussurra che il popolare conduttore ora potrebbe seguire l’esempio di Fiorello e farsi rappresentare dalla moglie, Giovanna Civitillo, che Amadeus conobbe nel 2003 durante il programma L’Eredità. In questo modo farebbe tutto in casa, risparmiando sul famoso 10% che i divi pagano agli agenti. Qualcun altro però fa sapere che il conduttore sarebbe già in trattativa con Beppe Caschetto, l’altro grande manager delle star. Ma le divergenze tra Amadeus e Presta sembra riguardassero soprattutto i contenuti: Presta voleva un Festival molto puntato sugli ospiti, parte di cui si occupava lui, compresa la sorprendente presenza di Sergio Mattarella nell’ultima edizione, per assistere allo show di Roberto Benigni sulla Costituzione, mentre al presentatore preme assai la parte musicale. Il manager, inoltre, non avrebbe troppo gradito i nomi di due co-conduttrici della prossima edizione, scelte da Amadeus: Lorella Cuccarini e Giorgia (poi c’è anche Teresa Mannino). Divergenze artistiche e personali, dunque.
Ma come può cambiare il mercato dei divi in tv? Per Presta e la sua Arcobaleno Tre si tratta di un brutto colpo, che si somma alle voci che vedono possibile un altro divorzio eccellente, quello da Paolo Bonolis, altro suo volto storico. Nulla è confermato, anzi c’è chi smentisce seccamente: anche se fosse, però, di volti noti gliene resterebbero parecchi. Sono ancora Presta e Caschetto a dividersi il grosso dello star system e a muovere i fili dello spettacolo in tv. Anche se nuove leve spingono per farsi largo, restano loro i ras dello showbusiness. Presta, per esempio, nel suo carnet può vantare, tra gli altri, Roberto Benigni, Antonella Clerici, Ezio Greggio, Marco Liorni (che andrà presto a condurre L’Eredità, un bel colpaccio), Eleonora Daniele, Giulio Golia delle Iene, Annalisa Bruchi, il comico Giovanni Vernia, Federica Fontana, Nunzia De Girolamo e Ingrid Muccitelli.
Nel carnet della Itc 2000 di Caschetto, invece, tra i big troviamo Stefano De Martino, Enrico Brignano, Fabio Fazio, Stefano Bollani, Virginia Raffaele, Sabrina Ferilli, Pif, Miriam Leone, Luciana Littizzetto, Fabio Volo, Alessia Marcuzzi, Geppi Cucciari, Caterina Balivo, Luca e Paolo, Maurizio Crozza. Ma Caschetto vanta pure una nutrita schiera di giornalisti: Lilli Gruber, Giovanni Floris, Massimo Gramellini, Salvo Sottile, Veronica Gentili, Corrado Formigli, Roberto Saviano e Lucia Annunziata. Tra i due, se si può trovare una differenza, Caschetto da qualche tempo opera anche nelle produzioni di cinema, tv e teatro. Tra gli ultimi film co-prodotti da Itc 2000, per esempio, Rapito di Marco Bellocchio, Il giorno più bello di Andrea Zalone, Martin Eden con Luca Marinelli e un’altra pellicola di Bellocchio, Il traditore, con Pierfrancesco Favino nei panni di Tommaso Buscetta.
Terza in ordine di importanza nel management artistico è la Friends & Partners, fondata dal cosiddetto “re dei live” Ferdinando Salzano, che tra i suoi artisti annovera il meglio della musica italiana: Laura Pausini, Ligabue, Zucchero, Madame, Mario Biondi, Tananai, Gianna Nannini, Noemi, Antonello Venditti e Giorgia. Non solo cura degli artisti, ma pure organizzatore di tour, come gli ultimi di Ligabue, Zucchero, Baglioni, Negramaro, Pausini.
Ma ci sono anche nuovi nomi, manager emergenti che stanno venendo fuori a mangiar terreno ai soliti noti. Per esempio, Diego Righini, manager di Pino Insegno, col quale però ora l’artista sembra avere rotto dopo il flop del Mercante in Fiera. Altri sono sul campo da tempo e stanno riuscendo a venir fuori, rompendo il duopolio Presta-Caschetto. Come la Vegastar di Fernando Capecchi. Tra i suoi clienti ci sono Luca Barbareschi, Francesca Fialdini, Massimiliano Ossini, Rossella Brescia, Leonardo Pieraccioni, Carlo Conti e Cristiano Malgioglio. O Gigi D’Amato, che può vantare nomi come Alessandro Greco, Lorena Bianchetti e Bianca Guaccero. E Cesare Patriarca, che in realtà è un avvocato specializzato in diritto d’autore e dello spettacolo, e sotto questo aspetto ha seguito Bruno Vespa, Alberto Angela e Francesca Fagnani.
Il problema dei manager, specie dei due più potenti, è che hanno una grande influenza su palinsesti e programmi. «Io ti assicuro tizio, ma tu mi devi far lavorare, magari in produzioni minori, anche Caio e Sempronio», è la regola che vige in tv. Con i manager che fanno il bello e cattivo tempo insieme alle case di produzione, che ormai detengono quasi il 60% dei format televisivi di prima serata e access prime time, il galeone coi lingotti d’oro di ogni emittente, pubblica e privata. Il mercato tv ormai è nelle mani di Fremantle, Endemol Shine Italy, Banijay, Ballandi Arts, Lux Vide, Stand by me, per dire le maggiori, con piccole che avanzano come Blu Yazmine, fondata nel ’20 dall’ex direttrice di Rai2, Ilaria Dallatana.
Ma se fino a un paio d’anni fa vigeva una deregulation totale, ora la situazione è un po’ migliorata grazie a un atto di indirizzo della Vigilanza recepito da Agcom che impone alla tv pubblica un tetto di tre artisti per manager in un singolo programma. Un modo per evitare monopoli dei soliti noti e far lavorare un po’ tutti. Certo, poi ci sarebbe la Rai, che ogni tanto qualche nuovo format potrebbe anche inventarselo, dato che esiste pure una struttura apposita: la direzione Nuovi Format. Ma da quelle parti, per il momento, è calma piatta.