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 2023  dicembre 28 Giovedì calendario

Fucili ai sedicenni


Fucili ai 16enni, stagione della caccia estesa da settembre a febbraio, possibilità di sparare tutto l’anno per i dipendenti di attività turistiche, agricole e anche venatorie. È la riforma della normativa sulla caccia messa a punto da Fratelli d’Italia. Un disegno di legge incardinato in commissione Industria del Senato che subito suscita lo sdegno delle opposizioni e delle associazioni animaliste. «Siamo alla follia di una destra pistolera», dice Riccardo Magi di +Europa. «Irresponsabili», attacca Walter Verini (Pd). Una maggioranza «senza morale», aggiunge Angelo Bonelli (Avs).
Il ddl, che porta la prima firma del senatore veneto Bartolomeo Amidei, si propone di rivedere la legge sulla caccia del 1992, partendo da un presupposto: «La normativa italiana è, in assoluto, la più restrittiva d’Europa». Per spiegare il modello che ha in mente, FdI paragona «il patrimonio faunistico a un grande albero da frutto che, in condizioni ottimali, produce frutti rigogliosi. Per creare o mantenere queste condizioni ottimali dobbiamo anche potarlo. Tutto questo deve sicuramente essere fatto da mani esperte». E quali mani più esperte di quelle che abbattono gli animali? «Nessuno conosce le problematiche legate alla corretta gestione del patrimonio faunistico ed ambientale meglio dei portatori della cultura rurale e, tra questi, il mondo scientifico, quello agricolo, quello venatorio e la parte propositiva e non integralista del mondo ambientalista».
Nei 17 articoli del ddl si estende di quasi due mesi la stagione venatoria, anticipandola a inizio settembre e fino a tutto febbraio. Addio alle giornate di silenzio (martedì e giovedì): ogni doppiettista potrà scegliere tre giorni a settimana per le sue battute. Via, invece, alla caccia sulla neve, non più limitata al solo arco alpino, ma estesa a tutti i campi nevosi. Si potrà sparare anche nelle zone di piena dei fiumi, nonostante l’esplicito divieto dell’Unione europea. Cade anche il limite che riguarda le esche: si potrà catturare a fini di richiamo qualsiasi specie cacciabile, non più soltanto le sette espressamente indicate delle leggi in vigore. L’Ispra verrà depotenziato, facendolo passare sotto l’ala della presidenza del Consiglio dei ministri, non più del ministero dell’Ambiente. Inoltre, alcuni reati di caccia considerati “minori” saranno derubricati a sanzioni amministrative.
A far notizia è soprattutto l’articolo 5, che abbassa a 16 anni l’età in cui si può imbracciare un fucile, previo «assenso scritto dei soggetti esercenti la responsabilità genitoriale». Non è troppo? «È molto meno pericoloso dare un fucile a un minorenne in un ambiente di campagna che dargli un’auto in città. Credo che ci siano molti più incidenti sulle strade provocati da 18enni che nelle battute di caccia. E poi ci sono già tanti ragazzi che vanno a caccia col papà, o vogliamo far finta di nulla?». Amidei sottolinea che per prendere un’arma il minorenne dovrà «sostenere un corso formativo, passare prima da un porto d’armi, fare prove di tiro. Insomma, c’è tutto un percorso mica semplice, il ragazzo viene accompagnato».
Modificare «una legge di trent’anni fa – sottolinea – è un’esigenza. Io non sono un cacciatore, ma le associazioni venatorie mi hanno portato 504 mila firme per chiedere una riforma. E poi la legge non l’ho scritta io ma l’eurodeputato Sergio Berlato»: l’ex presidente della Confavi, la Confederazione delle associazioni venatorie italiane