il Fatto Quotidiano, 27 dicembre 2023
La natura di Thoreau
Anticipiamo stralci della raccolta “Le parole della Natura” di Thoreau, in libreria con La vita felice.
L’ordine delle cose dovrebbe essere invertito: il settimo giorno dovrebbe essere quello della fatica, in cui un uomo debba guadagnarsi da vivere col sudore della fronte; e gli altri sei il suo Sabbath degli affetti e dell’anima – in cui girovagare in questo esteso giardino e bere nelle più tenere influenze e sublimi rivelazioni della natura.
Fa’ in modo che nulla si frapponga tra te e la luce.
È una domanda che riguarda la giovinezza di una persona: conosci il mattino? Hai simpatia per quella stagione della natura? Sei all’esterno di buon’ora, a spazzare via la rugiada? Se il sole sorge su di te assopito, se non senti il canto del gallo mattutino, se non sei testimone dei rossori dell’Aurora, se non conosci Venere come stella del mattino, che rapporto hai con la saggezza e la purezza? Hai dimenticato il tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza! Le tue persiane erano oscurate fino a mezzogiorno!? Ti sei alzato con il mal di testa!? Al mattino canta, come gli uccelli.
La natura più antica è elastica. Mi sono appena sentito sollevare dalla mareggiata dell’oceano eterno, che è venuto rotolando da questa parte verso la terra.
Il paesaggio, quando è veramente visto, reagisce sulla vita di chi lo vede. Come vivere. Come ottenere il massimo della vita. Come se si insegnasse al giovane cacciatore come intrappolare la selvaggina. Come estrarre il miele dal fiore del mondo. Questo è il mio lavoro quotidiano. Sono impegnato come un’ape che cerca tutto il giorno le dolcezze della natura… La mia professione è quella di essere sempre all’erta per trovare Dio nella natura.
Sono costretto a credere che la massa degli uomini non sia mai così elevata al di sopra di se stessa da vedere il proprio destino come trascendentalmente bello e grandioso.
Con tutta la tua scienza, puoi dirmi come e da dove viene la luce nell’anima?
Sono un nocciolo riposante nel deposito dell’universo.
Vorrei migliorare ogni opportunità di meravigliarmi e adorare, come un girasole accoglie la luce.
Seguite un sentiero, per quanto stretto e tortuoso, in cui possiate camminare con amore e riverenza.
La mia intimità con la natura mi allontana dall’uomo. Il mio interesse per il sole e la luna, al mattino e alla sera, mi costringe alla solitudine.
L’immagine più grandiosa del mondo è il cielo al tramonto.
Conosco solo una o due persone con cui posso permettermi di passeggiare. Con la maggior parte delle persone la passeggiata degenera in un mero uso vigoroso delle gambe, ridicolmente privo di scopo, mentre si discute di qualche argomento importante, ognuno dice la sua, rovinando la giornata dell’altro, preoccupandosi l’un l’altro con la conversazione, disturbandosi l’un l’altro con la nostra conversazione. Non riconosco alcuna utilità alla camminata in quel caso, se non per il fatto che può sembrare che stiamo procedendo insieme verso una meta; ma naturalmente manteniamo la nostra distanza originale per tutto il percorso. Saltando ogni muro e fosso con vigore nella vana speranza di scrollarsi di dosso il compagno.
Cosa fare con un uomo che ha paura dei boschi, della loro solitudine e della loro oscurità? Quale salvezza c’è per lui? Dio è silenzioso e misterioso.
Se c’è un chiaro di luna più splendido del solito, solo chi viaggia in ritardo lo osserva.
Beati sono coloro che non leggono mai un giornale, perché vedranno la Natura e, attraverso di essa, Dio.
Scelgo come compito di estrarre dalla Natura tutto il nutrimento che può fornirmi, anche se a rischio di un’iterazione senza fine. Mungo il cielo e la terra.
Siamo arrivati a questo: che l’amante dell’arte è una cosa e l’amante della natura un’altra, sebbene la vera arte non sia che l’espressione del nostro amore per la natura. È tremendo quando a qualcuno interessa ben poco degli alberi e tanto delle colonne corinzie, eppure ciò è estremamente comune.
Nessun giorno d’estate è così bello come i più bei giorni di primavera e d’autunno.
La simpatia con la natura è una prova di perfetta salute. Non si può percepire la bellezza se non con una mente serena. Quanto più economici sono i divertimenti, tanto più sono sicuri e sani. Chi pensa molto a teatri, opere e simili è fuori di sé. Il cammino necessario di ogni uomo, anche se oscuro e apparentemente privo di ostacoli come quello di un coleottero nell’erba, è la via per le gioie più profonde di cui è capace; anche se conversa solo con le talpe e i funghi e disonora i parenti.
Misurate la vostra salute dalla vostra simpatia per il mattino e la primavera. Se non reagite al risveglio della natura, se la prospettiva di una passeggiata mattutina non scaccia il sonno, se il gorgheggio del primo uccellino azzurro non vi entusiasma, sappiate che il mattino e la primavera della vostra vita sono passati. Così potrete sentire il vostro polso.
Ieri a Boston un ornitologo ha detto in modo significativo: “Se tieni un uccellino in mano…”; ma io preferirei tenerlo nei miei affetti.