Domenicale, 24 dicembre 2023
Il timbrino salvamemoria
La storia dell’editoria è costellata di curiosità, non fini a sé stesse ma “glosse” di quello che costituisce il paratesto, perché oltre al testo esiste la “librarietà” (bookwood).
Una delle più gustose è quella che riguarda la «Memoria» della Sellerio, iconica collana di cui Sciascia fu magna pars. Nell’estate del ’79 doveva uscire il primo titolo, Atti relativi alla morte di Raymond Roussel dello stesso Sciascia che però era già uscito nel 1971 nella collana «La civiltà perfezionata», la prima della Sellerio. La genesi tecnica della «Memoria» fu molto elaborata, poi finalmente si giunse al celebre blu della copertina, inoltre il formato 70x100 consentiva di stampare 64 pagine con un solo foglio, un notevole risparmio di carta e un prezzo di copertina contenuto. Nel luglio del 1979 il libro andò in stampa, ma nell’estate Sciascia scrisse un nuovo libro, Dalle parti degli infedeli, e ai Sellerio sembrò naturale inaugurare la “Blu” con questa novità. Come rimediare però al fatto che gli Atti erano già stati stampati e che a pagina 3 figurava in alto «La memoria 1»? Così gli Atti si trasformarono per magia nel n. 10 della collana e non volendo mandare al macero l’intera tiratura si aggiunse all’1, già stampato, un bello zero tondo tondo. Non era però pensabile cambiare il carattere Garamond, perciò fu realizzato artigianalmente un timbrino metallico con lo zero fuso nello stesso Garamond del testo. Il delicato compito della “timbratura” fu di un giovane collaboratore della Sellerio, che trascorse le mattine a timbrare le pagine, col timbrino che ogni tanto doveva essere inchiostrato. Non furono rare le sbavature e gli errori, ma la tiratura già stampata fu così salvata dal macero. Purtroppo nonostante l’aiuto di Chiara Restivo, gentile archivista della Sellerio, non si è ritrovato quel magico timbrino in metallo “salva Memoria”.