Corriere della Sera, 24 dicembre 2023
Che cos’è il Mes
1 Cosa è il Mes?
Il Meccanismo europeo di stabilità, chiamato anche Fondo salva Stati, è un fondo dotato di ingenti risorse che serve a sostenere i Paesi dell’euro in temporanea difficoltà, a fronte di precisi impegni sulla politica economica e di bilancio. È l’evoluzione del vecchio Fondo europeo di stabilità finanziaria (Fsfe), creato nel 2010. L’Italia ha il 17,7% del capitale del Mes, in tutto 704 miliardi di euro, dei quali 80 sottoscritti ed il resto a chiamata, in caso di necessità. L’Italia ha versato materialmente 14,3 miliardi finora.
2 Chi lo ha approvato?
Il Meccanismo nasce nel 2012 con un Trattato intergovernativo tra tutti i Paesi Ue che adottano l’euro. L’accordo era stato stretto dai capi di Stato e di governo europei un anno prima, nel 2011, con Silvio Berlusconi alla guida del governo di centrodestra, dove Forza Italia, Lega e l’attuale Fratelli d’Italia (allora An) convivevano. A firmare la prima versione del Trattato fu il ministro Giulio Tremonti. Poi intervenne una modifica e i governi siglarono il Trattato istitutivo del Mes a ottobre 2012, quindi con il governo di Mario Monti. Nel 2018, governo Conte, viene avviata una riforma conclusa con la firma del Trattato a gennaio 2021, ma che non è entrata in vigore per il rifiuto del Parlamento italiano di ratificarlo.
3 Cosa prevedeva la riforma?
Intanto l’utilizzo di una parte delle risorse, circa 70 miliardi, come «paracadute» del Fondo europeo di risoluzione, che interviene nelle crisi delle grandi banche, finanziato dalle banche stesse. Si prevedeva poi un rafforzamento del ruolo del Mes nel valutare la situazione economica dei suoi membri, compresa la sostenibilità del debito. Ma anche una norma per rendere più semplice l’eventuale ristrutturazione del debito pubblico di un Paese in crisi.
4 Cosa possono fare ora gli altri 19 Paesi europei?
Le regole del Mes che riguardano il salvataggio degli Stati non cambiano rispetto a quelle del 2012. Viene a mancare il paracadute per le crisi bancarie. Un simile fondo potrebbe essere creato dagli altri 19 Paesi, ma con un nuovo Trattato intergovernativo e destinandovi nuove risorse. Il no italiano non esclude, però, che riparta la discussione sul completamento dell’Unione bancaria.
5 Il Mes utilizza i soldi dei contribuenti europei?
No. Il Mes presta soldi ai Paesi in difficoltà a lunghissimo termine e a basso interesse. La forte dotazione patrimoniale del Mes gli consente di raccogliere i fondi sul mercato emettendo titoli con un rating molto elevato (AAA di Moody’s) e dunque a condizioni vantaggiose.
6 Quanti interventi ha fatto il Mes?
Cinque, con l’impiego di 295 miliardi di euro. Il «Salva stati» ha debuttato con l’Irlanda nel 2010, con 18 miliardi, poi il Portogallo, che ne ha avuti 26, quindi la Spagna (ed era già il Mes) che ne ha avuti 41, poi Cipro nel 2013 (6 miliardi) ed infine la Grecia cui sono andati 204 miliardi di euro (più i prestiti bilaterali). Tutti questi prestiti sono in fase di rimborso da parte dei Paesi beneficiari.
7 È possibile che il Mes solleciti ai membri nuove quote di capitale?
Sì, se ad esempio si dovesse fare un salvataggio importante, ma è una possibilità teorica e remota.