La Lettura, 17 dicembre 2023
Il punto sugli extraterrestri
Dove e come si nasconde la vita al di fuori della Terra ? La convinzione che esista è condivisa da qualsiasi scienziato ed è per questo che da decenni si cercano mondi capaci di ospitarla. Esploriamo Marte, perché in origine il suo ambiente era analogo al nostro pianeta e presto altri luoghi, come le lune ghiacciate attorno a Giove e Saturno, diventarono favorevoli.
Non solo. Il pensiero andò oltre e quando nel 1995 gli svizzeri Michel Mayor e Didier Queloz scoprirono il primo pianeta extrasolare «51 Pegasi b», distante 47,9 anni luce dalla Terra, il fronte della vita nel cosmo si ampliò a una nuova visione. Da Epicuro a Giordano Bruno l’idea era discussa ma solo una sofisticata tecnologia avrebbe raccolto la prova. Con satelliti e telescopi terrestri si è arrivati a individuare l’esistenza di 5.560 pianeti attorno a stelle della nostra galassia, la Via Lattea, e il calcolo teorico ne ipotizza milioni, tra i quali il gemello della Terra. Partendo dalla presenza dell’acqua come elemento determinante, considerando poi una temperatura adeguata e un campo magnetico a protezione dalle radiazioni.
Ora due spedizioni, Europa Clipper della Nasa e Juice dell’europea Esa, per la prima volta approfondiranno la conoscenza delle lune gioviane Europa, Ganimede e Callisto sotto i cui ghiacci oceani d’acqua potrebbero offrire le condizioni per una chimica biologica. Intanto si fa più intenso lo sguardo verso pianeti di altre stelle tra i quali una sessantina è simile al nostro, con rocce e a giusta distanza dalla stella per consentire lo scorrere dell’acqua, già trovata. Numerosi sono stati scoperti dal satellite Kepler della Nasa e il satellite Cheops dell’Esa, con il telescopio ideato dall’astronomo Roberto Ragazzoni, ha appena rivelato caratteristiche insospettate. Ma con nuovi osservatori come il James Webb Telescope della Nasa, è possibile compiere un balzo, cercando la prospettiva di una vita basata non più sul carbonio, come quella conosciuta.
Potrebbero esistere forme sviluppate dal silicio, ad esempio, e tutto sarebbe diverso ma straordinariamente affascinante per la conoscenza dell’universo.