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 2023  dicembre 22 Venerdì calendario

In un podcast la storia dell’artista della truffa Raffaello Follieri. L’ex di Anne Hathaway si era spacciato anche per intermediario immobiliare vaticano


Si chiama Raffaello, come il pittore, ed è certamente un artista. Ma il suo capolavoro è un falso: il suo capolavoro è lui, Raffaello Follieri. Il nome non è ancora sulla bocca di tutti, forse in Italia lo hanno memorizzato soltanto i tifosi del Palermo, del Foggia e della Roma, che Follieri ha cercato (promesso, millantato?) di acquistare ma niente, solo aria.
La nascita a San Giovanni Rotondo
L’aria che ne ha gonfiato l’incredibile avventura umana si può dire dal momento della nascita, nell’ospedale di Padre Pio a San Giovanni Rotondo (una “voce”, quella voce, nel 1978 avrebbe detto al papà di Raffaello di far nascere il bambino proprio là, come un predestinato, una creatura toccata dalla grazia) e che il podcast di Marco Maisano, American Dream – La vera storia di Raffello Follieri” (OnePodcast, disponibile su tutte le piattaforme di streaming audio), mirabilmente racconta.
L’intermediario immobiliare della Santa Sede
Un personaggio oltre qualunque fantasia e qualunque immaginazione. Raffaello va negli States ventenne, con l’aiuto del padre avvocato fonda una società di cosmetici, capisce che gli americani sono portati a fidarsi di chi si presenta bene, e lui si presenta mostrando addirittura una lettera (finta) della Santa Sede che lo nomina intermediario immobiliare. L’idea gli viene dall’amicizia con Andrea Sodano, suo consulente e nipote di Angelo Sodano, all’epoca segretario di stato vaticano, il braccio destro di Giovanni Paolo II.
Le vaccinazioni per i bambini del Nicaragua
La diabolica intelligenza di Raffaello Follieri gli fa capire come diventare l’uomo giusto nel posto giusto e nel momento perfetto: accade quando la chiesa americana deve risarcire le numerose vittime di abusi sessuali, e per farlo mette in vendita molte proprietà. Raffaello riesce a diventare una specie di agente esclusivo della Santa Sede, e nel frattempo si dedica alla filantropia. Persino Bill Clinton si accorge di lui. L’ex presidente lo coopta nella sua fondazione benefica, dopo che Follieri ha presentato un grande piano di vaccinazioni dei bambini in Nicaragua.
Il diavolo veste Prada. Ma anche Follieri
Bello, simpatico, affascinante, ricco (ma con i soldi degli altri), Raffaello Follieri non è ancora trentenne e ha già scalato il jet set newyorkese. Si fidanza con l’attrice Anne Hataway, affitta un attico da 38 mila dollari al mese nel palazzo di Onassis, si sposta con il jet privato, partecipa a un paio di notti degli Oscar con la sua compagna star: il diavolo veste Prada, ma anche con Follieri non scherza. Nulla sembra fermarlo, nonostante il suo ufficio nella zona più esclusiva di New York sia deserto: cosa nasconde, quel vuoto?
Entra in campo l’Fbi
Non se lo chiede Ron Burkle, il finanziere che decide di versare oltre cento milioni di dollari a Raffaello per investimenti immobiliari che il giovane italiano simula di avviare, senza giustificarne neppure uno: spende solo per sé il denaro del magnate, che a un certo punto gliene chiede conto e si rivolge all’Fbi. Ed è così che all’alba del 24 giugno 2008, Raffaello Follieri viene arrestato nel suo grattacielo con vista strepitosa su Central Park. La sua donna, Anne, lo ha lasciato già da un paio di settimane, dopo che Raffaello ha provato a compilare false ricevute con l’aiuto della segretaria. Quasi una comica, ormai.
Arrivano 265 anni di galera ma ne fa soltanto 4
Davanti al magistrato che chiede 265 anni di galera, Follieri si dichiara colpevole per 14 capi d’accusa. Incredibilmente, lui e la sua avvocata riescono a convincere anche il giudice: la pena è ridotta a quattro anni e sei mesi. Carcere duro, di massima sicurezza, per la matricola 61143054, un millantatore, un avventuriero capace di far impallidire la figura di Frank Abagnale junior, il memorabile truffatore interpretato da Leo Di Caprio e diretto da Spielberg in Prova a prendermi: quasi un dilettante, rispetto all’artista Raffaello.
La nuova avventura a Londra
A questo punto, verrebbe da pensare che il sogno americano di Follieri sia incenerito per sempre, anche perché l’America lo espelle con un foglio di via permanente. Ma lui ha deciso di ricominciare da zero. Ha perso la faccia, l’amore, il Vaticano vero o presunto (il cardinale Sodano gli ha inviato da tempo una lettera di diffida), non l’entusiasmo. Riparte da Londra, dove non lo conosce nessuno. Fonda una nuova società insieme a dubbi personaggi, uno dei quali un politico italiano in odore di mafia, occupandosi prima di trasporto di prodotti petroliferi, finanziato chissà da chi, poi dell’estrazione di terre rare, cioè i metalli dei nanoconduttori. Dichiara di controllarne circa 120 tonnellate (8 per cento del mercato mondiale), per un valore complessivo (presunto) di 200 miliardi di dollari, e il bello è che ancora gli credono. “Ho pagato il mio debito con la giustizia, e ammesso che fossi colpevole, posso guardare tutti a testa alta”. Tra l’altro, ha solo 45 anni.
L’offerta per acquistare la Roma
E ancora non basta. Cosa c’è più del calcio per rifarsi un’immagine, darsi popolarità immediata e giocare con le scatole cinesi delle proprietà? Forse nulla. Pare che Follieri in estate abbia offerto 840 milioni per comprare la Roma, forse con monete di cioccolato o del Monopoli. Staremo a vedere. Di sicuro, anche se qualcuno prova a prenderlo, nessuno ci riesce. Ogni idea è un’altra pennellata, un nuovo capolavoro di Raffaello. Almeno finché le tinte non cominciano a colare.