MowMag, 19 dicembre 2023
I colori giusti per chiedere scusa. L’armocromista di Elly Shlein analizza il video di Chiara Ferragni
I social non fanno altro che parlare delle scuse di Chiara Ferragni sul caso pandoro Balocco. Per il video pubblicato su Instagram (dopo quello di Fedez contro Giorgia Meloni) l’influencer ha scelto un outfit dalle tonalità sul grigio, come già aveva fatto in un caso analogo Aboubakar Soumahoro. Abbiamo chiesto all’armocromista Enrica Chicchio, nota per essere la consulente del look della segretaria del Pd Elly Schlein, di spiegarci che cosa significhi questa scelta e quella del trucco.
Enrica, avrà visto il video di scuse di Chiara Ferragni, che cosa rappresenta il colore grigio? Perché è stato scelto per quel tipo di comunicazione?
«Il grigio, tanto per cominciare, da alcuni è definito un “non colore”, perché si occupa della scala dei valori chiaro-scuro. Va sicuramente in contrasto con quelli che sono i suoi colori naturali, che sono piuttosto brillanti e caldi, ragion per cui è andata volontariamente a usare questo tipo di tono».
Che obiettivo voleva raggiungere con quel tono?
«Lo ha usato per enfatizzare quel processo di dispiacere in base a quello che è successo».
Se fosse stata la sua armocromista le avrebbe consigliato il grigio?
«Se lo spirito del messaggio è simulare dispiacere, in tal caso il grigio è il colore ideale poiché nel suo specifico caso, si mette in contrapposizione ai colori caldi e brillanti del suo incarnato».
Quindi il grigio enfatizza il dispiacere?
«Non in generale. Il grigio enfatizza su di lei il dispiacere. Se ci pensiamo il grigio è un colore che viene utilizzato soprattutto nelle aziende tecnologiche, come Apple, Mercedes… Tutti marchi che si occupano di automobilistica o tecnologia. Ovviamente, applicato direttamente alla persona in questione, sicuramente la Ferragni vuole mantenere un tono sobrio, sotto le righe rispetto a quelli che sono i colori che lei usa e in contrasto con quelli che sono i suoi colori naturali. Lei è andata ad utilizzare credo proprio appositamente un colore di questo tipo, lavorando quindi anche nella comunicazione non verbale».
Anche il trucco significava qualcosa?
«Sicuramente. Lei non era completamente struccata, ma era truccata con toni completamente diversi rispetto ai suoi soliti toni. È andata ad utilizzare toni piuttosto freddi per riuscire ad avvantaggiarsi nel messaggio che voleva mandare. Sembrava quasi un trucco della sera prima. Il rosa che aveva sugli occhi era un rosa molto nude, ma non direi granché su quello».
Se lei fosse stata parte del team di Chiara Ferragni le avrebbe dato gli stessi consigli?
«Io sicuramente, per mantenere una conversazione più fedele e rispettosa nei confronti di chi è investito nel suo pandoro e quindi nei confronti dei suoi follower, avrei mantenuto i miei soliti colori, proseguendo con una comunicazione meno fintamente dispiaciuta ma più reale. Se, invece, vogliamo aderire completamente a quello che è stato il messaggio del dispiacere, allora va bene l’uso del grigio. È stato molto studiato a tavolino».
È un caso che venga dopo quattro giorni di silenzio? C’è voluto tutto questo tempo per studiare tutto ciò?
«Non per studiare solo l’immagine, ma anche per studiare quello che ha detto. Per quanto mi riguarda, l’operazione che ha fatto era di sua conoscenza, non era completamente a secco di quello che è successo. Quindi, in questi giorni, probabilmente, ha fatto un punto della situazione con chi di dovere. Anche nel chiedere scusa è stata una professionista».
Lei ha interpretato in qualche modo il tono utilizzato dalla Ferragni e le lacrime?
«A me è sembrata piuttosto una pantomima, non mi è sembrata molto reale questa scena. La verità la saprà solo lei, ma credo che l’antitrust abbia fatto il suo dovere a riguardo e probabilmente ci sono delle fondate motivazioni».
A proposito di grigio, è una coincidenza che Soumahoro abbia utilizzato lo stesso colore?
«Su questo preferirei non commentare, perché preferisco non esprimermi su fatti che riguardano la politica, ma rimanere in quella che è la mia materia».
Tornando ai colori, sia Ilary Blasi, nel docufilm Netflix Unica, che Belen Rodriguez a Domenica In hanno scelto di utilizzare una camicetta bianca. È un caso? E che cosa rappresenta questo colore?
«No, non è assolutamente un caso, è stato studiato a tavolino l’uso del bianco. È il colore che simbolicamente rimanda alla purezza, al candore, e dal punto di vista psicologico sortisce un grosso effetto sullo spettatore. È anche un colore che rappresenta libertà, pace, un nuovo inizio…».