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 2023  dicembre 19 Martedì calendario

Periscopio


Lenin è il nostro maestro, sempre vivo e sempre adeguato. In Lenin tutto si esalta. (…) Noi accettiamo Lenin, lo rileggiamo, lo usiamo, ci riconosciamo in lui. Toni Negri, scomparso il 16 dicembre 2023 (da Trentatre lezioni su Lenin, Manifestolibri 2016).
Quando vidi Lenin era notte, / buia la Piazza Rossa: nevicava. / Invisibili le mura del Cremlino, soltanto / la torre scoccava una luce, in cima, / verso una bandiera che sventolava in cielo. / (…) / Anche Cristo era pura cera / mentre lo incassavano nella tomba? / Che fine fa l’uomo? So questo: / era notte quando vidi Lenin / buia la Piazza Rossa: nevicava. Dorothy Wellesley, Lenin (in Matrix, MAGOG 2023).

Come tutti i piccolo-borghesi fanatici, egli spingeva il suo fanatismo un tal punto che aveva il più profondo rispetto per le proprie idee, e spingeva a un tal grado il rispetto per le proprie idee che le credeva bienfaisantes. Vi era del filantropo in quel mostro allo stato platonico. Curzio Malaparte, Il buonuomo Lenin, Adelphi 2018.

Alexej Navalny. Da 12 giorni si sono perse le tracce del dissidente russo. C’è il rischio che sia stato «suicidato» dallo Stato in carcere.La Stampa.
Orbán torna subito a bloccare la Ue: veto al bilancio a niente aiuti a Kiev. Corriere della Sera.
L’Ungheria è un paese sovrano. Difende [i nostri... pardon] i suoi interessi. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino.
Israele sta perdendo la guerra. [E qualche riga più sotto:] l’Ucraina ha perso la guerra. Alessandro Orsini, l’Idée fixe quotidiana.
[L’Europa apre le porte, ma le singole nazioni?] I leader europei non riescono a capire che dobbiamo aiutare gli ucraini non solo perché è giusto, perché resistono eroicamente a un’aggressione, perché sono una democrazia attaccata da un regime illiberale. Dobbiamo aiutare l’Ucraina perché è nel nostro interesse, perché tutta l’architettura della sicurezza in Europa crollerebbe assieme all’Ucraina. (…) Se il vicepresidente della Duma, Piotr Tolstoï, dice che «la guerra è la nostra ideologia nazionale», significa che il punto della questione non è certo il Donbass, o la Crimea. L’obiettivo siamo noi, le democrazie. Raphaël Glucksmann (Stefano Montefiori, Corriere della Sera).

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Dei 18.787 palestinesi morti finora a Gaza, 7.112 erano bambini, secondo il ministero della sanità della Striscia, gestito da Hamas. [Sui dati di Hamas nemmeno il giornale fondato da Gramsci e affondato dai suoi epigoni, giornale che pure un po’ simpatizza, mette la mano sul fuoco].l’Unità.
Non voglio costringere subito un nemico a combattere, ma dico: «Voglio distruggervi!» Con la mia astuzia vi sto stringendo in un angolo in modo tale che non riusciate a sparare un solo colpo; ed è allora che arriverà la coltellata al cuore. Adolf Hitler, 1937 (da Ugo Volli, La Shoà e le sue radici, Marcianum Press 2023).
Avvocato, criminologo, ma anche critico letterario, Boris Brasol fondò la Pushkin Society e scrisse testi su Dostoevskij e Oscar Wilde. Nato nell’impero russo nel 1885, durante la prima guerra si stabilì a New York e, arrabbiato per il rovesciamento dei Romanov, iniziò a partecipare al dibattito pubblico dicendo che la rivoluzione bolscevica era tutta un complotto degli ebrei contro il mondo. Già prima, in Russia, aveva cercato di montare un caso incolpando alcuni ebrei di avere ucciso dei bambini per compiere riti di sangue, una storia che ritorna da secoli. (…) Durante la seconda guerra [ebbe] rapporti stretti con figure di spicco del nazismo europeo e con ufficiali della Gestapo. (…) Sarebbe contento oggi di vedere che i discorsi su cui lui stesso puntava per «ripulire il mondo dagli ebrei» sono diventati slogan urlati alle manifestazioni pro-Hamas e nei campus delle università Ivy League. Giulio Silvano, il Foglio.

Viene malinconia già all’ingresso: un McDonald’s a sinistra, un negozio di materassi sulla destra. L’anti-Atreju di Elly Schlein ha come titolo «Sociale, verde e giusta. L’Europa che vogliamo». Non allarghiamoci con i desideri. Le sedie vuote sono più numerose [di quelle occupate]. La sala è un teatro capannone, il sette, degli studios di via Tiburtina 521. Il Teatro Due è quello di Propaganda live. Il Pd è in pratica ospite di Urbano Cairo. Carmelo Caruso, il Foglio.
[C’è anche Romano Prodi] e lui, il Professore, fa la sua lezione. La fa anche a Giorgia Meloni: «Signora, decida tra Budapest e Bruxelles». E quello è l’unico momento in cui nella platea, soprattutto tra le donne, c’è un attimo di sbigottimento. «La frase è un po’sessista», mormora qualcuna. Qualche brusio in sala anche quando Prodi dice che «la Turchia ha fatto più dell’Europa sulla pace in Ucraina». Maria Teresa Meli, Corriere della Sera.

Salvini: dieci anni da Capitano. [È capitata anche questa]. Dal web.
Cosa le piace di Giorgia Meloni? Edi Rama [primo ministro albanese] si concede una lunga pausa. Guarda la presidente del Consiglio italiana seduta di fianco a lui nella sala vip alle spalle del palco di Atreju e prima di rispondere si fa allungare una scatola dal suo assistente. Estrae un foulard che ha disegnato personalmente e lo porge alla premier. Si distende in un sorriso da Stregatto. Risponde: «Tutto». Andrea Malaguti, La Stampa.
[Da parte di Giorgia Meloni] è certamente buona, anzi ottima, la rivendicazione del sostegno all’Ucraina e anche la denuncia della posizione assunta da Vladimir Putin sul conflitto in Medio Oriente. Ma tutto questo è l’esatto contrario di quanto la stessa Meloni ha sostenuto con veemenza fino all’altro ieri, quando in quello stesso parlamento chiedeva di togliere le sanzioni decise dall’Unione europea dopo l’occupazione della Crimea (per fare solo un esempio). Francesco Cundari, Linkiesta.
Il patron di Tesla e X è diventato un modello per la destra italiana più per quello che dice che per quello che fa. Sarebbe più utile il contrario. ilfoglio.it
[Atreju, festa di Fd’I]. Andrea Giambruno rovina la feste a Giorgia. Arriva inatteso come un pizzino ambulante e oscura i dibattiti. Arianna Meloni, furibonda, lo fa trascinare dai suoi dietro il palco. [Vabbè «ambulante, che anche lui deambula, come tutti, ma perché «pizzino»?]. il Fatto quotidiano.
Nazione e patria: idee ritrovate. Giorgia Meloni.
Sul sentimento nazionale degli italiani non ci capisco niente. Roberto Gervaso.