1. ISRAELE: ITALIA VALUTA ADESIONE A COALIZIONE NAVALE IN MAR ROSSO, 19 dicembre 2023
L’ITALIA È FREGATA – LA TURBO-ATLANTISTA GIORGIA MELONI NON PUÒ DIRE DI NO ALLA PARTECIPAZIONE DEL NOSTRO PAESE ALLA TASK FORCE NAVALE SUL MAR ROSSO, PER PROTEGGERE LE NAVI DAGLI ATTACCHI DEI RIBELLI HOUTHI DELLO YEMEN, FINANZIATI DALL’IRAN – L’ITALIA MANDERÀ SICURAMENTE UNA FREGATA, LA VIRGINIO FASAN, MA NON È ESCLUSO CHE PARTA ANCHE UNA SECONDA NAVE. NON SERVIRÀ L’OK DEL PARLAMENTO ALLA MISSIONE PERCHÉ… -
Angelo Amante per Reuters L'Italia sta valutando la possibilità di prendere parte a una coalizione navale occidentale con l'obiettivo di proteggere le navi nel Mar Rosso dagli attacchi degli Houthi dello Yemen, alleati dell'Iran. Lo ha detto a Reuters una fonte vicina alla discussione.
Il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan aveva detto ai giornalisti questo mese che Washington è in trattativa con varie nazioni per la creazione di una task force marittima per il Mar Rosso, ma non ha fornito ulteriori dettagli.
La fonte italiana, che ha chiesto di restare anonima data la delicatezza della questione, ha detto che a Roma è stato chiesto di partecipare all'operazione e che entro la fine di questa settimana verrà presa una decisione.
2. SÌ ALLA TASK FORCE ANTI HOUTI NEL MAR ROSSO CI SARÀ ANCHE UNA FREGATA ITALIANA Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco e Gianluca Di Feo per “la Repubblica”
La telefonata è prevista per l’alba di oggi. Guido Crosetto ha in programma un colloquio con il ministro della Difesa americano Lloyd Austin. Con lui, ragionerà dei dettagli della missione navale italiana al fianco degli alleati nel Mar Rosso.
Proprio ieri gli Stati Uniti hanno annunciato la costituzione di una task force navale a protezione del traffico mercantile […]. All’operazione denominata “Prosperity Guardian” parteciperanno oltra agli Usa, Regno Unito, Bahrain, Canada, Francia, Italia, Olanda, Novegia, Seychelles e Spagna. Il governo Meloni ha comunque deciso l’invio di almeno una fregata, per pattugliare le acque dove vengono condotti gli attacchi ai mercantili civili da parte degli Houti, il movimento fondamentalista yemenita che sta usando droni e missili per colpire le rotte commerciali.
La fregata individuata per la missione è la Virginio Fasan, la seconda della moderna classe Fremm, che si sposterà rapidamente dal Mediterraneo orientale: è previsto il transito da Suez prima di Natale. Potrebbe non essere l’unica: non viene escluso che una seconda nave, attualmente nel porto di Taranto, parta a sua volta per il Mar Rosso.
Sempre oggi l’esecutivo dovrà riferire al Parlamento su un’altra scelta strategica: quella dell’invio di armi all’Ucraina. Lo stesso Crosetto si presenterà al Copasir e illustrerà l’ottavo pacchetto con materiale bellico destinato a Kiev. Poi si aprirà la partita del nuovo decreto che serve a dare copertura legale alle eventuali forniture per l’Ucraina nel 2024: sul punto, la Lega è pronta a chiedere discontinuità e ad aprire un fronte nella maggioranza.
Non servirà invece un passaggio parlamentare per approvare la spedizione nel Mar Rosso, ritiene il governo. Basterà una comunicazione alle Camere, […] perché l’operazione rientra in un’area coperta dalla missione antipirateria europea Atalanta, attiva già da quindici anni. La Fasan infatti prenderà il comando della missione Ue dall’inizio di febbraio.
La linea della Casa Bianca è quella di aggregare le navi degli alleati nella Combined Task Force 153, che ha il quartier generale presso la Quinta Flotta statunitense nel Bahrain ed è stata creata un anno fa proprio per garantire la sicurezza del Golfo di Aden e dello Stretto di Bab el-Mandeb.
Alcuni governi dell’Unione, tra cui la Germania, preferirebbero invece mantenere la struttura di comando dell’operazione Ue Atlanta e stabilire un coordinamento con la formazione guidatadagli Usa: uno degli aspetti tecnici che saranno discussi oggi nel colloquio tra Crosetto e Austin.
La fregata Fasan dispone di missili Aster 30 e 15 che possono garantire un ombrello protettivo con un raggio di cento chilometri. La situazione provocata dagli attacchi degli Houti può avere un grave impatto sull’economia italiana. Tutte le compagnie hanno sospeso la navigazione nel Mar Rosso e di conseguenza il canale di Suez è stato bloccato. Ieri ci sono stati nuovi assalti.
[…] L’allarme riguarda tutte le capitali. Francesi e britannici hanno già unità nella zona delle aggressioni. Viene dato per certo un contributo dell’Egitto, che ha preso parte ai pattugliamenti negli scorsi mesi. Più complessa la presenza nel dispositivo internazionale proposto dagli Usa della marina saudita, di cui hanno parlato alcuni giornali arabi: Riad ha ottenuto una tregua con gli Houti che ha fermato la sanguinosa guerra civile nello Yemen ed è molto cauta nel timore di riaprire il conflitto.
Proprio per questo sauditi ed emiratini finora hanno sconsigliato una rappresaglia americana contro le basi dei fondamentalisti. Dal canto suo, il movimento jihadista ieri sera ha ribadito di volere bersagliare solo le navi legate a Israele: «Nessuna coalizione ce lo impedirà». […] Grazie agli Houti, gli ayatollah stanno mettendo in atto il blocco del traffico merci senza rischiare un coinvolgimento diretto: di fatto, hanno dato prova di potere condizionare i due stretti chiave per il commercio mondiale di petrolio. Una situazione ben chiara al Pentagono: «Il sostegno di Teheran agli Houti deve finire», ha intimato ieri sera il ministro statunitense Austin.