Corriere della Sera, 18 dicembre 2023
Greta Gerwig, la regista della pellicola campione di incassi, da piccola distruggeva le Barbie
Attorno a una bambola simbolo ha costruito un film che è stato campione di incassi e che è in lizza per una serie di premi internazionali, ma il suo rapporto con la Barbie non è stato del tutto lineare. Quando era piccola, la madre gliela negò: le sembrava che «rinforzasse gli stereotipi sulle donne».
Greta Gerwig – che con Piccole donne e Lady Bird è stata candidata a tre Oscar e risulta tra i registi più interessanti del momento – giocò a lungo con bambole che le venivano passate dalle amiche, sino all’anno in cui, per Natale, la madre gliene fece trovare una nuova fiammante, ancora nella scatola, sotto l’albero. Come reagì Greta? «L’ho distrutta».
Chi ha visto il film, in cui figurano i diversi rapporti di madri e figlie nei confronti della Barbie e le sevizie infantili riservate ad alcuni giocattoli, non rimarrà forse sorpreso di fronte alle confidenze ai microfoni della Bbc della regista, che ha ringraziato la madre per averla incoraggiata a dedicarsi allo sport – da giovanissima è stata campionessa californiana di scherma – e per averla sopportata durante gli anni dell’adolescenza. Più inaspettato, forse, è l’elogio della regista a David Bowie, senza il quale, ha detto, non avrebbe trovato il modo di esprimere la sua creatività. «Stranamente Bowie non era tra la musica che sentivamo a casa, ho ascoltato le sue canzoni solo all’università. Credo che se non fosse esistito non avrei mai fatto nulla», ha spiegato selezionando la canzone Moonage Daydream tra gli otto brani che porterebbe con sé su un’isola deserta. «In particolare un verso, “Tieni il tuo occhio elettrico su di me”. Non sapevo cosa volesse dire, ma ne ero ossessionata. Scrivevo la frase ovunque, su tutti i miei quaderni, sui libretti degli appunti, nei diari».
Come si è sentita di fronte al successo della pellicola? «È stato un momento surreale, straordinario». Gerwig ha raccontato di aver scritto il film assieme al compagno Noah Baumbach, scrittore e regista come lei. «Il sogno era di riportare la gente al cinema, perché avevamo cominciato a lavorarci nel marzo del 2020 quando non c’erano film e i cinema erano chiusi». Una soddisfazione, quindi, che in tutto il mondo il film abbia attirato nelle sale un pubblico record.
In casa la concorrenza non manca. Prima di Barbie, Gerwig e Baumbach avevano scritto insieme il film Frances Ha (diretto da Baumbach e interpretato da Gerwig). Nel 2020 erano entrambi candidati all’Oscar per miglior film, lei con Piccole donne, lui con Storia di un matrimonio. «Avrebbe potuto essere un momento difficile invece abbiamo trovato il modo di festeggiare ciò che stavamo facendo, entrambi i film, ed è stata un’esperienza positiva». Detto ciò, «ognuno ha votato per se stesso, ma siamo stati onesti e ce lo siamo detti».