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 2023  dicembre 15 Venerdì calendario

Periscopio

Si prospetta un inverno a tinte fosche per l’Ucraina, con la Russia che rivendica progressi sul campo e la missione a Washington del presidente Zelensky che non ha portato i risultati sperati. Valeria Robecco, il Giornale.
I nostri apparatcik faranno ancora / lo squallido macello detto Storia: / possiamo solo pregare che appaiano / ancora artisti, chef e santi a riderne. W.H. Auden, Allunaggio (in Poesie scelte, Adelphi 201).
Avanti tutta, anche senza appoggi esterni. È questa la strategia che ha delineato il premier Benjamin Netanyahu dopo che anche da Washington gli sono piovute critiche sulla gestione del conflitto a Gaza, sia per i tempi lunghi, sia per i bombardamenti indiscriminati sui civili: «Niente ci fermerà finché non saremo vittoriosi». Nello del Gatto, La Stampa.

Netanyahu sta facendo quello che ha fatto per tutta la vita: incitare, mentire e produrre odio. Solo che adesso lo fa nel bel mezzo d’una guerra dura, quando ogni giorno i soldati vengono uccisi. Yair Lapid, capo dell’opposizione (X).

[Israele]. «Bibi il Mago» è in attesa del ritorno di Trump. La Stampa.
Wired Italia ha visto un filmato che documenta l’aggressione di due mesi fa. Ci è stato mostrato dallo Stato ebraico che per la prima volta decide di condividere immagini cruente dei suoi morti. E spiega il motivo: (…) «È ovvio che per noi, dopo le immagini che vi abbiamo mostrato, è impossibile tornare indietro al 6 ottobre». Wired Italia.
[Vediamo] trucidare un padre mentre tenta di mettere in salvo i suoi figli di 8, 9 anni, seminudi, e poi con la massima naturalezza vediamo un miliziano chiedere ai bambini se vogliono un bicchier d’acqua. Col più piccolo che ripete una domanda straziante: «Perché sono vivo? Perché sono vivo?» E ancora le immagini di quelle giovani che si tengono per mano, si abbracciano terrorizzate mentre gli orchi gli danzano attorno, urlano, inveiscono. O che vengono costrette a salire sui pick-up o sui suv di Hamas con gli indumenti macchiati di sangue tra le gambe. Augusto Minzolini 1, il Giornale.

C’è la registrazione d’un aguzzino che non avrà neppure vent’anni che chiama la famiglia. Farnetica come i giovani SS d’ottanta anni fa. «Papà, sono a Mefalsim! Ne ho uccisi 10 con le mie mani!» si vanta. E ancora: «Passami mamma. Mamma, tuo figlio è un eroe!». Augusto Minzolini 2, il Giornale.
Intesa sui migranti tra Roma e Tirana: arriva la sospensione dei giudici albanesi. Corriere della Sera.
Lo stop è arrivato dopo due ricorsi. Il primo presentato (ma respinto) dal Partito democratico albanese. Il secondo da una trentina di deputati, compreso l’ex premier di centrodestra Sali Berisha. A loro avviso, l’intesa che il premier Edi Rama ha firmato a novembre con Giorgia Meloni viola la Costituzione e le convenzioni internazionali sui diritti umani alle quali l’Albania aderisce. Luca Angelini, corriere.it.
Prima voce: Quello sfigato di Draghi con Macron e Scholz. Seconda voce: Meloni invece a siglare patti con Edi Rama. Ellekappa, Repubblica.

[Giorgia Meloni, la] Ducetta, è convintissima di poter tranquillamente uccellare l’ex governatore di Bankitalia ed ex presidente della Bce: se Draghi è un poveraccio che dialoga solo con Francia e Germania, ahò! lei parla con tutti: «Io penso di fare bene il mio mestiere parlando anche con l’Ungheria… Io non svendo l’Italia». Tiè, e porta a casa! Dagoreport.
Il fax sventolato da Meloni smentisce Meloni. Dal web.
Prima alla Camera, poi al Senato, Giorgia Meloni ha accusato Giuseppe Conte d’aver firmato il nuovo trattato del Mes «col favore delle tenebre», nascondendolo al Parlamento e agli italiani. Aggiungendo poi che l’Italia ha dato col governo Conte «il suo assenso [il 2021-01-27, cioè] il giorno dopo essersi dimesso, senza mandato parlamentare, senza averne il potere, senza dirlo agli italiani». (…) Sventolando un foglio con l’autorizzazione da parte del governo Conte a firmare l’accordo, con tono alterato, Meloni ha detto che «la propaganda si può anche fare, ma poi rimangono i fogli a dimostrare la serietà di chi parla». La prova della menzogna di Meloni e dell’innocenza di Conte è, paradossalmente, proprio sul foglio che la premier agita in aula: (…) lo si vede chiaramente, ingrandendo la foto, in testa al foglio, dove compare il numero di protocollo con la data: 2021-01-20, sei giorni prima delle dimissioni di Conte, quando il governo era nel pieno delle sue funzioni. Luciano Capone, il Foglio.

Tra Merkel e Vannacci sta scegliendo Vannacci. Giorgia Meloni ha iniziato a leggere il mondo al contrario. È in paradiso e parla di tenebre, attacca Mario Draghi e poi si scusa. Ed è ancora fortunata. Elly Schlein non ha capito che la premier le ha regalato un Draghi di Natale. (…) Sta cioè trionfando Matteo Salvini. Per inseguire lui, che insegue lei, Meloni è entrata in birreria. Carmelo Caruso, il Foglio.
L’altra sera [a «È sempre Cartabianca»] Mauro Corona ha offerto una soluzione ai femminicidi a cui nessuno aveva ancora pensato. Io, ha detto Corona, farei una legge molto semplice: darei il femminicida a disposizione della famiglia della vittima, per una settimana, in una stanza, ammanettato. Poi se esce vivo, esce vivo. Se esce morto, pazienza. (…) Se succedesse a me, a mia figlia, mi prenderei quel tizio – ha concluso – e me lo mangerei a pezzettini. E così, con un gran finale di cannibalismo, l’opinionista medio democratico ha innalzato la sua coscienza di maschio allo stadio evolutivo dell’uomo di Neanderthal. Mattia Feltri, La Stampa.
Certo che mi dispiace [che Raoul Gardini sia morto suicida]. Prima di tutto, il fatto che uno decida di suicidarsi è che lo perdi come possibile fonte d’informazioni. Piercamillo Davigo (dal Corriere della Sera).
Avete notato come anche i giornali, dopo i siti web senz’arte né parte, ricorrano sempre più spesso, nei titoli, ad allegre espressioni come «stende» oppure «asfalta» per esaltare il proprio leader di riferimento quando va all’attacco d’un leader avversario? ItaliaOggi.
[Egli] aveva il difetto di usare quelle frasi grandiose bardate di parole enfatiche, così ingegnosamente chiamate «pappardelle» nel gergo del giornalismo che ogni mattina ne ammannisce di pochissimo digeribili ai suoi abbonati: loro le ingoiano comunque. Honoré de Balzac, Illusioni perdute.
L’anarchia è la libertà di chi non la merita. Roberto Gervaso.