ItaliaOggi, 14 dicembre 2023
Scienza, record di studi falsi scoperti grazie all’IA
La corsa a pubblicare ricerche scientifiche deve fare i conti con un nuovo record di pubblicazioni ritrattate: 10mila nel 2023, più che triplicate nell’ultimo decennio secondo i risultati di un’analisi condotta da Nature su 45 mila studi sconfessati contenuti nel maggior database specializzato, Retraction Watch, con altri 5mila di vari editori. Nel 2022 il tasso di ricerche considerate fasulle o contenenti dati inesatti e incoerenti ha superato lo 0,2% secondo l’analisi di Nature. Ed è solo la punta dell’iceberg. A intensificare la scoperta di eventuali falsi scientifici ci pensa anche l’intelligenza artificiale. Arabia Saudita, Pakistan, Russia e Cina hanno registrato i più alti tassi di ritrattazione negli ultimi 20 anni.
Tuttavia, non è detto che si tratti sempre di lavori condotti in malafede, può essere anche che lo stesso autore della ricerca si accorga di aver commesso errori in buonafede o che il papier non abbia superato la peer-review, la valutazione critica di specialisti con le stesse competenze dell’autore del lavoro scientifico. In questi casi i reserch papier, esaminati anche con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale che scova facilmente possibili plagi e manipolazioni, non possono essere usati come base scientifica di riferimento per eventuali possibili studi successivi. Questi articoli di bassa qualità o falsi creano un danno per l’editore che li pubblica che deve rimuoverli dal proprio listino. Una filiale londinese dell’editore Wiley ha fatto sapere che a causa delle ritrattazioni si aspetta di perdere 35-40 milioni di dollari (fino a 37 mln di euro) quest’anno, secondo quanto riportato da Nature.