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 2023  dicembre 12 Martedì calendario

I castori invadono la Germania

Una sera di fine agosto, quasi in pieno centro a Berlino, all’uscita dal ristorante, verso le 22, abbiamo visto una volpe aggirarsi tranquilla, tra le auto parcheggiate. Non aveva paura quando ci ha visto passare. Sembrava in piena salute, il pelo folto e lucido. Un incontro sempre più frequente, nei parchi. La nostra strada era lontana almeno un paio di chilometri dalla più vicina zona verde, l’Orto botanico. Una signora era intimorita, le volpi hanno la rabbia. Un mio amico medico ha tentato di rassicurarla: gli animali ammalati vengono abbattuti, si notano dalla pelliccia, le volpi di città sono sane.

Una signora di notte, sempre nella capitale, ha chiamato i vigili del fuoco: un enorme ratto si aggirava per il suo giardino. Avrà pensato a una mostruosa mutazione genetica provocata dal clima. I pompieri sono arrivati, si occupano di tutto, e hanno scoperto che il mostro era un castoro. Si stanno moltiplicando, sono diventati una piaga, un esemplare abiterebbe nel parco del castello di Charlottenburg, dove vado a passeggio, che ospita cigni, scoiattoli, un uccello piviere, qualche falchetto che, però, non ho mai visto.

Incontrare animali selvatici è più frequente a Berlino, circondata da boschi e da laghi. I cinghiali si aggirano in periferia, e a volte provocano incidenti nell’attraversare le strade. Incredibile, hanno imparato a attraversare sulle strisce bianche. Le martore, chissà perché, amano i cavi elettrici delle auto, e li sgranocchiano. Un problema per i modelli vecchi che non hanno il vano motore protetto. Sono tornati anche i gatti selvatici, che si credevano estinti. Ora si avvistano di frequente, è merito del clima che è diventato più mite.
I castori, Biber in tedesco, mi piacciono, da quando vidi da bambino La valle dei castori, documentario abbinato a un cartone animato di Walt Disney. Come scoprii molti anni dopo, vinse un Orso d’oro alla prima edizione della Berlinale, nel 1951. I film sulla natura erano una novità, e l’altro protagonista nella valle era l’orso, simbolo di Berlino. I giornali hanno pubblicato con risalto la notizia dell’abbattimento dell’orsa Amarena in Abruzzo. Gli orsi sono assenti in Germania dalla metà dell’Ottocento. Quando nel 2006, l’orso Bruno dall’Italia, attraverso l’Austria, apparve in Baviera, provocò il panico, venne condannato a morte, e furono mobilitati i cacciatori, che lo scovarono e lo abbatterono. Ora Bruno si può ammirare impagliato in un museo.

I lupi, sempre più numerosi, dividono i politici, abbatterli oppure no? Sono protetti dall’Unione europea, ma in Germania sono troppi, e gli allevatori protestano: uccidono pecore e capre.La ministra per l’ambiente, la verde Steffi Lemke, è preoccupata: in certe zone, l’abbattimento dei lupi è ormai inevitabile. I Wölfe sarebbero circa 3mila, i primi sono arrivati dall’est: si moltiplicano velocemente, in natura sono i più forti.
Il primo agosto è stata aperta la caccia alle lontre in Baviera, nonostante la petizione di 43mila animalisti contrari, il loro ritorno è una prova che l?ambiente migliora, ma fanno strage di pesci nei torrenti, nei laghi, e negli allevamenti.
L’anno scorso hanno provocato danni per 2,7 mln di euro.
Ma i naturalisti, e i verdi, si oppongono, e vogliono proteggere anche i castori. I contadini li odiano, con le loro dighe provocano inondazioni, abbattono gli alberi, danneggiano gli argini. Sono una piaga, come gli orsetti lavatori, le lontre e le martore. Verso la metà del secolo scorso erano quasi estinti. Per secoli erano stati una preda ambita, per la pelliccia e la carne. Colpa anche della Chiesa: era vietato mangiare la carne al venerdì, e fu deciso che i Biber erano pesci e potevano essere gustati senza violare il precetto, e commettere peccato. Piacevano anche ai preti.
Oggi, possono essere abbattuti in certe zone, ma la carne non può essere venduta. Il castoro viene servito a tavola solo nelle associazioni di cacciatori. I Biber arrivano fino a un metro e 30, e a pesare una trentina di chili, sarebbero circa 40mila in tutto il Paese,
si riproducono lentamente, i cuccioli rimangono con la madre fino ai due anni.
L’anno scorso sono stati abbattuti 2.300 castori.