Corriere della Sera, 12 dicembre 2023
Quando è la politica a stabilire l’identità
San Paolo era turco perché l’allora Tarso appartiene oggi alla Turchia? L’imperatore Settimio Severo era libico perché l’allora Leptis Magna è oggi in Libia? Sant’Agostino era algerino perché Agaste è oggi in Algeria?
Il modo con cui tanti giornalisti, intellettuali, politici vari della Tunisia sono saltati su contro la notizia che il «loro» Annibale possa avere in una serie Netflix il volto di Denzel Washington lascia perplessi. Perché certo, è difficile contestare che il regista Antoine Fuqua avrebbe potuto scegliere un attore diverso dal suo prediletto già fatto recitare in Training Day, The Equalizer 1, The Equalizer 2 e The Equalizer 3. Così come è difficile negare che essendo il grande condottiero di Cartagine un fenicio è improbabile che avesse la pelle nera. Ma da qui a parlare di «identità tunisina» ce ne corre.
Ed è proprio questo che colpisce. La ripetuta tentazione, di rivendicare come «propria» l’identità di questo o quel personaggio protagonista di qualche periodo storico da qualche parte dell’Ecumene che oggi appartiene a tutte altre vicende ed aree geopolitiche. Col risultato che Abu al-Walid Muhammad ibn (Averroè) essendo nato nell’attuale Cordova sarebbe spagnolo, San Pietro che era di Betsaida sarebbe israelo-siriano e Marco Polo se fosse nato davvero a Curzola e non a Venezia (la questione è ancora discussa) sarebbe come noto «croato». Rivendicazioni «politiche»? Talvolta sì. Ma non sempre.
Nel caso dell’attrice nera Adele James scelta sempre da Netflix qualche mese fa (altre polemiche...) per la parte di Cleopatra è possibile più semplicemente che gli ideatori della serie non sapessero neppure che la regina d’Egitto tolomaide di allora era greca. Magari pensavano di correggere (politically correct) la Cleopatra di Elizabeth Taylor.
Ancora più insensato, però, anni fa, fu assegnare il ruolo di Alexandre Dumas, nel film L’autre Dumas, al biondo Gerard Depardieu. Il celeberrimo scrittore, infatti, si era descritto provocatoriamente da solo: «Ho sangue nero nelle vene, mio padre era mulatto, mio nonno un nero e l’antenato di mio padre una scimmia».