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 2023  dicembre 12 Martedì calendario

Dieci ore di sonno, giochi ma senza lasciarli vincere, pigiama party e i litigi. Ecco come crescere i figli

Non un manuale di consigli, ma una bussola: un libretto snello dove sono contenute le informazioni di base per orientarsi come genitori e permettere ai propri figli di prepararsi adeguatamente alla scuola col sorriso, passo dopo passo, conquista dopo conquista, godendo appieno degli stimoli che arriveranno e della compagnia degli altri bambini. Si intitola “Educati e felici” il libretto – un’iniziativa finora unica in Italia – realizzato dal Cpp (Centro Psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti) del pedagogista piacentino Daniele Novara per il Comune di San Donato Milanese e distribuito in duemila copie ai genitori dei bambini fino a 6 anni. “Stimolateli e lasciateli sbagliare”. Tanti capitoli, corredati anche da tabelle “le mosse giuste” da mettere in pratica, per aiutare i bambini a conquistare le autonomie personali necessarie (come «imparare a camminare, il mangiare e il pulirsi da soli, tenere in ordine le proprie cose»), a esprimere e verbalizzare le loro emozioni – «senza minimizzare le paure», ma rispettandole e cercando di comprenderle. Dando ai propri figli gli stimoli, anche tattili, adatti alla loro età, lasciandoli sperimentare e anche sbagliare, per esempio nel versare l’acqua nel bicchiere o nell’allacciarsi le scarpe. E ancora «giocando con loro mettendosi alla pari» (ma senza lasciarli sempre vincere, «per far accettare loro la sconfitta») e consentendo attività motorie che permettano loro di scaricare l’aggressività. Creando corrette abitudini per il sonno, e facendoli dormire il tempo giusto in base alla loro età (10 ore, per esempio, sono «necessarie a 6 anni per iniziare bene la scuola primaria»). Nozioni che hanno l’obiettivo di andare anche oltre l’età prescolare, andando a lavorare «su tutta la crescita di vostro figlio o figlia».
"Sì ai pigiama party e ai litigi"
I genitori, insiste Novara, «devono lavorare sulle autonomie dei loro bambini», secondo tappe precise. «I ragazzi oggi sono indeboliti anche dall’isolamento: giocano solo con fratelli e sorelle, devono invece creare gruppo. Un tempo si stava per strada, ora non lo si fa più: ma ci si può trovare a un pigiama party, di cui sono grande sostenitore», spiega il pedagogista. E ai propri figli «bisogna far fare delle esperienze, non lasciarli davanti a un tablet. Alcuni genitori poi hanno la fissa di evitare i litigi, ma sono la cosa più normale di questo mondo. Bisogna aiutare il proprio bambino a litigare bene, come dico in un mio libro: non sgridandolo, non colpevolizzandolo, ma abituandolo a parlare con l’amico o il compagno. I figli vanno rafforzati, non assistiti».
Il libretto creato dalla squadra di esperti guidata da Daniele Novara contiene «informazioni che i genitori non hanno. Non sanno per esempio che se un bimbo, la mattina prima di andare a scuola, si fissa davanti a un videoschermo, il suo cervello evaderà dalla concentrazione scolastica. Così come non sanno quante ore debbano dormire i bambini nel corso della giornata per stare bene. Nessuno glielo dice: né i pediatri né gli insegnanti. E allora alle famiglie restano solo le Influencer e i blog, che non sono quasi mai attendibili: danno consigli fai da te che non hanno alcuna base scientifica». Attraverso questo testo, che ha suscitato l’attenzione di tante altre amministrazioni comunali e potrebbe presto essere replicato in altre città, «diamo informazioni relative ai bambini dagli 0 ai 6 anni per far vivere ai loro figli e figlie un’esperienza positiva a scuola, che sia il nido o la scuola d’infanzia». «Nessun consiglio (che non piacciono a nessuno!), nessun giudizio», chiarisce l’esperto, «ma tanta informazione scientifica di tipo pedagogico ed educativo, proprio quella che manca ai genitori perché nessuno gliela fornisce. Il genitore fai da te si mette nei guai: così come non basta comprare un’automobile per essere automaticamente esperto di motori, così non basta fare figli per diventare esperto di bambini. Si tratta di cercare le fonti giuste, sufficientemente scientifiche per avere le informazioni necessarie, e poi collegarle alla propria sostenibilità».
Il genitore perfetto? Ecco perché è dannoso
Ma guai a puntare a essere il genitore perfetto, avverte il pedagogista: «Si diventa un genitore pretenzioso, che cerca di costruire il figlio a propria immagine e somiglianza; uno stalker, non più un educatore. Punta alla correzione, alla direzione giusta e perfetta, vuol fare bella figura con gli altri genitori, pretende che tutto sia regolare, perfetto, a posto. Il figlio in questo modo non ha margine di manovra, rischia di essere schiacciato. I bambini hanno bisogno di poter fare la loro vita da bambini e di sbagliare. Gli adulti hanno perso progressivamente la consapevolezza del mondo infantile e questo non è normale: continuiamo a sovrapporre i bambini e le bambine delle dimensioni adulte che rovinano la magia dell’infanzia».