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 2023  dicembre 12 Martedì calendario

Periscopio

I miei due fratelli, Fídel e Raúl, hanno fatto di Cuba un’enorme prigione circondata dall’acqua. Il popolo è inchiodato su una croce di tormento imposta dal comunismo internazionale. Juanita Castro, esule in USA dal 1963, scomparsa lo scorso 4 dicembre.
Esperti degli spazi / dalla terra alle stelle / ci perdiamo nello spazio / dalla terra alla testa. Wisawa Szymborska, Agli amici (in Opere, Adelphi 2008).
Un convegno organizzato a Milano da Gianni Cuperlo dal titolo «La parola Pace. L’utopia che deve farsi realtà» è stato dedicato all’antico rito dell’autocritica. Cuperlo ha espresso l’esigenza di «recuperare il terreno» della pace che il Pd non ha «saputo calpestare nel modo giusto». (…) Qualche giorno dopo sul Fatto quotidiano una pacifista della prim’ora, Donatella Di Cesare, ha sbeffeggiato i convegnisti del Pd definendoli «acrobati» («troppo facile cavarsela con l’ammissione d’un piccolo grande errore»). A sua volta – sempre sul Fatto – Cuperlo è tornato sul tema riconoscendo «un fondo di verità» nelle critiche rivolte al Pd da Alessandro Orsini e Andrea Scanzi. Paolo Mieli, Corriere della Sera.

[Assisi]. Marcia per la pace? No, contro Israele [e pro-Putin]. Libero.

La chiamano la «telefonata di Putin»: è quando t’attaccano gli elettrodi ai testicoli per darti la scossa. Uriy Andreev (Tonia Mastrobuoni, Repubblica).
A 21 mesi dall’inizio dell’invasione russa (…) sta calando il flusso degli aiuti economici e militari. (…) Di fronte a quest’impasse, il presidente Zelensky e la first lady Olena Zelenska intensificano gli sforzi per sensibilizzare i governi e l’opinione pubblica, com’è il caso del viaggio di Zelensky in Argentina e della drammatica intervista di Zelenska alla Bbc: «Se il mondo si stanca di aiutarci, moriremo». Giulia Belardelli, HuffPost.
Una vittoria russa in Ucraina comporterebbe gravi minacce per gli europei. Ursula von der Leyen.
Giusto a proposito: non è affatto scorretto distinguere l’Europa dalla Russia perché quest’ultima, anche se ogni tanto si sente dire il contrario, non è Europa. È una potenza euroasiatica con una storia e una tradizione radicalmente diverse da quelle europee. Angelo Panebianco 1, Corriere della Sera.

A sentire Moussa Abou Marzouk, portavoce di Hamas, il gruppo non è responsabile del destino o del benessere dei civili di Gaza. «Siamo giustamente chiamati la nazione dei martiri: gli abitanti della Striscia sono orgogliosi di sacrificarsi». A differenza dei «martiri», adulti e bambini, che Hamas è orgoglioso di sacrificare, i terroristi sono al sicuro sottoterra, dove accumulano riserve di cibo, carburante, medicine e armi. Per non parlare della maggior parte dei suoi alti funzionari, che vive nello sfarzo a Doha, Teheran o altrove. Susie Linfield, Quillette (da lepoint.fr).
[Gaza]. È stato centrato da un drone Refaat Elarir, poeta e collaboratore del New York Times. (…) Times of Israel ricorda un suo intervento alla BBC in cui dichiarò «legittimo e morale» il massacro del 7 ottobre. Il Daily Mail ricorda invece un suo tweet nel quale si prendeva gioco del racconto dei testimoni che avevano trovato in un forno il cadavere carbonizzato d’un bambino ebreo. «Lievitato o no?» fu la battuta del poeta palestinese. Giovanni Longoni, Libero.

Umiliare i vinti sembra una specialità degli occidentali o comunque di coloro che si riconoscono in questa cultura. L’altro giorno a Beit Lahia [nella Striscia] una quarantina di guerriglieri di Hamas che si erano arresi sono stati prima fatti inginocchiare e poi stesi al suolo nudi e bendati. (…) In guerra si può uccidere un uomo ma non umiliarlo. Massimo Fini, la Sura quotidiana.
Più umani gli asiatici, o coloro che si riconoscono in quelle culture, che uccidono gli uomini, magari decapitandoli e infornandoli da bambini, oppure torturandoli giusto un po’, ma senza mai umiliarli. Umiliano le signore, questo sì, ma dopo averle stuprate, pestate e fatte sfilare nude in corteo per le strade di Gaza, molto umanamente le uccidono, per non farle soffrire, da veri gentlemen. Pierpaolo Albricci, ItaliaOggi.
È stato pubblicato un rapporto sullo stato di salute dei 112 ex ostaggi israeliani rilasciati da Hamas dopo la prigionia a Gaza. (…) Secondo il rapporto, Hamas ha commesso diverse violazioni del diritto internazionale durante la detenzione degli ostaggi. Queste violazioni includevano, tra le altre cose, «violenze psicologiche e fisiche estreme, tra cui aggressioni sessuali brutali e mutilazioni, tortura, carestia e disidratazione forzata». i24news.tv

La battuta più nota degli ultimi settant’anni racconta di due ebrei seduti in paradiso. Se ne stanno lì, con i loro numeri [d’internati nei campi nazisti] tatuati in bella vista. Parlottano e se la ridono alla grande. Dio s’avvicina e chiede: «Ma cos’avete tanto da ridere?» Loro si girano, lo guardano e lo ignorano dicendo: «Ma no, non puoi capire, tu non c’eri». E riprendono a ridere. Efim Rinenberg, regista teatrale israeliano (da Micol Flammini, il Foglio).
La storia giustifica la conclusione dell’agnostico Renan che la religione è necessaria alla moralità, che un’etica naturale è troppo debole per resistere alla barbarie che si nasconde sotto la civiltà e che emerge nei nostri sogni, nei crimini e nelle guerre? Will e Ariel Durant, Le lezioni della storia, Edizioni Settecolori 2023.
È lecito fare gli scongiuri ma c’è la possibilità che in capo a poco tempo si verifichino due eventi (…) catastrofici: Donald Trump vincitore nelle elezioni del 2024 e Vladimir Putin vincitore nella guerra in Ucraina. (…) C’è un legame stretto fra le due vicende: Putin tifa manifestamente per Trump, i senatori repubblicani che ritardano i nuovi finanziamenti americani all’Ucraina, s’aspettano una vittoria elettorale di Trump e si comportano di conseguenza. Se questi due eventi si verificassero, l’Occidente come lo abbiamo conosciuto non esisterebbe più. Angelo Panebianco 2, Corriere della Sera.
Lavrov proclama la fine dell’Occidente: «Stop a 500 anni di egemonia».il Giornale.
I rischi del liberalismo, la fragilità della democrazia, l’illusione della Pax americana. l’Unità, il quotidiano per il quale ogni giorno è il compleanno di Palmiro Togliatti
[C’è che ha fatto un sogno:] rovesciare la democrazia, ormai indegna di chiamarsi tale, e sostituirla con una grande Cuba. Roberto Gervaso.