Corriere della Sera, 10 dicembre 2023
Se l’America cade rischia di farsi male
Ventisei firme di «The Atlantic», prestigiosa testata americana, hanno preparato il numero speciale d’inizio d’anno: «If Trumps wins». Se Trump vincesse, hanno spiegato, sarebbe un disastro. La NATO farebbe una brutta fine, con gran gioia di Putin e Xi Jinping. Il sistema giudiziario non reggerebbe. La corruzione aumenterebbe in modo esponenziale. La verità diventerebbe un optional. I diritti civili tornerebbero indietro di decenni. Le milizie di ultradestra la farebbero da padrone. Tra i miei preferiti, un commento sulle conseguenze fisiologiche di un ritorno di Donald Trump: «I nostri corpi non sono fatti per reggere lo stress cronico», recita il sommario.
L’impressione da lontano? La preoccupazione è legittima, ma questa opposizione è vana. Gli elettori di The Donald non leggono «The Atlantic» e, di quanto scrive «The New York Times», sanno quel tanto che basta per detestarlo. Sta accadendo, di nuovo. Quando s’avanza un pericolo per la democrazia, i democratici – non solo negli Usa – cercano di rassicurarsi tra di loro (finendo, di solito, per spaventarsi di più). Serve a poco.
Sia chiaro: il pericolo di una vittoria Trump è reale. L’uomo è incattivito, e dichiara esplicitamente i propri intenti vendicativi. L’idea che il Paese più ricco, potente e innovativo del mondo rischi una svolta totalitaria è sconvolgente. Ma per scongiurare il pericolo non basta denunciarlo. Occorre chiedersi: come ha fatto un sistema democratico, costruito in più di due secoli, a ridursi così? Thomas Jefferson e Donald Trump pari sono? Perché una parte consistente della popolazione sembra disposta a fidarsi di un uomo così?
Forse perché la democrazia Usa non è stata capace di spiegare ai cittadini il suo valore e la sua bellezza. La democrazia non vende un domani radioso e fasullo, come i totalitarismi, ma un insieme di pratiche quotidiane: complesse, faticose, imperfette. Dopo l’esperienza della dittatura, i popoli capiscono il valore e la bellezza di questa imperfezione. Poi perdono la memoria; a quel punto, diventano vulnerabili.
Speriamo che gli americani non finiscano in questa trappola, molto europea. Per loro sarebbe la prima volta. Non sanno neppure cadere, e potrebbero farsi parecchio male.