Robinson, 10 dicembre 2023
Necessità del disertore
Quale è il prezzo che siamo disposti a pagare per garantirci la sopravvivenza? Per legge di natura è incalcolabile.Perché ogni creatura obbedisce per statuto all’imperativo categorico di preservarsi. Certo, in teoria un occidentale del terzo millennio, nato e cresciuto fra gli agi e i comfort metropolitani, dovrebbe conoscere solo in modo attenuato il vero significato della lotta per la sopravvivenza.Eppure basta spostarci di poche migliaia di chilometri e tutto cambia. Parlo del nord Africa?Non solo. Parlo ad esempio dell’Ucraina, e dei quasi 20.000 cittadini maschi fra i 18 e i 60 anni che pur di non figurare nella lista infinita dei caduti (al momento si parla di 70.000) tentano ogni stratagemma. Ci riferiscono fonti certe che anche nelle ultime settimane sono in tantissimi ad affrontare le foreste impervie e gelide verso la Romania, rischiando come minimo l’assideramento, esattamente come le migliaia che si gettano a nuoto nel fiume che segna il confine con la Moldavia. Poi ci sono quelli che percorrono la carta della burocrazia, e pagano cifre astronomiche per ottenere certificati medici falsi o attestati di esenzione per famiglia a carico (significa creare dal nulla uno o più figli minorenni). È codardia, come tuonano i social del governo di Kiev? No, è in fondo la solita disperata gara per non scivolare nell’imbuto assurdo della morte al fronte, secondo un copione peraltro antichissimo. Il disertore è sempre stato una figura biasimata e spregevole dal punto di vista politico, ma del tutto comprensibile sotto il profilo naturale: l’essere umano mira a salvarsi, a protrarre il proprio stare al mondo al di là dell’orgoglio patriottico che il signor Darwin non inserisce affatto fra i motori evolutivi delle specie. Anzi. Confini e bandiere sono semmai il limite dell’umanità, perché milioni e milioni di morti hanno sabotato nel tempo il meccanismo perfetto di affinamento della specie. Ecco perché commuove lo spettacolo contemporaneo di questi ucraini che sfidano gelo, vortici, correnti limacciose (senza parlare dell’arresto, del pubblico ludibrio e della miseria economica), pur di dis-obbedire alle Forze Armate obbedendo invece alla forza millenaria della Natura, lei sì con la maiuscola. Quale è dunque il prezzo che siamo disposti a pagare per garantirci la sopravvivenza? Qualunque prezzo, perché è l’istinto a portarci a questo.