la Repubblica, 9 dicembre 2023
Su un modo di dire napoletano
Caro Merlo, non mi prenda per saccente, ma sono un suo accanito lettore napoletano e temo che non sia in corretto napoletano la frase, che lei ha scritto, “si finisce con il fare no bummolo più grosso do cuasone”. Il senso è chiaro e lo spirito è molto napoletano ma, probabilmente lei, che non mi risulta napoletano, ha cercato di riprodurre un suono, come fanno in tanti. Lo dico perché lei aveva già citato questa frase, che io provo a interpretare, sapendo che sono tante le variante possibili, in uso e in disuso, del pantalone napoletano. Dunque il cuasone probabilmente sta per cazone (forse pure cuazone) mentre bummolo sta decisamente per tummolo, che è la misura del volume in agricoltura.Luigi Botta – NapoliÈuna frase, trascritta a orecchio, che ho sentito pronunciare a una napoletana purosangue, mia madre, Nennella Buonocore, che purtroppo non c’è più. Mamma l’attribuiva al proprio padre, che io non ho avuto la fortuna di conoscere. Lo dico non per giustificare la mia trascrizione, che è certamente scorretta, ma perché forse la frase originaria potrebbe essere stata in napoletano arcaico. Chiedo scusa ai napoletani che, come lei, sono gelosi della propria bellissima lingua, ma è un errore d’amore, mannaggia ‘o suricillo.