Corriere della Sera, 9 dicembre 2023
X Facotr e la prima della Scala parenti stretti
Per una curiosa coincidenza, la tv ha trasmesso nello stesso giorno la «prima» della Scala e la finale di «X Factor», due programmi musicali, l’uno rivolto alla Convenzione l’altro alla Contemporaneità. L’opera lirica rientra negli «obblighi intellettuali» del servizio pubblico, un lascito del presidente Paolo Grassi quando volle la prima diretta dalla Scala: era il 7 dicembre 1976: l’«Otello» di Verdi con la regia di Franco Zeffirelli. Enzo Siciliano fece di più e volle la «prima» in prima serata: era il 1997, il «Macbeth» di Verdi. Quel giorno lo share della rete ammiraglia crollò e, da allora, la messa in onda è anticipata al tardo pomeriggio.
«X Factor», giunto intanto alla 17ª edizione, resta uno degli allestimenti più impegnativi della nostra tv e un compendio delle emozioni giovanili. Si tratta di una produzione faraonica per un’audience che da grande, accontentiamoci, sogna di vivere di canzoni (e di testi di canzoni).
Proporre un’opera lirica in tv è sempre una gloriosa sfida: c’è un gruppo fedele di melomani, di appassionati, ma il grande pubblico sembra ignorare un genere che per molti anni è stato il centro della vita mondana del Paese. La «prima», per essere accettata, deve trasformarsi in un evento e resa appetibile (solo così si spiega la presenza di Milly Carlucci e Bruno Vespa). Non ammette correzioni. «X Factor» è invece un racconto a puntate: si fonda proprio sulla correzione per descrivere il «percorso» dei partecipanti. L’ultima puntata assurge a ruolo di «prima». Certo, se il regista del «Don Carlo» Lluís Pasqual avesse visto qualche puntata di «X Factor» ci avrebbe regalato una scena un po’ più vivace e mossa (avrebbe anche potuto far tesoro dell’opera lirica «Raffa in the Sky»).
Le due trasmissioni hanno qualcosa in comune: l’una e l’altra sono generatrici di pagelle sui giornali; da una parte c’è Ignazio La Russa, dall’altra Morgan (fino a poco tempo fa); alla Scala c’è Sangiuliano e all’Arena di Assago c’è «San Morandi» (possiamo considerare Gianni un padre della patria canora?). Alla Scala manca la giuria in diretta, a «X Factor» un po’ più di brio fra i cantanti. Alla «prima», il vero spettacolo è in platea (vip, abiti, acconciature…), a «X Factor» lo spettacolo sono le liti fra giurati...