ItaliaOggi, 8 dicembre 2023
Periscopio
Biden lancia l’allarme su Putin [e su Trump, casomai dovesse ridiventare presidente mentre Putin è all’attacco]. Corriere della Sera.
Non possiamo lasciare la vittoria a Putin. Se prende l’Ucraina non si fermerà lì. E se attacca un paese Nato avremo soldati americani che combattono contro soldati russi. Joe Biden.
I repubblicani al Congresso che rifiutano d’approvare il disegno di legge che autorizza gli aiuti all’Ucraina stanno aiutando Putin nella sua battaglia contro gli Stati Uniti. Putin sperava che la guerra dimostrasse che il potere americano e le alleanze americane possono essere sconfitte, non solo in Ucraina ma ovunque. Anne Applebaum, un tweet.
Lunedì Putin ha accusato la Lettonia di trattare la minoranza russa come un popolo di «maiali». «Non credo che chi persegue una simile politica resterà felice a lungo», ha dichiarato al Consiglio russo per i diritti umani. «Chi tratta in questo modo una parte della propria popolazione non si sorprenda se questa si rivolta contro di lui». aussiedlerbote.de
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Una rivolta putiniana in Lettonia non è la sola cosa di cui non c’è da sorprendersi. Pierpaolo Albricci, ItaliaOggi.
Illia Kiva, 46 anni, ex deputato ucraino, passato con i russi e per questo condannato in contumacia a 14 anni di galera, è stato trovato morto nella sua abitazione in un sobborgo di Mosca. (…) Un agguato di fatto rivendicato dall’Usb, il servizio segreto dell’Ucraina. Corriere della Sera.
La Russia sfida Israele all’Onu: «Potenza occupante, Israele non ha il diritto di difendersi». ilgiornale.it
Biden [mica Putin] ha perso la testa. Il Fattosky quotidiano.
Un giornalista: «Si sente il protagonista di qualche film, in questo periodo?» Il poeta Lev Rubintejn: «Mi sento il neonato del passeggino che scivola giù dalla scalinata di Odessa nella Corazzata Potëmkin». Natal’ja Kljuarva, Diario della fine del mondo.
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Nell’incontro con le famiglie dei sequestrati Benyamin Netanyahu ha detto che non si potranno salvare e portare a casa tutti i sequestrati. (…) Qualcuno dirà che Netanyahu ha sfondato una porta aperta ma in realtà non è così. Certo, le cose stanno come ha detto, e non potrebbero stare che così, ma il significato delle dichiarazioni va oltre le parole. Dimostra che il governo israeliano si rende conto che, o perde la guerra, o perde i cosiddetti ostaggi. Se Netanyahu si fosse lasciato andare alla retorica corrente, avrebbe promesso quello che non poteva promettere: la salvezza di tutti i sequestrati. E che cosa ne avrebbero dedotto, i capi di Hamas? Che disponevano di un’enorme leva per esercitare pressione sul governo israeliano. Gianni Pardo, ItaliaOggi.
Mentre Harvard distribuisce tutti 30 neanche fosse il Dams, c’è stata un’interessante audizione parlamentare. Dati i (come dire) peculiari comunicati che gli studenti di Harvard e altri giovani virgulti hanno firmato da quand’è iniziata la guerra tra Israele e Hamas, il Congresso americano ha convocato le tre presidi del Mit, di Harvard, e di Penn (l’università della Pennsylvania). La domanda che la deputata Elise Stefanik ha posto a tutt’e tre era così semplice da costituire un perfettissimo sketch dei Monty Python: invocare il genocidio degli ebrei vìola il codice di condotta dell’università in materia di molestie e bullismo? Le tre sventurate sono concordi nel far sembrare Stefanik un gigante del pensiero rispondendo: beh, dipende. Guia Soncini, Linkiesta.
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Addio all’ultima follia grillina. Il governo comunica a Pechino la fine della Via della Seta sottoscritta dai pentastellati. Dal web.
Conte grida all’autogol. il Giornale.
Se perdiamo il treno della Via della Seta non avremo benefici ma malefici. Beppe Grillo (un giorno redivivo, tutti gli altri redimorto).
Giuseppe Conte, con ampio gesto, mostra l’Urbe a Xi Jinping (il «presidente Ping» di Gigio di Maio buonanima): «E pensà che tutto questo un giorno avrebbe potuto esse’ tuo». Osho, il Tempo.
Da Firenze alla Sardegna Schlein fa calare il sipario sulle primarie (che l’hanno incoronata). Niente gazebo per ora anche in Piemonte e a Bari. Corriere della Sera.
Primarie solo dove servono (a me). Dal web.
L’allarme si è diffuso a macchia d’olio sulle chat dei genitori: nuovo sciopero nazionale nella scuola alla vigilia del ponte dell’Immacolata di venerdì 8. (…) «E ora come si fa?» Il diritto allo sciopero è sacrosanto e va tutelato. Ma quando sarà tutelato il diritto a essere informati per tempo di tutti coloro che gli scioperi li subiscono? Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi.
Vannacci mi ha querelato e ha detto che in un duello non infierirebbe sul mio corpo. Pierluigi Bersani, Omnibus.
Se anche i generali cominciano a fare come i Pm, poveri noi. Linkiesta.
Poverissimi, poi, se lo fanno anche i ministri della difesa. ItaliaOggi.
Guido Crosetto annuncia una querela per il Giornale. Che secondo il ministro della Difesa avrebbe inventato «di sana pianta un titolo gravemente diffamatorio [Inchiesta su Crosetto, sentito dai Pm di Roma] e totalmente falso, costruito col solo intento d’infangare». open.online.it
Querelano anche gli ex ragazzi col ciuffo. ItaliaOggi.
«Non ho nulla da aggiungere», taglia corto Andrea Giambruno interpellato da Repubblica in merito alla causa che il conduttore sarebbe pronto a fare a Mediaset. «Faccio causa per violazione della privacy e diffamazione a mezzo stampa», si legge sulla Stampa. Stefano Baldolini, Repubblica.
[A proposito di magistrati,] ricordate Leopoldo Wick, l’infermiere condannato all’ergastolo per aver ucciso otto anziani pazienti nella Rsa dove lavorava? La corte d’appello ha ordinato il suo scarceramento e l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Dagospia.
Matteo Salvini con un cappello rosso-bianco di Babbo Natale sulla zucca: «La maestra t’ha detto che Babbo Natale non esiste? Palle! Esiste eccome! Non solo: se s’introduce dal camino per portarti il carbone, puoi sparargli. Sì, puoi sparare a lui e alle sue cazzo di renne! Si chiama legittima vigilia. Ma che cavolo v’insegnano a scuola?». Makkox, il Foglio.
Sentire il vecchio capo della Lega, riecheggiato dai suoi, proclamare: «Noi ce l’abbiamo duro», lì per lì ci fece trasalire, ma ci fece anche capire che niente sarebbe stato più come prima. Roberto Gervaso.