Corriere della Sera, 8 dicembre 2023
Il giallo di Roberta, sparita a Malaga
BERGAMO «È un incubo, sto vivendo in un incubo da due settimane e non so quando finirà». Ha la voce strozzata e il cuore in gola Alessandra Stieven, mentre sta per raggiungere l’aeroporto. Destinazione Malaga, in Spagna: è lì che due anni fa si era trasferita Roberta Cortesi, sua sorella da parte di madre, ed è lì che il 25 novembre è scomparsa nel nulla. Alessandra e la mamma Eliana Pedruzzi sono sicure e sempre più rassegnate: a Roberta è successo qualcosa di molto brutto, e se ancora nei primi giorni si aggrappavano alla speranza che la parente stesse vagando in stato confusionale dopo avere perso il cellulare ormai si preparano alle notizie peggiori.
Roberta Cortesi, 36 anni, di Osio Sotto, laureata in Lettere, lavorava nel turismo cambiando spesso lavoro, e negli ultimi tempi faceva la cameriera a Malaga. Tornava spesso a casa e tutti i giorni telefonava o scriveva alla famiglia. Il 24 novembre ha mandato un video da TikTok alla sorella, il 25 alle 12.20 è entrata per l’ultima volta in WhatsApp per salutare la madre prima di andare al lavoro. Poi più niente.
Le parenti hanno aspettato qualche giorno sperando che quel cellulare si riaccendesse, ma non è successo. Il 30 novembre hanno presentato la denuncia di scomparsa. Da allora sono successe alcune cose strane. La padrona di casa dice di averla sentita entrare in casa e uscire poco dopo due minuti dicendo «ho perso il telefono, ciao» ma non è sicura che la voce fosse di Roberta Cortesi. Intanto tutte le sue cose sono sparite. Il 28 novembre al ristorante arriva la telefonata di una donna che si presenta come Roberta: dice che non va al lavoro perché ha perso il cellulare. Il titolare, che non la vede da tre giorni, la licenzia. Si rintraccia il numero, è quello di un altro ristorante dove però nessuno si ricorda di quella chiamata.
«Sembra un depistaggio: perché qualcuno avrebbe dovuto fare una cosa del genere se non fosse successo qualcosa di brutto? – si chiede Alessandra —. Roberta non aveva problemi che possano far temere un suicidio o pensare a un allontanamento. Non poteva stare un giorno senza telefonarci o scriverci, e se c’era qualche tipo di problema ce lo raccontava sempre».
La chiamata sospetta
Qualcuno ha finto
di essere lei al telefono con il ristorante dove lavora: «Non vengo»
Roberta Cortesi non ha un fidanzato ma alla madre ha parlato di un amico. L’avvocato della famiglia Luca Gambirasio lo rintraccia, ma lui risponde di non vederla da due settimane. Il legale scrive più volte alle autorità spagnole sollecitando una collaborazione: «Per giorni non ho avuto nessuna risposta, anche se facevo presente che secondo noi l’ipotesi del delitto è più che probabile». Infine ha dato un incarico a un detective privato a Malaga. Solo ieri la polizia spagnola ha risposto di avere indagini aperte «in ogni direzione» e di avere informato l’Interpol, mentre l’ambasciata italiana a Madrid ha fatto sapere di essere «in costante contatto con le autorità locali lavorando per agevolare, anche attraverso l’ufficio dell’esperto per la sicurezza, le comunicazioni e la collaborazione tra le forze di polizia italiane e spagnole». Alla fine Alessandra Stieven ha deciso di andare a Malaga, dove troverà il console onorario italiano e visiterà con una troupe di «Chi l’ha visto?» tutti i luoghi frequentati dalla sorella. Anche la versione spagnola della trasmissione ha pubblicato una scheda della scomparsa.
«Vorrei che si desse più risalto possibile a questa storia perché la sparizione di mia sorella non venga dimenticata, e si faccia qualcosa – spiega la donna—. Certo, Roberta può anche avere perso il cellulare o essersi smarrita da qualche parte, ma parla bene spagnolo e inglese e ormai avrebbe trovato il modo di chiamare».
Ieri, come tutti i giorni, Alessandra le ha scritto lo stesso messaggio: «Chiamami subito». Ma, sotto, è apparsa una sola spunta. Il cellulare di Roberta è spento o distrutto, e la sua proprietaria è persa dentro un incubo.