7 dicembre 2023
SI' VIAGGIARE E...DIGIUNARE - GLI ITALIANI CHE VANNO ALL'ESTERO SCOPRONO QUANTO ORRENDA SIA LA PIZZA CUCINATA FUORI DAI NOSTRI CONFINI: CONDITA CON ANANAS E BANANE, CON CARNE DI CANGURO O ZEBRA, MA ANCHE SERPENTI E GRILLI - NON MANCANO QUELLA SPEZIATA CON IL POLLO TANDOORI IMMERSO NELLO YOGURT E QUELLA CON LA CANNABIS - I FALSI PRODOTTI "MADE IN ITALY" HANNO RAGGIUNTO UN GIRO D'AFFARI DA 120 MILIARDI DI EURO... -
(ANSA) - ROMA, 07 DIC - Non c'è pace per la vera pizza Made in Italy all'estero, martoriata con i più svariati condimenti, dall'ananas alle banane fino a quelle condite con la carne di canguro e zebra, ma anche serpenti e grilli; non mancano le speziata con il pollo tandoori immerso nello yogurt o con la cannabis. Piatti che hanno fatto tremare i polsi a 1 italiano su 3 (36%) che in viaggio si è scontrato con le versioni più improbabili. E' quanto emerge dall'analisi Coldiretti/Ipsos, in occasione dell'apertura della prima Pizzeria degli Orrori al Villaggio della Coldiretti a Napoli a sei anni dall'inserimento nella lista Unesco del patrimonio dell'umanità, il 7 dicembre 2017. Un appuntamento per celebrare il piatto più amato della tradizione italiana, ma anche per monitorare e denunciare i tanti scempi che lo storpiano, secondo un'analisi della Coldiretti presentata dal presidente Ettore Prandini.
Tra gli italiani che si sono 'scottati' con la pizza all'estero, il 14% ha dichiarato di essere rimasto molto deluso, il 22% si è detto abbastanza scontento, mentre il 26% non si è fidato di mangiarla; sono , invece, il 6%, gli entusiasti e il 20% a cui è piaciuta abbastanza. A deludere sono innanzitutto l'impasto (52%), il sapore (48%) e gli ingredienti utilizzati (36%) ma anche la loro combinazione (34%); bocciati anche la cottura (30%), il costo elevato (25%), la preparazione (24%) e la scarsa digeribilità (23%).
"Garantire l'autenticità della ricetta e dell'arte della preparazione - sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini - significa anche difendere un piatto parte integrante della nostra tradizione minacciata dalla diffusione di falsi prodotti Made in Italy che hanno raggiunto i 120 miliardi di euro, praticamente il doppio delle nostre esportazioni, sottraendo posti di lavoro e crescita all'Italia".