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 2023  dicembre 03 Domenica calendario

Edoardo, il «più bello d’Italia» che vuole diventare prete

A 21 anni ha deciso di accantonare sfilate, gare di danza e concorsi di bellezza per diventare sacerdote. Edoardo Santini, di Castelfiorentino, vincitore ex aequo nel 2019 del concorso nazionale «Il più bello d’Italia», ha iniziato l’anno propedeutico per entrare in seminario e in questi giorni è in ritiro a Fiesole. Racconta la sua decisione con un video sui social sorridente e sincero. Di dubbi ne ha avuti, di timori anche, primo fra tutti quello di non essere accettato per questa sua scelta. «Mi sono costruito più muri di quanti in realtà ce ne fossero. C’è chi parla alle spalle, chi non si fa problemi a dirmi che sono una delusione anche in famiglia, ma c’è anche chi mi appoggia. Credenti e no».
Diploma scientifico, nuotatore, ballerino (nel 2022 è stato campione italiano di boogie woogie con Arianna Gagliani), attore emergente. Eppure da tempo cercava risposte alla sua domanda di sacerdozio: «21 anni, a 21 anni mio babbo ha preso la decisione di sposare mia mamma perché era rimasta incinta, a sua volta, a 21 anni, mentre io mi ritrovo in cammino per diventare, se Dio vorrà, un prete. In questi anni ho incontrato dei ragazzi che, mostrandomi cosa vuol dire essere Chiesa, mi hanno dato la forza di indagare questa domanda che mi porto dietro sin da piccolo, ma che varie paure mi impedivano di approfondire» racconta su Instagram.
L’anno scorso «per fare un primo passo sono andato a vivere con due sacerdoti e quella è stata l’esperienza più bella della mia vita, un’esperienza che mi ha permesso di incontrare dei fratelli e nella quotidianità quella risposta che aspettavo scendesse dall’alto». Ha detto solo a pochi il motivo del suo trasferimento e «a fine anno è stato naturale per me fare la domanda al vescovo per entrare al propedeutico anno che precede il seminario». Ora studia teologia e presta servizio in due parrocchie nella diocesi fiorentina.
Ha messo da parte il lavoro da modello, la recitazione e il ballo: «Dei sì comportano inevitabilmente dei no». Ma non rinnega nulla: «In questi anni ho incontrato persone meravigliose che mi hanno dato tanto e permesso di vivere l’arte. Non abbandono tutto, perché le mie passioni fanno parte di me, ma le riproporrò in contesti diversi».
Diventerà sacerdote? «Non so, sono qui per scoprirlo. Ho fatto quel passo che mi terrorizzava, che mi impediva di essere pienamente me stesso, pronto a dire: no, sbagliavo. Quello di cui però sono certo è che non mi pentirò di questo viaggio, perché a ora posso gridare: sono Edoardo, ho 21 anni e sono felice».