Corriere della Sera, 3 dicembre 2023
Se l’eredità diventa un terno al lotto
di Aldo Grasso
La legge del caso e della casa. I Benetton di Ponzano Veneto hanno deciso di spartire il patrimonio fra i quattro rami della dinastia: tutti hanno avuto la stessa quota. C’era però un piccolo problema. Con i soldi è facile dividere, con il mattone un po’ meno. Così la famiglia ha dato mandato ai consulenti di assegnare il cospicuo patrimonio immobiliare in modo casuale e trasparente. Non sappiamo se con un sorteggio tipo Champions League, se con i dadi, se con il Monopoli con caselle dai nomi prestigiosi: Parigi «Champs Elysées», Venezia «Il Fondaco dei Tedeschi», Roma «Piazza Augusto Imperatore».
Non è nostra intenzione mettere il naso negli affari altrui ma è difficile poter dimenticare che il nome dei Benetton è ancora associato al crollo del ponte Morandi di Genova, quali gestori di Autostrade: un’acquisizione vantaggiosa che consentiva loro di ricavare una tombola di circa 300 milioni di euro l’anno in contanti. La loro fortuna non sono stati solo i maglioncini colorati ma i pedaggi autostradali.
I Benetton si sono sempre vantati di saper comunicare (le famose campagne di Oliviero Toscani, quelle sui temi sociali) ma ci sono occasioni in cui la discrezione, il riserbo, il silenzio su certe lotterie rappresenterebbero un segno di rispetto verso quel tragico 14 agosto 2018.