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 2023  novembre 03 Venerdì calendario

Biografia di Marinella Soldi

Marinella Soldi , nata a Figline Valdarno (Firenze) il 4 novembre 1966 (57 anni). Presidente della Rai.
Titoli di testa La frase che non sopporta è: «Non si può».
Vita Nata nel giorno dell’alluvione [Baccaro, cit.] • Da bambina voleva fare l’astronoma [Antonella Baccaro, CdS] [Baccaro, cit.] • Cresciuta a Londra dall’età di 8 anni. Casa prima nel quartiere di Twickenham e, dopo tre anni, a Richmond [Paolo Bricco, Sole] • Negli studi sceglie subito «un percorso che includesse materie umanistiche ma anche matematica ed economia, per avere una preparazione più completa possibile» [Baccaro, cit.] • Il padre Dante commercializzava i prodotti delle imprese italiane specializzate in tubi e in meccanica che operavano con l’industria del petrolio del Mare del Nord. «Mio papà e mia mamma Mirna fecero frequentare a me e a mia sorella Betty i corsi di italiano organizzati il sabato mattina dall’ambasciata, perché non perdessimo la lingua e potessimo ottenere la licenza media. La Londra di allora non era la Londra di oggi, dove, al di là di Brexit, si trova ogni cosa. Andavamo da Camisa and sons, un negozio di alimentari che aveva la mozzarella e che esiste ancora: l’ho visto a dicembre» [Bricco, cit.] • A 18 anni fallisce la selezione per entrare a Cambridge, si prende un anno sabbatico, rientra a Firenze. Va a vivere dalla zia, studia storia dell’arte, lavora come baby-sitter e cameriera [Baccaro, cit.] • Torna in Inghilterra e s’iscrive alla London School of Economics «perché è un’università fra le migliori al mondo, con un respiro e un ambiente molto internazionale. Inoltre, prevedeva una grande varietà di corsi in scienze sociali e offriva numerose specializzazioni di laurea fra cui poter scegliere oltre a distinguersi per il profilo elevatissimo dei docenti» [Baccaro, cit.] • «Mi appassionai all’economia dello sviluppo. La insegnava Jean Drèze, un indiano che ha firmato paper e saggi con il Nobel Amartya Sen. Drèze viveva in una tenda nel parco dietro alla LSE per protestare contro il caro-affitti di Londra. È stata una palestra culturale e personale molto importante: oltre alla qualità dell’insegnamento, che era altissima, mi ha segnata quella componente umana, quasi antropologica. Un giorno Drèze mi disse: “Qualunque carriera tu scelga, ricordati di avere un cuore”» [a Bricco, cit.] • Dopo la laurea in Economia, prende un Mba presso l’Insead, Fontainebleau, e inizia la sua carriera in McKinsey, come Business Analyst and Associate (1990-1993) a Londra e Milano [Baccaro, cit.] «Rivendico l’appartenenza alla scuola McKinsey, che più mainstream non si può. Anche se devo dire che, in quegli anni, fra Londra e Milano ho constatato la differente impostazione: a Londra i miei colleghi avevano le formazioni più diverse, molti con studi umanistici, mentre a Milano erano tutti laureati in economia e in ingegneria» [Bricco, cit.] • Il suo vero obiettivo era lavorare a The Economist • Finito il master, la vera mossa del cavallo la fa lei a McKinsey. «MTV mi offrì una posizione come responsabile dello strategic development. Era il mio sogno. Non rientrai in McKinsey. Non la presero benissimo. Mi dovetti indebitare per pagare la retta del master» [Bricco, cit.] • Nel 1995 approda alla tv entrando a far parte per cinque anni di Mtv Networks Europe, dove diviene prima Business Development Manager a Londra, poi Direttore Generale di Mtv Italy a Milano e infine Senior Vicepresident, Strategic Development, a Londra [Baccaro, cit.] • A ispirarla è Marjorie Scardino, americana alla guida del gruppo Pearson cui ai tempi faceva capo il Financial Times, pietra miliare del giornalismo finanziario «Sveglia, profonda. Una texana doc eppure così femminile. Ho pensato: se una così ce l’ha fatta rimanendo sé stessa, tutto è possibile» [Francesco Spini, La Stampa] • A 30 anni un’altra correzione di rotta: si sposa, ha due figli, Giacomo e Mattia, e torna in Italia cambiando lavoro. Si dedica al «coaching» e fonda la Soldi Coaching-Glitz lavorando con gruppi internazionali. Poi il ritorno in tv, questa volta alla guida di Discovery Network come managing director Sud Europa. È qui che ottiene dal 2009 e per dieci anni i suoi maggiori successi portando il personale da 30 unità a 300 e moltiplicando fatturati e audience, al punto da far balzare Discovery Italia al primo posto tra le consorelle europee [Baccaro, cit.] • «Io ho provato a conciliare la vita privata e la vita professionale. Quando i ragazzi tornavano a casa durante le medie e le superiori a metà pomeriggio, facevo in modo di essere anche io a casa per le quattro: ero il capo, l’agenda delle riunioni a Milano la definivo io e, quando c’era da lavorare con il quartier generale europeo di Londra, con skype poco importava dove fossi. Tuttavia, ricorderò sempre un tema in cui uno di loro doveva descrivere la mamma. In quel tema io lavoravo soltanto. Non fu facile leggerlo» [Bricco, cit.] • Nel 2018 lascia Discovery e si prende un periodo sabbatico: «Dedico la metà del tempo al lavoro e la metà del tempo a me stessa. Ai libri, al trekking, allo yoga, ai viaggi e alla famiglia». Nel 2020: «A settembre di quest’anno, vorrei iscrivermi ad un master in Traditions of Yoga and Meditation alla Soas, la School of Oriental and African Studies della University of London oppure, in alternativa, ad un master in Behavioral Science della London School of Economics» [Bricco, cit.] • Nel 2021 arriva la presidenza della Rai. La scelta della manager è stata avanzata dal presidente del Consiglio Mario Draghi insieme a quella di Carlo Fuortes, che, da sovrintendente della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, sarà il nuovo amministratore delegato della Rai [Riformista] • «Quando è arrivata la chiamata sapevo di che cosa si trattava. E la tentazione di dire no, da persona cresciuta all’estero, in aziende dalla forte impronta multinazionale, era forte. Poi ti dici che è il momento di ridare qualcosa al Paese. E che si deve essere orgogliosi se qualcuno ha pensato a te» [a Daniele Manca, CdS] • La manager che ha strappato Maurizio Crozza a La 7 per farne la bandiera della Nove e che ha portato in otto anni Discovery dallo 0,4% al 7% di share (trasformandola nel terzo polo tv nazionale) sbarca – al terzo tentativo - alla Rai. Marinella Soldi era stata corteggiata da Matteo Renzi nel 2015, quando in ballo c’era la presidenza di viale Mazzini. E il suo nome era circolato all’epoca della caccia all’ad del 2018, nell’era del governo gialloverde Lega- 5Stelle [Livini, cit.].
Oggi è presidente della Fondazione Vodafone, consigliera indipendente di Italmobiliare, Nexi e Ariston Thermo, snocciola il suo profilo Linkedin, dove campeggia una frase di Charles Darwin: «Non sono i più forti che sopravvivono, ma quelli che sanno adattarsi meglio al cambiamento». E visti i chiari di luna in Rai e nel settore dei media, di spirito di adattamento ne servirà molto per capire che ruolo può giocare una realtà come il nostro servizio pubblico in un mondo rivoluzionato dall’arrivo di Netflix, Amazon prime Video, Disney+ e dallo tsunami del video on demand [Ettore Livini, Rep] • «Sa qual è la mia ambizione? Che di Rai si scriva sulle pagine di economia, innovazione e cultura, non su quelle di politica interna» [a Giovanna Vitale, Rep] • Paladina della parità di genere, sostiene che «si dovrebbe partire in famiglia, iniziando a considerare i figli maschi e femmine in maniera paritaria. In ambito professionale mi piacerebbe considerare concluso il dibattito sul tema. Preferisco infatti parlare di merito, non di quote rosa» [Baccaro, cit.] • A maggio del 2023 ha detto no alle nuove nomine della tv pubblica. Nello spiegare la propria posizione Soldi ha detto che la parità di genere e l’inclusione sociale e generazionale rientra tra le policy ufficialmente adottate dallo scorso consiglio di amministrazione e che quindi vanno applicate. Ha bocciato i direttori dei Tg proposti dall’ad: «Per incoerenza con un servizio pubblico moderno: qualcuno era vicino alla pensione ed erano tutti uomini». [Baccaro, cit.] • A settembre è stata nominata nel Cda della Bbc. Spiega una nota della stessa Rai che l’incarico, compatibile con il ruolo di presidente della Rai, durerà tre anni. È membro non-esecutivo e ha il compito di fornire un punto di vista esterno, di tutelare l’interesse pubblico, di verificare gli standard di governance [Sole] • Che impegno comporta e per che compenso? «Otto sedute annue per 33 mila sterline. Poco meno di 40 mila euro» [ad Antonella Baccaro, CdS] • In Rai toglierebbe il tetto ai compensi dei manager? «Sì, oggi servono competenze difficili da reperire sul mercato. È giusto premiare chi fa bene, ma anche facilitare un ricambio se necessario. Ed essere trasparenti: alla Bbc si documenta pubblicamente ogni spesa. Per lo stesso motivo renderei pubblici i compensi dei talent» [a Baccaro, cit.] • Amante della corsa, delle camminate, della montagna, Soldi è una manager gentile, ma determinata. Una tosta, la descrivono. Il suo motto, durante le riunioni, è sempre quello: «Tutto sembra impossibile finché non lo fai». Celebre frase di Nelson Mandela. Uno dei suoi miti, insieme a David Bowie [Spini, cit.]
Titoli di coda Il successo per lei è «avere un impatto».