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 2023  dicembre 02 Sabato calendario

Intervista a Simone Di Meo

“Io sono Batman. E sono di Torino”. Simone Di Meo, 31 anni, è balzato su su fino alle vette del fumetto mondiale, raggiungendo il sogno di milioni di bambini: disegnare le storie ufficiali del Cavaliere Oscuro. Si inserisce in una tradizione di “matite” prestate all’America che conta anche, fra gli altri, Gabriele Dell’Otto e Sara Pichelli, la co-creatrice della versione black di Spiderman. Ma Di Meo è l’unico italiano a realizzare le tavole per la serie regolare del “pipistrello” nella scuderia Dc. “Il mio eroe preferito, da sempre”.
In una delle scene del suo Batman and Robin ha trasferito a Gotham il Genio Alato, la statua di piazza Statuto a Torino che nella vulgata popolare è divenuta Lucifero sulla soglia della porta dell’inferno… dobbiamo aspettarci altre “incursioni torinesi”?
È possibile. Disegno nella mia stanza nel quartiere Santa Rita, sono cresciuto a Mirafiori Sud: è normale trovare ispirazione da una città gotica come Torino. Anche se la mia Gotham è più una fredda metropoli come quella dei film di Nolan, rispetto alle atmosfere magiche del cinema di Tim Burton, più simile a New York o Chicago.
Quindi è rimasto a disegnare da casa?
Lavoro da Torino sì, anche se molte volte durante l’anno mi reco negli Stati Uniti, per fiere e convention. Adesso mi trovo in Giappone per il “Tokyo Comic-Con”. Sto imparando molto del complicato mondo “manga” e firmo tante copie perché qui il fumetto americano è molto amato.
Come è finito a Gotham City? Batman… la Dc…
Con il fumetto Usa ho cominciato nel 2017. In Italia le prime cose le ho fatte dieci anni fa, come assistente alla Bonelli, poi ho fatto l’inchiostratore per Topolino. Ho studiato alla Scuola internazionale di Comics di Torino, dove ora insegno. Spendevo tutti i soldi, quando potevo, per andare a New York a mostrare le mie tavole. Così ho avuto una chiamata dalla Marvel (la casa di Spiderman e degli Avengers, rivale della Dc di Superman e Batman, ndr), per Old Man Logan, una serie su Wolverine, e un’altra dalla Boom studios per i Power Rangers.
Ma la svolta è la chiamata della Dc per Batman…
Mi contattano tre anni e mezzo fa per disegnare due numeri del fumetto di Harley Quinn (la “compagna” del Joker, al cinema già interpretata da Margot Robbie e presto da Lady Gaga, ndr), poi sono arrivate le copertine per Batman e da un anno il contratto in esclusiva per la serie regolare Dc.
E aveva all’attivo anche un albo personale che in Usa ha fatto il botto.
Li troviamo solo quando sono morti, scritto con Al Ewing, in America ha venduto oltre centomila copie. In Italia è uscito per Edizioni Bd. Amo dedicarmi a storie mie.
Quando vedremo in Italia il suo Batman and Robin?
Febbraio 2024 per la Panini.
Gli appassionati troveranno novità a Gotham?
Intanto il quarto Robin, Damian Wayne, figlio di Bruce. Il rapporto tra il padre e Damian, adolescente, è difficile, anche perché non si capisce fino in fondo se questo Robin abbraccerà la causa dei “buoni”. Alfred è morto da un anno e Bruce non è neanche più tanto ricco. La situazione è molto difficile.
La madre di Damian è Talia Al Ghul. Il nonno è Ra’s, nemico mortale di Batman e capo della Setta delle Ombre il cui scopo è annientare l’umanità…
Damian subisce ancora l’influenza del nonno. Non dico altro. Poi ci sarà una nuova versione di Man-Bat, lo scienziato che si trasforma in pipistrello gigante, ancora più potente e pericolosa, ideata da me e da Josh Williamson, lo scrittore della serie.
Come funziona: lui scrive e lei legge e poi disegna?
Scrive una sceneggiatura di massima, lasciandomi anche qualche libertà nei dialoghi. Poi si parla tutti insieme, anche con l’editor della Dc, e il gioco è fatto.
Ritmi?
Per una serie regolare sono massacranti: inizio alle 5 del mattino e mi fermo la sera.
Disegnatore preferito?
Shin’ichi Sakamoto, che incontrerò tra qualche giorno.
Cine-Batman del cuore?
Il secondo film di Nolan del 2008. Ma anche l’ultima versione di Matt Reeves del 2022: il Batman “vendetta” e senza ironia, ancora acerbo, mi piace molto. Senza dimenticare i film di Burton (1989 e ’92), ovviamente, e la serie animata del 1992, che sto riguardando su Netflix: è il vero motivo per cui amo Batman e ho anche collezionato delle tavole originali del disegnatore Bruce Timm.
Ha amici normali? È sposato con Catwoman?
Ahahah, quasi tutti nerd o addetti ai lavori; ho sposato Maria Sara, responsabile grafica della scuola di Torino.