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 2023  dicembre 01 Venerdì calendario

La sempre meglio gioventù, vent’anni dopo

Mettendo ordine tra le carte, ho ritrovato alcuni disegni e appunti presi durante la preparazione del film La meglio gioventù (2003). Schizzi e sintesi degli incontri con gli attori, fulminee prime impressioni, la registrazione o la speranza, di una possibile sintonia. Li propongo sperando che i miei talents, che hanno avuto in seguito una luminosa carriera, si riconoscano in queste note. Mi colpisce che, malgrado gli anni, siano rimasti così uguali, senza che il tempo abbia avuto su di loro conseguenze. Sembra infatti, come per il ritratto in soffitta di Dorian Gray, che quel tempo sia trascorso solo per me.
Luigi Lo Cascio
Freschi di lavoro assieme, non c’è quasi bisogno di dirsi niente. Ha letto la sceneggiatura, non gli ho detto per quale ruolo ho pensato a lui. «Fra Nicola e Matteo – i due fratelli protagonisti che più diversi non si può – chi ti piace di più?». «Matteo è il personaggio più redditizio – mi risponde – il ragazzo contropelo, l’eroe che muore, tutti che lo rimpiangono e parlano di lui…». «E Nicola?». «Nicola è difficile, gioca di sponda, il figlio obbediente, quello che fa il suo dovere… potrebbe anche risultare un grillo parlante. Una grana per chi lo fa». «Tu chi sceglieresti?». Nicola – risponde sicuro – per Matteo ti serve uno molto più bello!».
Sonia Bergamasco
Ma quanto è bella Sonia Bergamasco! Scopro che ha studiato pianoforte, anzi che si è diplomata al Conservatorio di Milano col massimo dei voti. La sto vedendo per il personaggio di Giulia, una che suona la chitarra e vuole fare la cantante rock. Mi sembra fantastica e sono pronto per lei a cambiare le caratteristiche del personaggio. Giulia anziché la chitarra suonerà il pianoforte, non sarà una velleitaria ma una musicista con una solida formazione classica. «Cosa ti piacerebbe suonare, Sonia?» «Ravel, Schumann, Mozart» risponde. «Evvai, la parte è tua!».
Maya Sansa
Fuori è una giornata uggiosa, pioviggina, le macchine sollevano spruzzi di fanghiglia. Sono in ufficio con Sandro Petraglia e Stefano Rulli, gli sceneggiatori. Maya Sansa arriva in anticipo, chiedo a loro di rimanere. Entra Maya ed è come se la pioggia finisse di colpo e il sole scaldasse il cuore. Ha un sorriso misterioso, perfino di vaga presa in giro, viene quasi da abbassare lo sguardo (gli uomini di fronte a una donna si dividono in due categorie: quelli che guardano gli occhi e quelli che guardano la bocca. Io cerco di non staccare mai gli occhi dai loro, perché lo “sguardo” è la cosa più importante). Esce, chiedo a Sandro e Stefano la loro impressione. «Prendila!» gridano all’unisono.
Alessio Boni
Lo incontro per il ruolo di Matteo, l’ho visto in uno sceneggiato dove mi ha colpito una certa asciuttezza e la voce che ricorda quella vagamente nasale di Walter Chiari. È molto bello anche dal vivo e sembra non nutrire alcuna speranza di essere preso. Sa che ho già scelto Lo Cascio (sono amici dai tempi dell’Accademia Silvio D’Amico) e le somiglianze sono improbabili. Ha fatto il muratore e il poliziotto. «Il poliziotto?». «Sì, come Matteo» sorride. Se ne va, esco sul terrazzino a fumare. Lo vedo che cammina per strada, portamento dritto, atletico, quello che dovrei avere anch’io. Noto che le ragazze, dopo averlo incrociato, si voltano a guardarlo.
Jasmine Trinca
Ha appena fatto il film di Moretti, dice però che non vuole continuare, non vuole fare l’attrice. Studia da archeologa, ha tutt’altro per la testa. È giovanissima, lo sguardo limpido e sfrontato di chi gioca in difesa. Prende tempo prima di rispondere, mi studia. Ha una voce bassa, inaspettata. Sarebbe un magnifico contralto e le sue parti sarebbero quelle dell’antagonista, della rivale in amore o della vittima. Anche se sembra fragilissima, sento che non lo è per niente. Potrebbe fare grandi cose e ruoli anche molto diversi, peccato non voglia più fare l’attrice. Cosa potrei inventare per farle cambiare idea?.
Fabrizio Gifuni
Anche lui, come Boni e Lo Cascio, viene dalla Silvio D’Amico, allevata da grandi maestri come Orazio Costa Giovangigli, Mario Ferrero, Paolo Terni, Angelo Corti e Marise Flach (che furono appassionati collaboratori di Ronconi e Strehler). Ho un debole per gli attori che vengono dal teatro, mi piace il loro accanimento, il perfezionismo, l’incontentabilità. Questo tipo di attori tira fuori sempre qualcosa di sorprendente, mi diverto a lavorare con loro. Nulla di peggio che ritrovare intatte le proprie istruzioni. Che senso ha? Tanto vale allora giocare coi soldatini.
Adriana Asti
Non incontro Adriana, con la quale oltretutto ho già lavorato in Pasolini, un delitto italiano, per sciogliere un dubbio. So benissimo che sarà una madre eccentrica e divertente anche se dovrà affrontare diverse situazioni strazianti. Forse la voglio proprio per questo: so che non ci sarà mai nulla di patetico nella sua recitazione, nulla di melenso o strappacore. È commovente proprio il suo rifiuto di ricorrere alle lacrime. Se un personaggio piange in scena evitiamo di farlo noi in platea. Ma se fa di tutto per trattenersi, se resiste, se non vuole rompersi… allora ci rompiamo noi per lei.
L’appuntamento
Il cast al cinema Troisi di Roma
Per celebrare il ventennale de La meglio gioventù, il cinema Troisi riunirà il cast domenica 3 dicembre a partire dalle 17. Al regista Marco Tullio Giordana si uniranno Sonia Bergamasco, Valentina Carnelutti, Maya Sansa, Jasmine Trinca, Lidia Vitale, Alessio Boni, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio, gli sceneggiatori Sandro Petraglia, Stefano Rulli, il produttore esecutivo Gianfranco Barbagallo, il direttore della fotografia Roberto Forza, il montatore Roberto Missiroli, il truccatore Enrico Jacoponi. Dopo la proiezione, il regista e il cast incontreranno il pubblico. Info www.cinematroisi.it