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 2023  novembre 30 Giovedì calendario

Biografia di Margherita di Vallois


«La giovane sposa aveva i capelli neri, il colorito brillante, gli occhi voluttuosi velati da lunghe ciglia, la bocca rossa e fine, il collo elegante, il corpo tornito e snello e, perduto in una pianella di seta, un piede di bambina... Certo è che Margherita non era soltanto la più bella, ma anche la più colta delle donne del suo tempo; si citava la frase di un dotto italiano che le era stato presentato e dopo aver parlato con lei un’ora in italiano, in spagnolo, in latino e in greco, l’aveva lasciata dicendo tutto entusiasta: «Vedere la corte senza vedere Margherita è non vedere né la Francia, né la corte». Si parla della “perla dei Valois”, figlia di Enrico II e Caterina de’ Medici, che così viene descritta da Alexandre Dumas ne La Reine Margot. Ma Dumas, oltre a elogiarla, avalla la leggenda equivoca che circonda la principessa, come enfatizza quella che avvolge sua madre.
MANDANTE
Tutto ruota intorno alla “notte di San Bartolomeo”, fra il 23 e il 24 agosto 1572, quando a Parigi furono massacrati gli ugonotti. L’occasione è offerta dalle nozze fra Margherita e Enrico di Borbone, protestante. Il matrimonio, voluto da Caterina per sugellare la politica di equilibrio, diviene l’opportunità per il massacro. Secondo Dumas, la mandante occulta sarebbe proprio la Medici, insieme al figlio e al duca di Guisa. La riconciliazione non è che una farsa per far confluire a Parigi i protestanti. «Si sono serviti da me come di un’esca... io sono la trappola in cui si prendono e si sgozzano gli ugonotti», dice Margot nel libro. Dal quale sarà tratto un film in cui Isabella Adjani vestirà i panni della protagonista, mentre Virna Lisi interpreterà “la Fiorentina”. Ma, come nel romanzo, il film calca troppo la mano sulle dissolutezze di Margherita e sulla machiavellica ferocia di Caterina, circondata da avvelenatori e negromanti. La realtà non ha tratti così “guignol”. La Medici è stata una grande sovrana, ambasciatrice del made in Italy e interprete della “rappresentazione di corte”, mentre sua figlia è stata una donna di grande cultura e intelligenza. Calunniarle è un modo per sminuirle, esorcizzarle.
IL PADRE
Margherita nasce il 14 maggio 1553: è l’ultima femmina di Enrico II e Caterina, con cui il rapporto non sarà mai idilliaco. È molto legata al padre e ha «doti di grazia, bellezza e vivacità di spirito». Enrico II muore all’epoca del trattato di Cateau-Cambresis per un incidente – previsto da Nostradamus – durante una giostra cavalleresca. I Grandi mordono il freno e combattono contro la Corona, le guerre di religione sono iniziate. Regna il primo maschio della coppia Valois, Francesco II; poi è la volta di suo fratello Carlo IX, ma quella che ha davvero in mano il potere è Caterina. Ed è lei che decide di condurre i figli e la corte a fare il giro di Francia fra il 1564 e il 1566, in modo che il Paese veda il re, siano imposti gli editti e amministrata la giustizia. Anche Margot è della partita. Ambiziosa, coltissima, ha un alto concetto di sé e si considera alla pari dei fratelli Carlo IX, Enrico d’Angiò e Francesco d’Alençon, cui è molto legata. Per un certo periodo ha un “amoretto” con Enrico di Guisa, però la passione è stroncata dalla famiglia.
Le viene quindi imposto il matrimonio con il “primo principe del sangue” Enrico di Navarra – all’epoca rustico e appassionato consumatore d’aglio – anche se la ragazza, cattolica e raffinata, non vorrebbe. Lei stessa, però, racconterà della “notte di san Bartolomeo” nelle sue Memorie, riportando di aver salvato molti gentiluomini ugonotti compreso lo sposo, a cui si avvicina maggiormente. Su Margot, tuttavia, cominciano a circolare pettegolezzi, si parla di amori incestuosi. Fra un intrigo familiare e uno di corte, si consuma una passione fra lei e Boniface de la Môle, poi giustiziato.
Intanto Margherita lotta per la salvezza del marito, scrive un magnifico memoriale in sua difesa, appoggia il fratello d’Alençon, che condivide con il cognato l’amante Charlotte de Sauve. Le sue scelte la pongono in disaccordo con la madre e il fratello Enrico III. Fra una giravolta politica e una amorosa, il rapporto coniugale fra lei e il Navarra – con cui animerà per un periodo la meravigliosa e colta corte di Nérac – comincia a incrinarsi.
AGENTE
Per una fase Margot viene imprigionata, ma ne approfitta per approfondire la passione per le filosofie neoplatoniche. Successivamente si riconcilia con la famiglia, si reca nelle Fiandre come agente diplomatica, poi torna in Francia e intriga per il fratello minore. Quindi si riavvicina al marito, mentre le guerre di religione proseguono. La sua situazione continua a peggiorare, finché lei viene cacciata dalla corte di Francia e confinata nel castello di Usson, dove resta quasi vent’anni. Divorzierà dallo sposo, il quale si convertirà al cattolicesimo – «Parigi val bene una messa» – diventando il grande re Enrico IV e sposando Maria de’ Medici, un’altra “Fiorentina”. Ma Margot, prima di morire nel 1615, tornerà alla corte ossequiata da tutti e riceverà importanti ruoli diplomatici dalla seconda moglie di Enrico IV, rimasta vedova. Una discreta rivincita, alla fine.