il Giornale, 28 novembre 2023
Il profumo della politica
La politica, più ancora dell’arte, è un appello al quale troppi rispondono senza essere chiamati. E i risultati si vedono. Quando poi non si è più chiamati, ma ci si autochiama, le cose non possono che peggiorare.
Nichi Vendola, la persona meno portata alla politica dai tempi del popolo italico dei Peuceti, torna in politica, presidente di Sinistra Italiana. Con grande senso dell’originalità ha definito Salvini «fascista» e vuole mettere al centro del suo programma «un’idea ecopacifista della realtà e di de-costruzione dell’ordine patriarcale». Di fatto è Elly Schlein con l’orecchino e la zeppola. Bertinotti ha detto che la sinistra è inesistente. Non vorremmo fosse il preludio di qualcosa In quanto a Bersani, tanti a sinistra vorrebbero che tornasse. Invece torna, ma nessuno lo vorrebbe, Alessandro Di Battista. Ha appena lanciato un nuovo movimento: «Schierarsi»; in Italia non è detto che sfondi, a Gaza molto probabile. Patrick Zaki ci aveva fatto un pensiero ma dopo Soumahoro neanche a sinistra ci casca più qualcuno. Poi c’è Santoro: ma il suo partito lo fonda o no? Se sì, sarà qualcosa a sinistra della sinistra. A destra della destra, poi, c’è un esercito. L’Oberführer Fini, gli attendenti Alemanno e Granata e poi c’è il partito del generale Vannacci: nasce o no?
Intanto Formigoni tentenna, Amato è sornione e la Moratti sì è già portata avanti. Peccato che D’Alema sia indagato. Ma non è detto.
La politica ha detto una volta Rino Formica, che ci sta ripensando è sangue e merda. Evidentemente emana un profumo irresistibile.