Corriere della Sera, 26 novembre 2023
Droni su Kiev: tornano buio e paura
ODESSA Dopo la fame, il buio e il freddo. Proprio nelle stesse ore in cui l’Ucraina stava per accendere le candele per commemorare le vittime del 90esimo anniversario dell’Holodomor, la carestia che colpì il Paese sotto il dominio staliniano, Mosca torna a bersagliare Kiev con gli Shahed, i droni kamikaze di fabbricazione iraniana. Realizzati in fibra di carbonio e dipinti di nero, questa volta, per evitare la contraerea mentre l’aeronautica ucraina fa sapere di averne abbattuti 74 su 75.
Obiettivo degli attacchi iniziati alle 2.30 del mattino, la capitale e le sue infrastrutture energetiche, in quello che le autorità ucraine hanno definito «il peggior attacco con droni dall’inizio della guerra». Il bilancio è di 5 feriti, compreso un undicenne, e un asilo vuoto colpito. Oltre a interruzioni di corrente per mezza giornata.
Al vertice
La premier Meloni ha annunciato altri due milioni per sostenere l’export ucraino
Così, mentre Volodymyr Zelensky torna ad accusare Vladimir Putin di voler sterminare gli ucraini, con l’arrivo del freddo in tutta l’Ucraina crescono le preoccupazioni che la Russia possa presto riprendere gli attacchi su larga scala alla rete elettrica, tattica già utilizzata per cercare di spezzare il morale degli ucraini facendoli precipitare nel freddo e nell’oscurità. Il timore dell’intelligence è che Putin, al di là delle parole pronunciate al G20 («Dobbiamo mettere fine alla tragedia ucraina») abbia fatto scorte di missili per l’inverno e intenda usarli. I funzionari ucraini sono preoccupati che il sistema energetico del Paese possa risultare più fragile di quanto già non fosse un anno fa, con le centrali elettriche ancora paralizzate dagli attacchi dello scorso inverno mentre le riparazioni sono in corso. D’altro canto, la capacità di difesa aerea ucraina sembra migliorata grazie ai sistemi antimissilistici forniti dagli alleati. E il ministro dell’Energia ucraino German Galushchenko di recente ha dichiarato: «Siamo più vulnerabili. Ma siamo più preparati».
A livello diplomatico, ieri Zelensky ha incassato il rinnovo del sostegno da parte di Roma. In occasione del vertice Grain from Ukraine, in un videomessaggio la premier Georgia Meloni ha annunciato altri due milioni di euro per sostenere le esportazioni ucraine, nell’ambito di un pacchetto da 50 milioni messo in campo da Bruxelles per rafforzare le rotte ucraine. Per oggi, invece, è prevista la visita del presidente del Consiglio europeo Charles Michel in Ungheria per una missione non facile: allentare le tensioni con il premier sovranista Viktor Orbán che minaccia di bloccare l’ingresso di Kiev nell’Unione. Sul tavolo, il rispetto delle minoranze linguistiche ungheresi e le forniture di armi.