la Repubblica, 23 novembre 2023
La strana coppia
«L’idea è stata mia: gli ho detto che per lo spettacolo mi serviva uno che suonasse la pianola. Ha accettato» dice ridendo Giorgio Panariello. L’hanno sperimentato questa estate ed è stato un successo: il comico e Marco Masini tornano insieme in scena dal 25 novembre a Genova con Panariello vs Masini. Lo strano incontro (gireranno tutta l’Italia fino alla fine di dicembre, tra le date il 4 a Napoli, il 9 a Palermo, l’11 a Roma, il 14 a Bologna, il 15 a Milano, il 18 a Firenze). Quel “vs” (versus) è un gioco tra loro, il duello sul ring è tra musica e risate, sono amici da una vita («Ci conosciamo da trentacinque anni, dai tempi diAria fresca» racconta Masini) e stavolta quasi si scambiano i ruoli. Il cantautore fa battute, imita i colleghi, e Panariello in alcuni momenti diventa cantante.
Da amici, il ring è un’altra cosa; l’ironia resta l’arma vincente. «Io devo far ridere, lui piangere» dice Panariello, «la gente si aspetta le mie battute e le sue canzoni. Ma tutto si mescola, lo spettacolo è riuscito ancora meglio rispetto a quello che immaginavamo, è un’esperienza. C’è affiatamento, abbiamo tante cose in comune anche se non si direbbe. Nella vita Marco è molto più simpatico di quello che si potrebbe pensare, uno non gli darebbe una lira, distrutto com’è dalla “malinconoia” che è diventata un successo: immagini solo che si guardi allo specchio e pianga. Non è così». «Meno male che ci sono io che faccio le battute, se no sarebbe tutto basato sulla profondità di Giorgio» replica Masini. «A parte gli scherzi, c’è stata una sorta di scambio, ognuno ha portato l’altro nel proprio territorio. Anch’io credo che nella vita, specie quando si affrontano temi importanti, servano vie di fuga e leggerezza – da non confondere con la superficialità. Quindi, dopo che con una canzone si affronta un argomento serio, Giorgio mi mette nelle condizioni di sdrammatizzarla. Imparo da lui. Come lui, penso, abbia imparato qualcosa della tecnica musicale da me». Panariello ridacchia. «Marco ha esordito così: “Ti dico subito che non è uno spettacolo parrocchiale, ti devi adeguare al suono, devo accordarti con me musicalmente”. Quindi mi ha messo la cuffia, mi sembrava di stare alla radio, non avevo bene idea di cosa succedesse. “Per partire sentirai un clic, ti dà il tempo”. Ma se io sento un clic alla mia età, 90 su 100 è il femore che mi saluta».
Che Panariello faccia ridere con la sua sfilza di personaggi e le sue considerazioni sui versi dell’amico, ci sta; ma il pubblico resta stupitodalle doti di Masini imitatore. «Mi diverto» racconta il cantante, autore di successi come Disperato, T’innamorerai, Ci vorrebbe il mare. «Nella mia carriera ho suonato per tanti artisti, ho fatto il tastierista per Tozzi e Raf, con Cocciante abbiamo vissuto un Sanremo, in hotel suonavamo insieme. Mi diverto a capire le modulazioni di una voce piuttosto che un’altra. Imito per ridere, come quando con Giorgio, in vacanza, andiamo a fare la passeggiata e intono Attento disc jockey, faccio Fred Bongusto». (La canta, è identico). «Appunto» interviene Panariello, «perché deve restare una cosa privata? E allo stesso tempo il pubblico scopre le mie doti canore». «Approfitto di quello che hai appena detto per ricordati che mi devi 115 mila euro per l’autotune», interviene Masini. «Ricordo che tu fai cantanti tradizionali», ride Panariello, «c’è bisogno che studi Ernia, Lazza, Rkomi, ti devo portare in territori sconosciuti. Ti voglio vedere con la tutina di Achille Lauro». Oddio Masini, ma la indosserebbe? «Solo se è sciancrata». La complicità è tutto. «La nostra» sottolinea Panariello «è bella e sperimentata, siamo due appartenenti alla feccia dello spettacolo toscano. Ma in palcoscenico non porti solo l’amicizia, quella la porti a cena, al mare, in vacanza. In scena serve la stima, Marco è un artista con un grande spessore umano. Qui non c’è uno che un po’ rosica se l’altro prende un applauso in più. Sono felice quando lui strappa una risata, lo spettacolo è pensato perché ognuno abbia il giusto riconoscimento». Il vostro è un duello a colpi
Dal 25 novembre il loro spettacolo girerà tutta l’Italia
Lo scambio dei ruoli tra musica e battute le canzoni più famose e i personaggi cult
di battute, non vi risparmiate. «È la nostra forza» dice Masini «i toscani più si vogliono bene e più si prendono in giro». Panariello spiega come questo ping pong, una commedia con ritmi perfetti, sia stato rodato e limato. «Abbiamo messo a fuoco tante cose, per capire cosa potesse colpire l’attenzione. Alla sesta, settima data ci siamo accorti che certe battute facevano ridere in Toscana ma anche in Puglia e in Piemonte». I personaggi del comico entrano nelle canzoni di Masini, il pr («Le ragazze serie ci sono: sua sorella» ), Mario il bagnino che consiglia al cantante di fare un tormentone estivo, poi quando Masini canta Bella stronza entra in scena Naomo: l’ha fatta accomodare sulla sua Ferrari. «Il pubblico ride poi il gioco si fa serio» dice Panariello, «ci sono anche momenti in cui ci si commuove, quando ci facciamo conoscere parlando delle cose della vita, degli alti e bassi, dei nostri babbi: lui l’ha perso, io non l’ho mai conosciuto».