il Fatto Quotidiano, 23 novembre 2023
“Gli errori come le puzzette, li fanno tutti”. Nei diari dei bambini
“Caro diario, oggi ho scoperto una cosa brutta. La mamma mi ha detto che per fare un bambino ci vuole un semino. Oggi ho mangiato il melone. Sono in ansia” – scrive Benedetta, 8 anni, il 19 agosto 2008. Dura la lezione amorosa che riceve Giulia, a 6 anni, il 17 febbraio 2006: “Oggi Marco mi a detto che ama Giorgia e non ama me ma io mi devo fare coragio e devo cercare unaltro uomo”. Per Nicholas, 5 anni, “gli errori sono come le puzzette li fanno tutti”.
Dio ha risposto alle mie preghiere, ha detto No. Promesse vane, sogni infranti e altri fallimenti annunciati da I diari dei bambini, edito da Mondadori, non è soltanto una raccolta di frasi ironiche, sgrammaticate e poetiche, ma un viaggio nostalgico dentro l’infanzia. Da luoghi di confessione privata, a spazi aperti che fanno riflettere: dai diari segreti dei bambini il lettore può sperimentare quelle emozioni elementari che la maturità sembra aver allontanato.
Le autrici sono Clementina Frascarelli, 25 anni, nella vita interprete, e l’amica ed ex coinquilina Agnese Girelli, 22 anni, studentessa di Relazioni internazionali.
Come è nata l’idea di raccogliere pagine di diario?
L’8 dicembre 2021, noia del dopo pranzo, io e Agnese abbiamo ripreso un diario di quando ero piccola. Sfogliandolo siamo morte dalle risate ed ecco l’idea: creare una pagina Instagram che raggruppasse frammenti simili al mio.
Poi?
Siamo partite dai nostri amici all’università, raccogliendo su Instagram alcune loro pagine di diario. Poi da ottobre 2022 c’è stato un vero boom. Ora ci seguono oltre 400 mila persone e ogni giorno ci scrivono e mandano decine e decine di pagine. Con Agnese dicevamo spesso: ‘Sarebbe bello farne un libro… ma come si fa?’.
E il libro è arrivato.
Dopo la loro proposta e centinaia di liberatorie per ogni persona proprietaria di disegni e testi, sì, il libro è arrivato. Tra l’altro in un formato che ricorda proprio i diari dei segreti o quelli di scuola. Ormai avevamo raccolto troppo materiale assurdo.
Tipo?
Ripenso a uno dei miei preferiti: un disegno con tante bambole dai capelli lunghi, distribuite attorno a una stella sbilenca decorata con scritte “br”. All’inizio ho pensato a Barbie Raperonzolo, logico. Poi ho letto la descrizione mandata da Giulia, che a 8 anni aveva visto un documentario sulle Brigate rosse proprio la sera prima di disegnarla. Ed ecco, quindi, “Barbie Brigate Rosse”. Ad Agnese, invece, piace tanto la “Madonna con i tentacoli”, altro pezzo pregiato.
Sfogliando il libro si ha l’impressione che da bambini avevamo già capito tutto.
Ora, forse, avremmo scritto le stesse cose, certo in un’altra forma, ma la sostanza c’era già. I bambini assorbono, vedono quello che li circonda e lo rielaborano come riescono. Politica, morte, religione, sono cose che non diresti mai siano presenti nella mente di un bambino. Invece ci sono e finiscono nei diari segreti o nei diari di scuola. E affrontano tutto, anche temi-tabù come la morte, in modo più sereno degli adulti. Emilia, 10 anni, scrive: “Vado a un cimitero. Mi sembra molto cich! È pieno di bare ultra moderne!!! Ma nonno voleva la bara in pietra, la più semplice. Bravo nonno”.
Personaggi ricorrenti nelle pagine di diario?
Primo posto a Berlusconi, quasi un’ossessione. Ne parlano tutti male. Simone di 7 anni scrive: “Caro diario, oggi è il 13 febbraio, e domani sarà San Valentino, ma ora bando alle chiacchiere, oggi suno andato alla famosa rivolta contro Berlusconi, menomale che non è intervenuta la polizia!”.
Rilevante anche Giovanni Paolo II e la sua morte. Tranne che per lui: “Caro diario, è morto il papa ma a me non mene importa molto perché sono di sinistra”.
I bambini assorbono molto dai genitori e lo esprimono senza farsi tanti problemi.
Il paradosso del libro è che parla con efficacia agli adulti attraverso un linguaggio da bambini…
Solitamente sono gli adulti a scrivere libri per bambini. Qui no, tanti bambini hanno comunicato agli adulti senza nemmeno pensarci, nei diari scrivono e disegnano per se stessi, non c’era destinatario. È come se si creasse una sorta di dialogo “segreto” tra bambino e adulto. I toni semplici che i bambini usano per parlare con efficacia di paure, sogni e amori, trasmettono un certo senso di leggerezza, spesso assente nella quotidianità degli adulti.