il Giornale, 22 novembre 2023
L’Italia è agli ultimi posti nella classifica dei femminicidi
L’Italia è agli ultimi posti nella feroce classifica dei femminicidi in Europa. I dati sono complessi, le conclusioni non sempre immediate, ma indicano come la correlazione tra cultura patriarcale e il numero di femminicidi non sia sempre così ovvia. All’indomani delle manifestazioni di piazza contro «gli omicidi di Stato», le classifiche europee non descrivono un’emergenza Italia, anzi. Davanti all’Italia per numero di donne uccise ci sono anche Paesi cosiddetti progressisti, guidati da partiti di sinistra e di centro sinistra, che rivendicano maggiori sensibilità culturali contro il patriarcato e a favore dell’attivismo femminista. Le elaborazioni come detto non sono sempre precise perché spesso i dati non tengono conto del metodo, non tutti i Paesi classificano i reati allo stesso modo, e non tutti gli Stati forniscono cifre. A volte distinguono fra omicidi compiuti all’interno del nucleo familiare o in circostanze diverse. I numeri. In Italia nel 2022 i femminicidi sono stati 125 su un totale di 319 omicidi. Le donne uccise sono quindi circa il 39% rispetto al totale, con una punta al 91% se si considerano le vittime di partner o ex partner. In valore assoluto, secondo i dati Unodc-United Nations Office on drugs and crime, nel 2021 la Germania ha registrato 337 casi di donne uccise intenzionalmente, la Francia 228, il Regno Unito 207 e l’Italia 119. Il nostro Paese dunque si collocherebbe al quarto posto prima della Spagna, della Polonia e della Romania. Ma la lettura dei dati cambia se si mette in relazione il numero delle donne uccise con quello della popolazione totale. Secondo grafici e dati elaborati da Openpolis, la situazione peggiore è in Lettonia, dove nel 2020 sono state uccise 2,4 donne ogni 100mila donne. Seguono Lituania, Croazia. E l’Austria con lo 0,6, la Slovenia, l’Ungheria. L’Italia è al 12esimo posto, con lo 0,32, e si colloca dopo la Germania e la Francia, due Paesi a guida progressista. Dati migliori dei nostri sono quelli, Svezia e Grecia, con lo 0,16. I paesi baltici si distinguono negativamente anche per l’incidenza di omicidi volontari di donne in generale. Per Openpolis, comunque «il punto che accumuna le nazioni del vecchio continente è la condivisione di una cultura patriarcale radicata». Più radicata fuori dall’Italia, si direbbe.