La Stampa, 19 novembre 2023
Bisio racconta Incontrada
L’anno prossimo saranno vent’anni di matrimonio (artistico). La coppia Claudio Bisio e Vanessa Incontrada nasce nel 2004, sul palco di Zelig, e da lì non si è più sciolta. Adorati da chiunque, rappresentano uno dei pochissimi sodalizi uomo-donna che non sono convolati a nozze. Persino l’algoritmo sembra non capacitarsene: se si googola «Claudio Bisio e Vanessa Incontrada» le soluzioni suggerite sono «bacio», «stanno insieme», «fidanzati». Ma è proprio qui che sta la loro forza: nell’amicizia che li lega. Giovedì prossimo torneranno su Canale 5 con Zelig, per condurre le nuove puntate. «Vanessa per me è come una sorella – conferma Bisio – sul palco giochiamo sul presunto friccicore che c’è tra noi, io fingo di fare il piacione, ma dietro le quinte abbiamo un rapporto fraterno».
Quindi l’amicizia tra uomo e donna è possibile?
«Certo! Ed è un bene che esista. Non so come mai, ma noi uomini non siamo fisiologicamente portati a farci confidenze tra noi. Scatta subito il clima da spogliatoio da calcetto o da padel, a seconda dell’età. Io per primo, se qualcuno viene lì e mi dice: “Sai, Claudio, ho questo problema”, rispondo subito: “Dai, non rompere… Pensa a giocare!” e la butto in caciara. Con le donne è diverso: non si può sviare. Le amiche ridono alla battuta ma poi ti inchiodano dicendo: “Ok, divertente, ma ora dimmi la verità”. È quindi più facile aprirsi con loro, parlare di salute, figli, paranoie varie. E poi, ammettiamolo: siete decisamente più profonde».
Come nasce la coppia tv Bisio– Incontrada?
«Nel 2004. Dopo l’addio di Michelle Hunziker cercavamo una nuova conduttrice, che potesse affiancarmi a Zelig. Per tre motivi diversi, io e Gino e Michele avevamo pensato a Vanessa».
In che senso?
«Io l’avevo notata nel film Il cuore altrove di Pupi Avati e mi sembrava fosse una strepitosa attrice. Gino l’aveva vista in un celebre spot, rimanendo colpito per la sua avvenenza, mentre Michele era rimasto impressionato da come fosse riuscita a tenere testa a Marzullo, in un’intervista in tv. Quasi fossero tre donne diverse».
Altre candidate?
«Nessuna. Con queste premesse volevamo solo lei: non c’era gara. Vanessa gareggiava contro se stessa, nel senso che non l’avremmo presa solo se lei si fosse rifiutata».
Sostenne comunque un provino?
«La convocammo in un ristorante. Poverina, in sei le facevano il terzo grado: io, i tre autori, il produttore di Zelig e l’agente di Vanessa la quale, all’epoca, era solo una ragazzina. Tra l’altro, detta così, oggi suona malissimo... Ma va be’, tranquilli, chi ci ha messo sotto è stata Vanessa: ci ha tenuto testa, rispondendo a tono alle battute, ridendo, scherzando».
Sul palco avete ingranato subito o, vista la giovane età, Incontrada era un po’ spaesata?
«Vane “spaesata”? Mai! Io mi diverto a prenderla in contropiede, ma lei è bravissima a improvvisare. Fosse per me, quasi non le farei prendere parte alle prove di Zelig: meno sa, e più è divertente. L’improvvisazione è la parte che ci riesce meglio. Quest’anno tra l’altro giocheremo parecchio: su 120’ di trasmissione, saremo sul palco 100’ perché avremo meno monologhisti».
Siete i nuovi Sandra e Raimondo?
«Così dicono. Per me è un grande complimento».
Nessuna gelosia da parte dei rispettivi consorti?
«Ma no! Sono i primi a ridere. Semmai l’unica sfida che ci può essere tra me e il marito di Vanessa è fisica. Lui è un Iron Man: ha presente quei pazzi patiti di sport? Ecco, è lui. D’estate spesso le nostre famiglie si frequentano, perché Vanessa abita a Follonica e io ho una casa nel Chianti, a pochi chilometri di distanza. Prendiamo le bici, facciamo un giro e lui ogni volta mi massacra... io so già che perderò, eppure ci provo a batterlo perché sarebbe una grande soddisfazione».
Però lei, quando bacia qualcuno sul palco, non lo fa esattamente in modo casto…
«Quello succedeva in passato. Ora meno».
Colpa del politicamente corretto?
«No, del Covid».
Ma la pandemia è finita ormai…
«La mia è una paura ex post. Dopo essermi ammalato due volte di Covid (e ho fatto anche due vaccini), mi sono reso conto di quanto mi fossi esposto alle malattie. Con Vanessa ci scambiavamo addirittura la cicca: una gag che, peraltro, ha inventato lei... Be’, finora mi è andata bene ma meglio non sfidare ulteriormente la sorte».
Vanessa è periodicamente presa di mira dagli haters per il suo peso. Quando succede, cosa le consiglia?
«Io che do consigli? Ma io sono l’uomo delle gaffe. Non sono assolutamente bravo in queste cose. Inoltre Vanessa sa difendersi benissimo da sola, non ha certo bisogno di suggerimenti».
Oltre a Zelig, avete mai pensato di fare altro in tv?
«Ci piacerebbe un film o una serie tv insieme. Ne parliamo da tempo».
Magari il suo secondo film da regista?
«Perché no? Le farò pure il provino! Fosse stato per me l’avrei presa anche per la mia opera prima, L’ultima volta che siamo stati bambini, ma i protagonisti erano tutti minorenni».
Invece un programma tv insieme?
«Direi che Zelig basta e avanza. È uno show che amo: mi piace questo doppio ruolo di spalla comica e talent scout. A Zelig lanciamo infatti nuovi comici: penso per esempio a Max Angioni e Davide Calgaro, che riavremo con noi. Quest’anno poi c’è addirittura un ragazzo nato nel 2003. Si chiama Francesco Migliazza. In generale, mi sono dato come regola di fare meno lavori, ma più di qualità. Anche Zelig non avrà 15 puntate, come in passato, ma solo tre adesso e altre tre in primavera». —