La Stampa, 19 novembre 2023
Professor Conte
Classe e ironia da vendere, figura schiva e immenso talento, Paolo Conte ieri ha ricevuto il titolo di Accademico d’Onore dal Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Acclamato dalla platea torinese, accorsa in massa per rendergli omaggio nella serata di inaugurazione dell’Anno Accademico, al suo ingresso sul palco gli ha tributato scroscianti applausi e una standing ovation. Lui, che non ama le celebrazioni, ha tirato fuori il suo humor raffinato, un misto di realismo e surrealismo. Ha incassato il riconoscimento dicendo di esserne meravigliato.«Signore e signori della grande musica – ha esordito rivolgendosi ai presenti -. Penso che in questo momento non ci sia nessuno di più onorato e stupito di me per questa onorificenza. Mi è parso molto strano che la grande musica classica spalanchi le braccia per accogliere la piccola musica leggera». Da buon piemontese allergico ai riflettori, in maniera molto elegante ma efficace, ha affondato una stilettata. «Ma questo, dico, non può essere – ha proseguito -. Ho cercato invano di rendermi conto di quali potessero essere le motivazioni e sono arrivato persino a meditare su quale peso e anche importanza potesse avere nel XXI secolo il concetto di classicità e non ci sono arrivato. Per me rimane la cosa più eloquente la vostra deliziosa follia. Grazie». Sono seguiti ulteriori applausi e, nuovamente, tutta la sala si è alzata in piedi.Ha quindi lasciato spazio ai giovani dell’Orchestra degli studenti che, diretta da Giuseppe Ratti, gli hanno dedicato l’interpretazione della sua Dalla Commedia musicale Razmataz Ouverture (Mozambique Fantasy). Sono stati proprio i ragazzi quelli più emozionati, nei loro sguardi vivaci si è potuto leggere, se non proprio venerazione, tanta ammirazione. A dimostrare tutta la loro commozione è stato Filippo Longhi che, in rappresentanza degli allievi e in qualità di vicepresidente Cnam, Consiglio Nazionale dell’Alta Formazione Artistica e Musicale, ha avuto il compito di consegnare targa e pergamena al maestro. Lui, studente di violoncello al Verdi e di ingegneria al Politecnico, ha confessato di essere più agitato per quell’incarico che davanti al pubblico per un assolo. La scelta di premiare l’artista dalle molte anime, jazzista, amante della pittura e del cinema con alle spalle un passato da avvocato, è stata fortemente voluta dall’istituzione torinese. «Il Conservatorio Statale di Musica Giuseppe Verdi conferisce il titolo di Accademico d’Onore a Paolo Conte per una vita nella musica – ha spiegato il direttore Francesco Pennarola -. Il maestro è una delle personalità più autorevoli nel panorama della canzone d’autore dei nostri tempi, icona della musica autoriale nel mondo. Il conferimento di questo titolo, in seno a un Conservatorio, ha un valore simbolico straordinario: la musica e la figura di Paolo Conte sono testimonianza per i giovani di come passione, creatività e impegno siano la strada maestra per una carriera nella musica».«Donare un’onorificenza a un maestro come Paolo Conte è importante sotto molti aspetti – ha aggiunto Gianni Oliva, presidente del Conservatorio torinese -. Tra questi il fatto che lui sia cantautore e avvocato, così come parecchi nostri allievi sono musicisti e studenti di legge, del Politecnico e di economia. Simbolicamente, è il denominatore comune tra l’arte e la vita, le note e la professione».Il musicista astigiano, autore di testi considerati pura poesia e studiati nei licei francesi, primo cantautore a ricevere il Premio Montale, è applaudito da oltre cinquant’anni in tutto il mondo per l’originalità del suo stile musicale che mescola molteplici influenze. A 86 anni continua a incantare il pubblico, com’è accaduto lo scorso febbraio, quando si è esibito in concerto al Teatro alla Scala facendo storcere qualche naso a chi ha visto la sua presenza nel tempio della lirica quasi come un affronto. Lui, com’è nel suo stile, non ci ha badato e ha cantato e suonato riscuotendo un grande successo di pubblico. Da quell’esperienza è stato tratto Il maestro è nell’anima, documentario con la regia di Giorgio Testi che uscirà a dicembre e che verrà presentato in anteprima al Torino Film Festival. fine:FNCCAS—