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 2023  novembre 15 Mercoledì calendario

Intervista a Max Biaggi

Max Biaggi se ne intende di titoli mondiali, fuoriclasse assoluto ne ha vinti sei. È ambasciatore dell’Aprilia, un vanto dell’industria italiana a due ruote, «un matrimonio saldo» che va avanti, vissuto per un ventennio «dove sono stato campione di due mondi, prima quello a 2 tempi e poi quello a 4 tempi». Autentiche rivelazioni tecnologiche affrontate, spiega Max, «con un gruppo che ha saputo trasformarsi mantenendo la stessa anima, capacità di affermarsi, di competere e vincere». Un rapporto professionale consolidato con la famiglia Colaninno: «Importante la presenza di Michele al via del Mondiale a Portimao: la vicinanza della proprietà è una spinta per la squadra».
Ma detta legge la rivale, la Ducati: chi lo vince il Mondiale? Bagnaia o Martin?
«È una sfida bellissima, Bagnaia è un pilota completo, sa correre in qualsiasi condizione, Martin è in ascesa, ha trovato costanza di risultato: vincerà chi sbaglierà meno».
Che vita fa adesso Max Biaggi?
«Quando correvo, appena mi svegliavo, davanti a me, nella mia testa, c’era un piano di lavoro quotidiano rivolto alla mia preparazione fisico-atletica. Quasi una ossessione, doverosa per essere pronto a vincere».
La paura per un pilota?
«L’ho provata nei momenti drammatici, ricordo quando morì Kato, la gara non si fermò, Valentino ed io stavamo lottando per la vittoria, ma avevamo capito che era successo qualcosa di irreparabile. Però nelle corse non c’è tempo, arriva il Gp successivo e bisogna dare subito il massimo, voltare pagina e la sensazione di smarrimento e paura viene accantonata».
Ha accennato a Valentino, il suo grande rivale: come sono i vostri rapporti?
«Normali, ci salutiamo. È capitato che dicesse… i miei amici Stoner, Biaggi, Lorenzo… mah».
La vedo scettico?
«Non si può parlare di amici, non si è mai fatto nulla per crearla, ricordo quando feci un grave incidente, fui ricoverato a lungo in ospedale, ho ricevuto messaggi e telefonate da tutti, da lui niente. Ma nessun rammarico, per carità».
L’amicizia vera era con Fabrizio Frizzi.
«Ce l’ho sempre in mente, lui era davvero speciale. Umanamente intendo...». Al solo accenno di Frizzi, Biaggi si commuove. Si riprende: «Credo che il Signore lo abbia mandato in terra per fare del bene, finito il compito se n’è andato: ma lui è sempre con me».
Il ricordo più bello?
«La moglie Carlotta mi disse che Fabrizio non stava bene, la vigilia di Natale prendo un volo privato e vado a Roma a festeggiare con lui il Natale: in passato ci eravamo fatti questa promessa. E l’abbiamo mantenuta».
Perché lei Biaggi, romano, ha scelto di vivere a Montecarlo, principato di Monaco?
«Una scelta fatta 34 anni fa, lì sono nati i miei figli, Ines Angelica 14 anni, e Leon Alexander 13 anni tra un mese, naturalmente ci vive anche la mia ex compagna Eleonora Pedron, la mamma dei miei figli: siamo sereni, stiamo bene».
Vita mondana?
«Anche no. Ribadisco: giornate serene. Il glamour, la mondanità di Montecarlo, lo stretto necessario imposto dal mio ruolo, da quelle relazioni che devo conservare e curare. I miei figli studiano, crescono bene, hanno le loro amicizie, mai pensato di togliere loro quello che sono riuscito a dargli, viviamo tutti insieme nel giro di 500 metri di distanza».
Montecarlo vuol dire anche pagare meno tasse.
«Sicuramente si gode di una tassazione agevolata. Ma se le cose sono fatte bene, con serietà, non ci vedo nulla di scorretto».
Perché quei nomi spagnoleggianti ai vostri figli, Ines e Leon?
«Ines lo ha scelto Eleonora, mi piace molto. Leon ha una motivazione sportiva: lottavo per il titolo mondiale contro Leon Haslam e mi sono detto: se riesco a batterlo chiamerò mio figlio col suo nome, così è stato. Guarda un po’, dopo Haslam ha chiamato suo figlio Max, come me».
Che padre è?
«Eleonora è cuore di mamma, io svolgo il ruolo del genitore più rigido che a volte deve dire di no».
Una età delicata quella dei suoi figlioli.
«Proprio così, quella dell’adolescenza. Gli stiamo vicini, io magari con maggiore apprensione, se si concedono qualche uscita serale, una pizza con gli amici, voglio sapere dove sono, ma alle 10 a casa, mi raccomando. E quando rientrano mi chiamano».
Lei ha una nuova compagna?
«No, sto bene così. Le regalo una perla della mia vita... Sto da solo per scelta, il 50 per cento del mio cuore è dedicato a Eleonora, la mia ex compagna, la mamma dei miei figli. La parte più bella, dal punto di vista sentimentale, l’ho già vissuta. Non credo che avrò più un altro amore che potrà regalarmi le stesse emozioni. Eleonora ha un altro compagno, ci sentiamo tutti i giorni, ci vediamo, viviamo bene».
Una scelta di vita, d’accordo. Ma anche una scelta di castità?
«Ma no, affatto. Ho le mie frequentazioni, però ora davanti a me c’è un focus preciso: l’amore per i miei figli e la loro crescita. Se in futuro avrò esigenze diverse, le affronterò».