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 2023  novembre 14 Martedì calendario

Periscopio

L’asse delle autocrazie formato da Russia, Cina, Iran e Hamas ha dichiarato guerra globale al mondo libero e alla società aperta. L’unica strada per fermare questo progetto reazionario e guerrafondaio è costringere Putin a ritirarsi al più presto dai territori ucraini occupati illegalmente (e scoraggiare gli altri ad aprire nuovi fronti). Linkiesta.
Parigi. 100mila in piazza contro l’antisemitismo. Titolo di Repubblica.
A sorpresa, da crederci e non crederci, contestata, c’è anche Marine Le Pen, famosa mangiagiudei. Pierpaolo Albricci, ItaliaOggi.

Era però assente un pezzo non irrilevante della sinistra francese. Paolo Mieli, Corriere della Sera.

5oomila a Londra: «Free Palestine». Titolo fantascientifico dell’Unità.
È sufficiente accendere una qualsiasi tv, in Italia e fuori dall’Italia, per rendersi conto d’un fenomeno crescente: il tentativo, da parte dell’informazione di trasformare Israele nell’aggressore, non più l’aggredito, cancellando progressivamente il 7 ottobre e facendo d’ogni programma televisivo, tranne rare eccezioni, un processo a senso unico contro chi un mese fa ha subìto rastrellamenti simili a quelli che l’umanità ha visto durante la stagione della Germania nazista. Claudio Cerasa, il Foglio.
La parte giusta, nelle atrocità del 7 ottobre, è quella israeliana. Decapitare neonati, stuprare centinaia di donne, bruciare intere famiglie e rapire bambini e anziani sopravvissuti alla Shoah e persone disabili sono tutte cose che non possono trovare nessuna giustificazione in nessun contesto. Lo capisce chiunque sia sano di mente. (…) Ma è come parlare a un muro. [Nessuno ascolta]. E se nessuno ascolta, perché dovremmo ascoltare noi? Quindi non diteci di fermare la guerra a Gaza: non accadrà. Jonathan Yavin, Yedioth Ahronoth (dal Foglio).

Dilaga sul web un video d’una crudeltà incredibile. (…) Titolo: The true face of Israel, la vera faccia di Israele. Riprende una buca enorme nella quale sono stati gettati centinaia di cadaveri. Giovani eccitati e ridenti conducono (uno per volta) delle persone ammanettate dietro la schiena. Li fanno sostare un attimo sul ciglio della fossa. Poi li buttano dentro e, quando sono arrivati in fondo, gli sparano addosso come se fossero animali. Uno, dopo il colpo, alza una gamba. Gli sparano ancora. (…) Sennonché questo video non è stato girato a Gaza ma nella periferia di Damasco (Siria) e non adesso ma nel 2013. E fu già pubblicato allora dal quotidiano inglese Guardian. I 288 (!) civili assassinati erano accusati di opposizione a Bashar al-Assad. (…) Il video è stato proiettato da una presentatrice della Rai tv in un teatro con 700 persone indignate. Nei confronti d’Israele. Diritto & Rovescio, ItaliaOggi.
Se un esperto considera Hamas legittima espressione della resistenza palestinese, è bene che questo sia messo in chiaro, dall’interessato o da chi per lui, se il primo non ne ha il coraggio. È cosa giusta che chi lo ascolta o lo legge ne sia consapevole perché significa che a parlare è qualcuno che concede credito a una forza il cui scopo dichiarato è la distruzione dello Stato di Israele e il cui mezzo è l’eliminazione fisica degli ebrei. Stefano Cappellini, Hanno tutti ragione (newsletter di Repubblica).

Baciamo le mani di Hamas. Ebrahim Raisi, presidente iraniano.
Jonathan Pacifici, presidente del Jewish economic forum, accusa alcuni esponenti d’Amnesty International Italia di aver strappato le immagini dei bambini israeliani rapiti. Nel filmato non si vede il momento esatto in cui la ragazza con la pettorina di Amnesty avrebbe strappato i volantini. Chi ha realizzato il video assicura d’«averla vista» e, a dirla tutta, il volto colpevole della ragazza all’inizio può apparire come un’ammissione. “Perché lo hai buttato nel cestino? Ad Amnesty non interessa il sangue ebreo?» dice l’autore del video. Dopo qualche istante di silenzio la ragazza prova a difendersi sostenendo di non avere strappato alcunché. Ma l’accusatore ne è certo: «Ti ho visto». I fatti sono accaduti in Piazza Dante, a Napoli. nicolaporro.it
Tornano alla mente le parole dello scrittore Salman Rushdie, minacciato di morte dall’islam per i suoi «Versi satanici», che nel 2010 accusò Amnesty di essere travolta da «un’autentica bancarotta morale». Passano gli anni ma le cose non sembrano essere cambiate. Francesco Giubilei, il Giornale.

Una commissione bicamerale che indaga sulla gestione dell’emergenza pandemica mettendo in dubbio la legittimità dell’autorizzazione per le dosi vaccinali (approvate dalle autorità sanitarie mondiali) e tenendo fuori le Regioni che hanno competenza sulla sanità è assurda. Sembra solo la difesa di certi governatori, un cenno d’intesa ai NoVax e una ritorsione contro l’esecutivo di allora. Giusto indagare sugli sprechi dei banchi a rotelle o delle mascherine cinesi, ma non basta la magistratura, ci vuole una commissione d’inchiesta da parte di una compagine che sfoggia iattanza? Aldo Grasso, Corriere della Sera.
Chissà perché l’«armocromista» Enrica Chicchio ha vestito Elly Schlein di viola quaresimale nel fausto giorno delle 50mila presenze organizzate al Nazareno e della partecipazione di Giuseppe Conte, una volta tanto a rimorchio del Pd e non viceversa (un po’ come il leone catturato a Ladispoli dopo essere scappato da un circo). Francesco Damato, graffidamato.com.
Dopo aver salvato l’euro, e aver salvato la faccia all’Europa che ancora titubava se accogliere oppure no l’Ucraina invasa dai russi, Mario Draghi lo dice da tempo: attenzione, le condizioni del passato sono finite, non possiamo più contare sulla protezione militare degli americani, sull’energia a basso costo dei russi e sui mercati cinesi per il nostro export. Il modello di sopravvivenza adottato nell’era Merkel non è più praticabile. Mentre la nostra profonda crisi demografica richiede un salto di produttività e di tecnologia che oggi non siamo in grado di produrre. O facciamo qualcosa, o diventeremo presto niente. Antonio Polito, Corriere della Sera.
Ho fallito, ho peggiorato il Paese: tutti quelli che ho mandato a fanc... sono al governo. Beppe Grillo, Che tempo che fa.
Terza guerra mondiale nucleare? Dietro l’angolo. La Riscossa, organo del Partito comunista.
Una terza guerra mondiale mi fa meno paura della prossima riunione di condominio. Roberto Gervaso.