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 2023  novembre 14 Martedì calendario

A otto mesi dai Giochi nessuna delle nostre Nazionali è ancora qualificata per Parigi Ecco chi può farcela e chi rischia grosso


ROMA – Sapevamo fare squadra, e ora andiamo in ordine sparso? Non ci sono solo i due Mondiali di calcio mancati dall’Italia, e la faticosa rincorsa all’Europeo ereditata da Spalletti. Ad Atene, quasi vent’anni fa, l’Italia aveva otto squadre alle Olimpiadi. La frazione di un piccolo paese, più che un gruppo di specialisti di sei sport. Le ragazze della pallanuoto vinsero l’oro, Pozzecco e i compagni l’argento nel basket, il gruppo Giani guidato da Montali fu piegato solo dal Brasile nella finale del volley. Già a Tokyo nell’ultima edizione olimpica le squadre sono scese a sei, senza neanche una medaglia: nessuna ha superato i quarti di finale, ma le imprese di Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi hannocoperto le falle di quella spedizione. Nonostante il titolo mondiale nel volley del gruppo di De Giorgi, l’argento iridato della pallanuoto nel 2022, quando mancano otto mesi a Parigi 2024 il bilancio degli sport di squadra azzurri è inquietante: zero squadre qualificate. Per diverse ragioni, e ancora qualche possibilità di redenzione c’è per rientrare in gioco: difficile immaginare che le due nazionali di volley non siano tra le cinque ripescate attraverso il ranking mondiale. Ma in certe discipline la condanna è ormai certa, e quel che impressiona è il confronto con il resto del mondo. Nessuna nazione di vertice è fuori da Parigi al momento, chi conta ha già piazzato i suoi sport di squadra. Ma non solo chi occupa i primi posti del medagliere: 98 squadre di 36 nazioni hanno trovato il modo di dire “ci sono, so fare questo, l’ho già dimostrato”. L’Italia no, nonostante avesse carte importanti. Prendete le ragazze del volley, ancora senza certezze nonostante potessero contare su Paola Egonu: ha già un posto invece la Repubblica Domenicana. Nel calcio maschile, dove avevamo schierato Sandro Tonali, Fabio Miretti, Wilfried Gnonto e Giorgio Scalvini nell’Europeo under 21 qualificante, non è stata l’Italia a prendersi il pass ma Israele. Una delle tante anomalie che in casa azzurra fanno sospettare una crisi: è davvero così?
La perdita più dolorosa è proprio questa, perché il calcio manca ormai alle Olimpiadi dal 2008 (e il Mondiale dal 2014). Tokyo è andata perduta con una squadra fortissima in cui Moise Kean e Nicolò Zaniolo, invece di fare la differenza in campo, furono cacciati dal ct Gigi Di Biagio per essersi presentati in ritardo alla seduta di risveglio muscolare. Non era male nemmeno il gruppo che ha giocato gli ultimi Europei Under 21 che garantivano quattro posti per Parigi, ma pure Paolo Nicolato ha fallito perdendo contro la Norvegia, gol di Erik Botheim della Salernitana. Ci saranno invece nazioni in guerra ad alta o bassa intensità, come l’Ucraina di Mychajlo Mudryk e il Mali. Meno si poteva chiedere alle ragazze: si sono battute perdendo contro Svezia e Spagna nella Nations League, ormai non possono qualificarsi. Come il basket femminile, mentre per i canestri maschili la star Simone Fontecchio e il ct che ad Atene era in campo, Gianmarco Pozzecco, sono chiamati a un altro miracolo in uno dei quattro tornei che si giocheranno pochi giorni prima di Parigi, dal 2 al 7 luglio: tre anni fa andò di lusso a Belgrado con la Serbia, anche stavolta bisogna moltiplicare le forze e dimenticare i fantasmi dell’ultima parte del Mondiale.
Meno stretto il cammino della pallanuoto, che parte però da un’incognita enorme: si giocheranno gli Europei in Israele dal 3 al 16 gennaio? Assegnano un posto, altrimenti ce ne saranno quattro da prendersi nei Mondiali di febbraio a Doha.
Il volley invece è l’immagine di un movimento vincente che non ha saputo giocare su più tavoli nell’estate decisiva. Incredibile essersi ridotti a contare sul ranking per essere ripescati il 24 giugno: ma Mazzanti, ex ct delle donne, ha sbagliato tutto quel che poteva perdendo Europei, qualificazione diretta e panchina, mentre i campioni del mondo di De Giorgi sono arrivati cotti al preolimpico in Brasile, perdendo contro avversari largamente alla portata come Germania e Cuba (loro sì freschi).
Ogni nazione si esprime attraverso le sue qualità sportive, tradizioni e passioni. La Danimarca ha una sola squadra qualificata, ma sono i campioni del mondo della pallamano. Le Isole Figi tre anni fa erano chiuse in un durissimo lockdown, la squadra di rugby a sette raggiunse Tokyo su un mercantileper andare a vincere la medaglia d’oro: a Parigi saranno nuovamente in campo. Per non parlare della Serbia, che non è solo il volley di Tijana Boskovic o il basket che attende fremente Nikola Jokic a Parigi, ma anche i fuoriclasse del basket 3x3 che hanno vinto gli ultimi due mondiali. Quello della pallacanestro tre contro tre è uno degli scenari che fa capire il vuoto o addirittura l’inesistenza di alcuni sport in Italia: solo in un’occasione si riuscì a mettere insieme una squadra competitiva maschile ai Giochi del Mediterraneo 2018, con Marco Spissu in campo. Difficile formare squadre con giocatori liberi a maggio da playoff e playout, l’icona del movimento Rae Lin D’Alie, campionessa del mondo nel 2018, si deve ancora qualificare e intanto gioca a San Martino di Lupari in A1. Non pervenuti la pallamano e il rugby seven, che ai Giochi Europei è stato eliminato da Spagna e Polonia: non proprio note potenze della palla ovale.