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 2023  novembre 11 Sabato calendario

In 140 in sala operatoria: trapiantato un intero occhio per la prima volta al mondo

New York Per la prima volta nella storia della medicina è stato fatto il trapianto di un intero occhio. Lo straordinario intervento chirurgico durato 21 ore che ha impegnato 140 chirurghi, tecnici e infermieri, è stato effettuato il 27 maggio scorso nell’ospedale della New York University. L’equipe di NYU Langone Health ha dato l’annuncio solo ieri: un’attesa di sei mesi per valutare nel tempo i risultati del trapianto. Ed è bene chiarire subito che il paziente, Aaron James, un operaio 46enne dell’Arkansas, non ha riacquistato la vista dal nuovo occhio. Ma l’operazione è considerata ugualmente una pietra miliare nella storia della chirurgia perché l’organo trapiantato è vivo, ha una buona irrorazione sanguigna e ci sono segni di attività della cornea.
Enfatico, Eduardo Rodriguez, capo del team che ha operato Aaron: «Un grande passo avanti, una cosa pensata per secoli dall’uomo ma mai realizzata». I chirurghi di NYU, che insieme al bulbo oculare hanno trapianto cellule staminali del midollo osseo del donatore iniettandole nel nervo ottico, sperano che col tempo l’occhio possa cominciare, almeno parzialmente, a funzionare. Anche gli oculisti di altre grandi università mediche americane, da Stanford alla Johns Hopkins, considerano l’intervento un grande passo avanti, pur avvertendo che quello della connessione del nervo ottico rimane un problema difficile da risolvere.
Insieme agli elogi, non mancano le critiche per una sperimentazione così audace e pericolosa per il paziente – oggi i trapianti oculari sono limitati alla retina e poco più – bollata come spettacolarizzazione della medicina. Ma qui entra il ballo la straordinaria storia di Aaron e degli interventi – trapianti di una guancia, del naso, delle labbra, delle ossa del mento oltre che dell’occhio e impianto di un braccio artificiale – che hanno consentito a questo elettricista di tornare a fare una vita normale dopo un tremendo incidente: una scossa da 7200 volt che ha bruciato la parte sinistra del suo volto e distrutto un braccio quando il tecnico ha toccato un cavo dell’alta tensione sul quale stava lavorando a Hot Springs. Era il giugno del 2021: trasportato in Texas, ha subìto i primi trapianti, poi ha cominciato ad essere curato dagli specialisti di NYU. Quando è stato ipotizzato un trapianto oculare, Aaron ha subito detto di sì. In un video, girato dai medici per tutelarsi, il paziente insiste per l’intervento anche quando gli viene spiegato che potrebbe morire. L’incidente ha ormai devastato la sua vita e ora lui vuole aprire una strada e accetta i rischi: «Spero che la mia storia sia d’ispirazione per chi ha subìto gravi danni al volto e agli occhi».