il Fatto Quotidiano, 11 novembre 2023
“6 ottobre, solo il 29% si fidava di Hamas”
L’ANTICIPAZIONE – Archivio disarmo pubblica i sondaggi sul mondo arabo: “Lo Stato di Israele è scontato”
Era a cavallo tra il 6 e l’8 ottobre, quindi rispettivamente la vigilia e il giorno seguente gli attacchi ai kibbutz e solo il 29% dei palestinesi (in Cisgiordania e a Gaza) dichiarava di avere fiducia nel governo di Hamas contro il 67% che non riponeva nei miliziani alcuna fiducia. A dirlo con un’indagine che copre dal 28 settembre all’8 ottobre, appunto, è un campione rappresentativo (790 in Cisgiordania e 339 a Gaza) di cittadini intervistati dall’Arab Barometer per Foreign Affairs.
Riprese dalla ricerca che Archivio Disarmo pubblica oggi sulla rivista online Iriad nell’articolo “Pace e guerra a Gaza tra governi e popolazioni” che qui anticipiamo, i sondaggi vogliono fare luce sul “punto di vista politico degli abitanti di Gaza e della Cisgiordania nel contesto più ampio del mondo arabo sottolineando cosa pensano le persone” che stanno vivendo la guerra e delle quali “quasi nessuno sembra interessato a sapere le opinioni”, spiega il presidente di Archivio Disarmo, Fabrizio Battistelli. I dati raccolti nell’articolo sono tra i più variegati e vanno dall’analisi del consenso dei Paesi arabi agli Accordi di Abramo, al sentimento degli arabi su Twitter riguardo allo Stato d’Israele.
Riguardo al primo tema – gli accordi di normalizzazione già stipulati da 4 Paesi arabi (Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Sudan e Marocco) nel 2020 che stavano per includere l’Arabia Saudita – su 14 Paesi arabi, la media dei contrari all’eventualità di un accordo tra il proprio Paese e Israele nel 2022 era dell’84% a fronte dell’8% dei favorevoli. Da qui la dichiarazione non casuale del presidente degli Usa Biden “pronto a sedersi al tavolo dei negoziati con i sauditi, i quali a loro volta intendevano riconoscere Israele: “Hamas si è mosso contro Israele perché lo sapeva”, sottolinea Battistelli. Non è casuale neanche che dei 700 mila tweet analizzati da Archivio Disarmo nei giorni caldi degli accordi: la maggioranza degli arabi ha un atteggiamento critico nei confronti dei governi che “abbandonano la causa palestinese”. E se questo non stupisce – visti i sondaggi secondo i quali il 76% degli arabi crede che la questione palestinese riguardi tutti e non solo gli abitanti di Gaza – risulta in controtendenza con “la retorica antagonistica secondo cui l’intenzione dominante dei cittadini arabi in genere e palestinesi in particolare sarebbe per la distruzione dello Stato di Israele”. Nel sondaggio, soltanto il 20% (il 77% formato dai sostenitori di Hamas), indica l’eliminazione dello Stato ebraico attraverso la forza militare. “Per quasi tre quarti degli intervistati, invece, bisogna pervenire a una soluzione diplomatica. In particolare il 54% (il 58% se si prendono in considerazione i soli intervistati di Gaza) preferisce una soluzione a due Stati, basata sui confini del 1967 come previsto dagli Accordi di Oslo del 1993. Le altre soluzioni, rappresentate da uno Stato federale ovvero unico per arabi e israeliani, non vanno oltre il 10% e 9% di gradimento per gli intervistati”, si legge nell’articolo di Archivio Disarmo. E c’è di più: un pensiero positivo e insieme contro-induttivo è “la rilevazione della sostanziale accettazione da parte del pubblico arabo dell’esistenza dello Stato di Israele. In un contesto in cui le parole hanno un preciso significato, i cittadini arabi che impiegano il termine descrittivo ‘Israele’ – scrive Iriad – sono sei volte più numerosi di quanti utilizzano il termine valutativo ‘entità sionista’”.