ItaliaOggi, 11 novembre 2023
Ladri di Kit-kat
Si è conquistato un articolo di rilievo sul New York Times il furto di 55mila confezioni di Kit Kat provenienti dal Giappone ai gusti rari di melone, matcha latte e daifuku mochi spediti alla Bokksu, azienda di New York che vende dolci e snack nipponici. Un carico del valore di 110mila dollari che poteva fruttarne circa 250mila al dettaglio. Questo perché i Kit Kat dai gusti originali sono un business in forte espansione: ci sono confezioni che si trovano solo per poche settimane, sapori rari in edizione unica ed è così che questa cioccolata è diventata oggetto da collezione. C’è chi è disposto a sborsare cifre considerevoli per acquistare la barretta in edizione limitata.
Il New York Times ha ricostruito la trafila di questi particolari Kit Kat, oggetto del cosiddetto «furto strategico del carico», tattica che attraverso frodi e diffusione di informazioni false, porta gli intermediari a cedere la merce a chi, in realtà, non ne ha diritto. «I furti di carichi strategici sono aumentati del 700%», ha dichiarato Keith Lewis, vice president of operations di CargoNet che è parte della multinazionale Usa di analisi dei dati e valutazione del rischio Verisk Analytics.
Così è successo ai dolciumi provenienti dal Giappone, tra account di posta elettronica fittizi, furti di identità, camionisti fantasma e varie frodi lungo la supply chain, l’intermediario è stato seriamente disorientato. L’azienda della Grande Mela è venuta a contatto con i truffatori, ma non è riuscita a riappropriarsi dei suoi Kit Kat, tenuti in ostaggio in un deposito il cui titolare ha detto al Nyt di essere pronto a rilasciare la merce a chi provi la proprietà e paghi le spese di stoccaggio.