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 2023  novembre 12 Domenica calendario

Ancora sui tunnel di Gaza

I tunnel di Gaza sono nati per sopravvivere al blocco e sono diventati come un’arma. Hamas li ha trasformati in uno strumento di difesa, attacco, rifugio. Israele li ha indicati come un obiettivo primario di ogni operazione terrestre. Così hanno assunto il ruolo di fronte «segreto», sempre rischioso: sabato è stata annunciata la morte di quattro parà per l’esplosione di un ordigno alla «bocca» di un cunicolo, probabilmente era stato trappolato dai miliziani.
Nessuno, al di fuori di alcuni capi palestinesi, sa esattamente quanto sia ampia la rete sotterranea. Nelle interviste i dirigenti della resistenza confermano le stime del nemico, parlano di un sistema elaborato, espanso per dozzine di chilometri. Poi precisano: è pensato per i combattenti e non per i civili.
I report dell’intelligence li presentano come una ragnatela protetta, con pareti in cemento, comunicazioni telefoniche su rete fissa, luce, apparati di filtraggio per l’aria alimentati da batterie di auto o da generatori.
I rischi
Quattro parà sono morti per l’esplosione di un ordigno alla «bocca» di un cunicolo
Ogni galleria può avere numerose diramazioni, con tante aperture, utili per lanciare azioni a sorpresa e poi sparire. I video della propaganda mostrano le molte «applicazioni». Bunker dove i gruppi di incursori aspettano l’ordine d’assalto. Passaggi che conducono a piazzole per i mortai, dotate di copertura apribile. «Corridoi» per ospitare razzi. Ambienti usati come prigione per gli ostaggi. Centri di comando. Depositi per viveri e munizioni.
La profondità media è sui 20-30 metri, un dato che non esclude lavori realizzati a livelli inferiori per renderli più resistenti ad eventuali bombardamenti o superare ostacoli nel sottosuolo. Il terreno della Striscia – assicurano i geologi – ha aiutato i «minatori», anche se non sono mancati crolli e incidenti.
Punti d’ingresso e d’uscita sono ovunque. In aperta campagna, sotto un grande edificio, all’interno di una stanza di una qualsiasi abitazione. Mimetizzati dietro un armadio, dentro una serra, in una moschea: basta che abbiano un varco sufficiente a far passare un miliziano armato di lanciagranate e Kalashnikov.