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 2023  novembre 09 Giovedì calendario

GAZA HA UNA “RETE METROPOLITANA” PIÙ FITTA DI ROMA – SOTTO LA CITTA’ PALESTINESE CI SONO DEI TUNNEL PROFONDI FINO A 70 METRI – SECONDO GLI ESPERTI ISRAELIANI, ESISTONO TRE SISTEMI COMUNICANTI DI GALLERIE A DIECI, TRENTA E SETTANTA METRI – I PRIMI DUE SERVONO PER SPARARE RAZZI E TENDERE TRAPPOLE AI MILITARI DELLO STATO EBRAICO - NEL TERZO, IL PIU' PROFONDO, SI NASCONDONO I CAPI DI HAMAS E GLI OSTAGGI – I TUNNEL PIU’ SOFISTICATI HANNO VOLTE DI CEMENTO, CAVI TELEFONICI E SISTEMI DI VENTILAZIONE – L’UNICO PUNTO DEBOLE E’… - VIDEO -

A questo punto lo scenario plausibile nei prossimi giorni a Gaza City man mano che l’assedio delle forze israeliane si stringe da Nord e da Sud sarà la separazione temporanea tra due mondi. Il mondo di sotto, quel reticolo di tunnel che attraversa in profondità la sabbia della Striscia «come una ragnatela» — così lo descrive una donna ebrea ostaggio di Hamas che ci ha passato giorni prima di essere liberata e rivedere la luce del sole — e nasconde una quantità imprecisata di uomini del gruppo palestinese e i loro leader.

E il mondo di sopra, dove i soldati israeliani tentano di conquistare il controllo dei quartieri, di sfuggire alle imboscate di Hamas che vengono anche dal sottosuolo e di gestire centinaia di migliaia di civili, che un po’ vanno verso Sud e un po’ si sono nascosti nelle loro case oppure hanno cercato rifugio nei grandi ospedali della città — in attesa che si materializzi anche un piano politico un minimo realistico per il dopoguerra. […]

Israele nei comunicati ufficiali della Difesa dice di avere distrutto centocinquanta tunnel in dodici giorni di invasione e l’impressione è che per ora si tratti soltanto della periferia del sistema. Anche perché la sicurezza con la quale i genieri dell’unità Yahalom — che vuol dire “diamante” — gettano esplosivo nei cunicoli che trovano fa pensare che non siano i tunnel principali, i tratti più importanti della cosiddetta “Metro”, quelli dove si trovano gli ostaggi e i comandanti di Hamas.

Una troupe della Nbc che due giorni fa è entrata con i soldati israeliani nella Striscia, settore Nord, dice di averli visti distruggere un tunnel profondo una quindicina di metri, che alcuni uomini di Hamas avevano usato per sbucare all’improvviso alle loro spalle e sparare. Ma sappiamo da un reportage video di RT (ex Russia Today) del 2021 che i tunnel cruciali sono profondi sessanta metri, con volte di cemento per resistere alla pressione sovrastante, cavi telefonici che gli israeliani non possono intercettare, sistemi di ventilazione che cambiano l’aria — altrimenti si soffocherebbe — e piccole rotaie per spostare carichi.

La profondità garantisce un certo grado di protezione contro i bombardamenti di Israele, che a volte riescono a far collassare i tunnel più vicini alla superficie. È successo due giorni fa, quando il cortile di una scuola costruita dalle Nazioni Unite si è afflosciato verso il basso, segno che da qualche parte lì sotto un tunnel è crollato e la terra si è abbassata.

Joel Roskin, un geologo dell’università Bar-Ilan, sostiene che ci siano tre sistemi comunicanti di tunnel, a circa dieci, trenta e settanta metri di profondità, che Hamas usa per scopi diversi. Il sistema meno profondo serve alla guerra e ad andare da una postazione di lancio dei razzi a un’altra ma è vulnerabile ai radar, quello intermedio ospita la maggior parte dei combattenti e del materiale bellico e quello più basso è il rifugio dei leader e degli asset di valore come gli ostaggi.  […]

Il punto debole è che la sopravvivenza all’interno del sistema è appesa ai generatori diesel per la luce e la ventilazione e i generatori non sono che motori a scoppio: non possono funzionare al chiuso, devono avere condotti di scarico vicino alla superficie. […]