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 2023  novembre 09 Giovedì calendario

LE GRANDI CONQUISTE DELL'EUROPA: CI SIAMO CREATI I PARADISI FISCALI IN CASA - PER OTTENERE I 779 MILIONI DA SEQUESTRARE AD "AIRBNB", LA PROCURA DI MILANO DOVRÀ INVIARE UNA RICHIESTA DI ROGATORIA ALL'IRLANDA, SEDE FISCALE DELLA FILIALE EUROPEA DELLA MULTINAZIONALE - LE AZIENDE DI BIG TECH SCELGONO DUBLINO PER LE SUE TASSE RIDICOLE. E COSÌ, GRAZIE AL MERCATO UNICO, POSSONO EVADERE ALLEGRAMENTE SUI PROFITTI IN ITALIA... -

La caccia agli oltre 779 milioni di euro da sequestrare ad Airbnb punta all'Irlanda e alla California. Dai documenti acquisiti dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf nelle sedi del colosso degli affitti brevi, in questi due Paesi ci sarebbero, infatti, i conti correnti della società Airbnb Ireland Unlimited Company accusata di aver evaso le tasse in Italia in base alla riforma della «cedolare secca» del 2017.

Per trovare il denaro, la procura diretta da Marcello Viola è pronta a inviare una rogatoria proprio all'Irlanda, che in base alla decisione quadro del 2003 in materia di esecuzione in Ue dei provvedimenti di blocco dei beni o di sequestro probatorio dovrebbe collaborare.

La strada non sarà agevole, ma va percorsa mentre la multinazionale - dopo essersi opposta alle norme in un lungo contenzioso amministrativo - ha iniziato coi suoi avvocati e fiscalisti a cercare qualche spiraglio di collaborazione con l'Agenzia delle entrate, evidentemente grazie all'azione della procura: un rischio che non era stato calcolato nel memorandum «Italian income tax law - Analysis of scenarios» acquisito dalla Gdf nella sede italiana della multinazionale.

E che spiega il motivo per cui fino a oggi «consapevolmente» Airbnb ha deciso di violare la legge. Il contrario avrebbe comportato «il rischio potenziale di aumento dei prezzi degli annunci e la conseguente perdita di quote di mercato». […]

Eventuali valutazioni su di loro saranno effettuate dall'agenzia dell'entrate, che ieri ha partecipato a un vertice in procura per stabilire la strada comune da intraprendere, in una battaglia cruciale anche per il Governo. Che, nella legge di bilancio, ha aumentato l'aliquota della cedolare secca sulla seconda casa dal 21 al 26 per cento per recuperare 17,6 milioni di euro all'anno. È prematuro immaginare scenari, proprio partendo dalla posizione finora assunta dalla multinazionale.

Ma, com'è accaduto per le altre big tech finite sotto inchiesta, è possibile che anche in questo caso si intraprenda una trattativa con il Fisco per trovare un accordo sulla cifra da pagare (magari inferiore ai 779 milioni di euro contestati) per sanare la presunta evasione tra il 2017 e il 2021. Sul biennio successivo (2021/2023), i pm non hanno ancora fatto valutazioni. Ma la vera scommessa è sul futuro, perché se Airbnb vuole continuare a operare nel nostro Paese, deve adeguarsi alla legge.  […]