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 2023  novembre 09 Giovedì calendario

DIMMI DOVE VIVI E TI DIRÒ QUANTO SEI POVERO – NEL 2022 AL NORD LA RETRIBUZIONE LORDA MEDIA È STATA DI 26.933 EURO MENTRE AL SUD SI È RAGGIUNTO UN MISERO 16.959 EURO: STIAMO PARLANDO DI UN DIVARIO DI 10MILA EURO CHE PESA SULLE TASCHE DI CHI VIVE IN UN MERIDIONE GIÀ AGGRAVATO DALLA MANCANZA DI LAVORO – COME SE NON BASTASSE IL BARATRO CHE DIVIDE L’ITALIA, LA LEGA PRESENTA UN DDL PER ADEGUARE GLI STIPENDI DI DIPENDENTI PUBBLICI E PRIVATI IN BASE AL COSTO DELLA VITA … -

(ANSA) - Stipendi in base al costo della vita. La Lega ha presentato un disegno di legge "per dare la possibilità alla contrattazione di secondo livello, territoriale e aziendale, di utilizzare il parametro del costo della vita, oltre a quelli già previsti per legge, nell'attribuzione dei trattamenti economici accessori ai dipendenti pubblici e privati". Ad annunciarlo il senatore Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega a Palazzo Madama. 2. LA MAPPA DEI SALARI, AL NORD SI GUADAGNANO 10 MILA EURO IN PIÙ Estratto dell’articolo di Enrico Marro per il “Corriere della Sera”

Le lavoratrici italiane del settore privato hanno guadagnato in media, nel 2022, quasi 8mila euro in meno rispetto ai colleghi maschi. Per la precisione, 7.922 euro: 18.305 euro la retribuzione media annua lorda delle donne contro 26.227 euro degli uomini. La media totale (uomini e donne) è stata di 22.839 euro lordi, circa 1.903 euro al mese. E la busta paga «aumenta al crescere dell’età, almeno fino alla classe 55–59 anni», si legge nell’Osservatorio sui dipendenti pubblici del settore privato diffuso ieri dall’Inps.

Le differenze sono marcate anche per aree geografiche. Nel Nord la retribuzione lorda media è stata di 26.933 euro mentre nel Sud di 16.959 euro, cioè diecimila euro in meno. Si conferma l’aumento dell’occupazione.

 Nel 2022 i lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi operai agricoli e domestici) con almeno una giornata retribuita nell’anno sono stati 16.978.425 (+4,3% rispetto all’anno 2021), con una retribuzione media appunto di 22.839 euro (circa 1.515 euro netti al mese) e una media di 244 giornate retribuite.

I lavoratori con la qualifica di operaio rappresentano ancora il 55% del totale (9,3 milioni) contro il 37% degli impiegati, il 4% degli apprendisti, il 3% dei quadri e lo 0,8% dei dirigenti. Rispetto al genere, i lavoratori maschi rappresentano il 57,2% del totale. Quasi un terzo dei lavoratori dipendenti (31,6%) lavora nelle regioni del Nord-ovest; seguono il Nord-est con il 23,5%, il Centro con il 20,7%, il Sud con il 16,9%, le Isole con il 7,3%.

Sono i lavoratori precari quelli con le retribuzioni più basse, anche perché difficilmente lavorano tutto l’anno. Prendiamo i lavoratori a chiamata: nel 2022 quelli con almeno una giornata retribuita sono stati 694.852 (+18% rispetto al 2021) e hanno guadagnato in media 2.463 euro in un anno. In crescita anche i lavoratori somministrati: 974.511 (+7,8%) con una retribuzione media di 9.709 euro. In aumento, infine, anche le imprese del settore privato non agricolo attive: nel 2022 erano 1.669.941 (+ 1,26% 2021), con un numero medio annuo di posizioni lavorative di 14.905.424 (+ 4,91%).