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 2023  novembre 09 Giovedì calendario

L’ANTITRUST AVVIA UN’ISTRUTTORIA SULL’AUMENTO DEI PREZZI DELLE BOTTIGLIE DI VETRO PER IL VINO: COINVOLTE 9 SOCIETÀ - IL SOSPETTO È CHE LE AZIENDE SI SIANO COORDINATE, ALL’INCIRCA A PARTIRE DAL 2022, PER EVITARE IL CONFRONTO CONCORRENZIALE  - SECONDO LE RECENTI RIVELAZIONI DI COLDIRETTI E FILIERA ITALIA, NEGLI ULTIMI 18 MESI IL COSTO DEL VETRO PER LA REALIZZAZIONE I BOTTIGLIE È AUMENTATO DEL 58%. UN AUMENTO DEI PREZZI INCONTROLLATO CHE CONDIZIONA LA COMPETITIVITÀ DEL VINO MADE IN ITALY… -

Secondo l’Autorità Berlin Packaging Italy, Bormioli Luigi, O-I Italy, Verallia Italia, Vetreria Cooperativa Piegarese, Vetreria Etrusca, Vetri Speciali, Vetropack Italia e Zignago Vetro si sarebbero coordinate per definire gli aumenti di prezzo delle bottiglie di vetro per il vino. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, grazie ad alcune segnalazioni, una delle quali pervenuta tramite la propria piattaforma di whistleblowing, ha avviato un’istruttoria nei confronti di Berlin Packaging Italy, Bormioli Luigi, O-I Italy, Verallia Italia, Vetreria Cooperativa Piegarese, Vetreria Etrusca, Vetri Speciali, Vetropack Italia e Zignago Vetro per una presunta intesa restrittiva della concorrenza nella vendita delle bottiglie di vetro.

Secondo l’Autorità, le società si sarebbero coordinate, almeno a partire dal 2022, nel richiedere ai propri clienti analoghi aumenti di prezzo delle bottiglie di vetro nello stesso arco temporale. Questo coordinamento potrebbe essere il risultato di un accordo o di una pratica concordata per evitare il confronto concorrenziale tra i principali operatori del settore.

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ANTITRUST Alessia Conzonato per corriere.it - Estratti

L’Antitrust, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ha avviato un’istruttoria sull’impennata del costo del vetro. L’iniziativa è partita a seguito di una serie di segnalazioni pervenute tramite l’apposita piattaforma di whistleblowing e coinvolge nove società, e relative associazioni, a causa di una presunta intesa restrittiva della concorrenza nella vendita delle bottiglie di vetro: sono Berlin Packaging Italy, Bormioli Luigi, O-I Italy, Verallia Italia, Vetreria Cooperativa Piegarese, Vetreria Etrusca, Vetri Speciali, Vetropack Italia e Zignago Vetro.

Le ispezioni Il sospetto è che le aziende si siano coordinate, all’incirca a partire dal 2022, nel richiedere ai propri clienti analoghi aumenti di prezzo delle bottiglie di vetro nello stesso arco temporale. Una nota di Agcom spiega che questo coordinamento potrebbe essere il risultato di un accordo o di una pratica concordata per evitare il confronto concorrenziale tra i principali operatori del settore. I funzionari, con la collaborazione del nucleo speciale Antitrust della Guardia di finanza, stanno svolgendo le ispezioni nelle principali sedi delle imprese coinvolte e dei soggetti che potrebbero avere elementi utili alle indagini. È il caso di Assovetro, Associazione nazionali degli industriali del vetro.

Le conseguenze sul mercato La corsa dei rincari della materia prima è una condizione che da molto tempo è diventata un problema per i produttori di vino, essendo il vetro una componente fondamentale nella realizzazione del prodotto finale. Secondo le recenti rivelazioni di Coldiretti e Filiera Italia, negli ultimi 18 mezzi il costo del vetro per la realizzazione i bottiglie è aumentato del 58%. Un aumento dei prezzi incontrollato, lamenta il settore, condiziona la competitività del vino made in Italy sia sul mercato nostrano che su quello internazionale proprio in un momento in cui le vendite si sono appiattite. In particolare negli Stati Uniti, che solitamente è il principale Paese di esportazione del vino italiano: nei primi sette mesi del 2023 il commercio ha registrato un calo dell’8%.





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