Robinson, 5 novembre 2023
L’aldilà degli Egizi
La tomba costituisce un microcosmo atto a garantire una serie di eventi fondamentali: la conservazione e protezione del corpo dopo la morte, la rinascita e la partecipazione del sovrano al periplo perpetuo del dio sole. La tomba era il luogo in cui lo spazio fisico ed il mondo metafisico si incontravano, in cui le immagini raffigurate sulle pareti creavano una realtà “alternativa”, l’hic et nunc in cui la lotta manichea fra bene e male si svolgeva e tutti gli strumenti magico-religiosi erano messi a disposizione del sovrano defunto di modo che potesse continuare la sua esistenza ultraterrena.Il programma decorativo delle tombe della XVIII dinastia si concentra sul periplo notturno del dio sole. Le tombe hanno un orientamento ideale nord- sud. L’ingresso si trova posizionato simbolicamente a sud, mentre la camera sepolcrale è a nord, dove il sole notturno si trova al suo zenith. Le pareti laterali costituiscono l’est e l’ovest. I corridoi che si sviluppano lungo assi a gomito o perfettamente in linea retta riflettono in modo evocativo il percorso del sole nella callotta celeste.Le prime tombe costruite nella valle nel Nuovo Regno, quella di Tuthmosis I, KV 38, e quella di Hatshepsut, KV 20 presentano solo la camera sepolcrale con un progetto decorativo con scene che sono tratte dalla cosiddetta Amduat, unico testo cosmografico del Nuovo Regno a venire utilizzato fino al periodo di Amarna. L’Amduat è generalmente vista come il primo esempio di un nuovo genere di testi, quello deiLibri dell’Aldilà, che descrivono il mondo sotterraneo con una combinazione di testo e immagini. ILibri dell’Aldilà forniscono al sovrano defunto la conoscenza necessaria per sopravvivere in compagnia con gli dei. Le cosmografie religiose del Nuovo Regno non sono composte da collezioni variabili di formule magiche come iTesti delle Piramidi, iTesti dei Sarcofagi o ilLibro dei Morti,ma hanno contenuti fissi e invariabili. Le raffigurazioni non sono vignette separate, ma anzi formano una solida unità con il testo. Negli altri corpora, solitamente, teorie di divinità e simboli sono a sé stanti, mentre le scene dei Libri dell’Aldilà sono accompagnate da un testo che descrive le azioni che coinvolgono le figure.Testi e immagini nei Libri dell’Aldilà hanno così dei ruoli complementari. L’immagine rappresenta ciò che non potrebbe essere espresso in parole, mente i concetti astratti, che non potrebbero essere rappresentati con un’immagine, viceversa vengono descritti a parole. Le illustrazioni iconografiche sostengono differenti affermazioni contemporaneamente. L’immagine ed il testo erano insieme il sistema per rappresentare lo spazio mitico dove il Sole compiva il suo viaggio. In altre parole, iLibri dell’Aldilà descrivono, organizzano ed esprimono come che gli Antichi Egizi intendessero l’universo. L’uso di questi mezzi iconografici in contesti funerari comincia con i sarcofagi del Medio Regno. Illustrazioni e fregi ornamentali completano un crescente numero di formule magiche. I primi passi verso una composizione funeraria più lunga sono stati compiuti con il Libro delle due vie. Anche se non tutte le formule di questa composizione sono illustrate, circa trenta sono raggruppate intorno allo schema grafico delle due vie. A partire dalla tomba di Tuthmosis III, KV (Kings Valley) 34, il ciclo decorativo diventa più complesso e si trovano raffigurazioni, oltre che nella camera sepolcrale, anche nel pozzo (il fregio kheker nella parte superiore delle pareti e un cielo stellato sul soffitto) e nella camera superiore a pilastri si ritrova un catalogo pittorico delle 741 divinità dell’Amduat. Nella camera sepolcrale sono rappresentate, alle pareti, tutte le dodici ore dell’Amduat mentre i due pilastri sono decorati con diverse raffigurazioni del sole così come il dio viene descritto nella Litanie di Ra. Interessante è la scena del sovrano Tuthmosis III che viene allattato dalla dea Iside rappresentata all’interno di un albero semi antropomorfo.