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 2023  novembre 08 Mercoledì calendario

Pardo, quando l’amore per lo sport è una passione impetuosa

Se lunedì sera il Toro avesse perso non mi sarei mai occupato di «Supertele – Leggero come un pallone», il programma di Pierluigi Pardo su Dazn. Non me ne sarei occupato perché avrei, metaforicamente, sfasciato il televisore; invece ho rivisto i gol, ho rivisto quelli sbagliati con l’attaccante solo davanti alla porta, ho apprezzato i complimenti di Ciro Ferrara e Luca Toni.
«Supertele» è Pardo, chiunque siano gli ospiti: è lui il player, è lui il format, è lui l’onda (la messa in onda) che trascina. Pardo potrebbe condurre qualunque programma ma ama sommamente lo sport e cerca di appagare questa passione con la sovrabbondanza, con l’impeto, con l’ironia che solo i veri amatori possono permettersi. Il lunedì, a tarda sera, può contare sul post-partita, su alcuni tifosi illustri in collegamento e sugli ospiti fissi in studio, tra cui, oltre ai già citati Ferrara e Toni, c’erano Andrea Di Caro, Federica Zille, Alessandro Alciato (un consiglio per la regia: quando intervengono gli ospiti non sarebbe male mettere una didascalia, il famoso «sottopancia», con nome e cognome). Mi ha molto divertito la presenza di Maurizio Mannoni, tifoso in quota Inter. Per anni è stato vessato da Bianca Berlinguer che gli passava la linea sempre con qualche minuto di ritardo per il gusto sadico di farlo arrabbiare: adesso sembra pacificato, si gode la pensione in streaming.
Abbiamo imparato a vivere il capitolo dell’«Open Var» come un momento didattico, illustrativo, anche se gli arbitri non hanno cessato di commettere errori, nonostante l’aiuto della tecnologia (perché non hanno commentato Torino-Frosinone di Coppa Italia?). Sarebbe bello se Pardo dedicasse una puntata al fuorigioco: ora che il rilevamento è semiautomatico, forse è venuto il momento di rivedere le regole. Si può annullare un gol per questione di millimetri?
Discussione in studio sulla velocità standard o classica di proiezione: per il cinema è di 24 fotogrammi al secondo, per la tv di 25 (se fossero 50, come suggerito dalla regia, ci sarebbe l’effetto slow motion). Con le nuove tecnologie ad alta definizione, però, sta cambiando anche la frequenza dei fotogrammi o frames.